NFL Combine 2015 – TE: 8 prestazioni da segnalare.

Seconda puntata dedicata alle combine NFL, sotto la lente di ingrandimento, le prestazioni dei tight end.

1. Maxx Williams, TE, Minnesota Golden Gophers.
Il talento dei Gophers ha confermato tutte le belle parole spese nei suoi confronti fino a questo momento, sfoderando una prova di altissimo livello in quel di Indianapolis, dove ha ancora una volta dimostrato di aver tutte le carte in regola per diventare un playmaker a tutto tondo a livello professionistico; dotato di mani forti ed educate, capace di completare ricezioni in ogni zona del campo, decisamente produttivo, l’ottanta percento delle sue prese ha consentito a Minnesota di conquistare un primo down o realizzare un touchdown, gli unici dubbi che ha ancora sollevato sono quelli riguardanti la fisicità e l’esplosività. Per quanto riguarda la seconda, pare abbia recuperato un po’ di punti nelle prove sulle 20 e sulle 60 yds shuttle, per la prima, invece, sarà necessario un lavoro di potenziamento durante l’offseason, per farsi trovare pronto a contrastare anche i difensori avversari più pesanti.

Jesse James
Jesse James

2. Jesse James, TE, Penn State Nittany Lions.
La prima sorpresa delle combine 2015 ricorda il nome di uno dei più famosi e famigerati fuorilegge del Far West, ma nel caso specifico si tratta invece di un atleta impressionante, dotato di un fisico possente che non lo penalizza comunque dal punto di vista della velocità, cosa confermata da un buon 4.83 sulle 40 yards dash; dotato di ottime mani, di una presa salda e sicura, ha le caratteristiche necessarie per diventare un fattore importante, per la squadra che deciderà di investire su di lui, quando il campo si restringe e nell’endzone avversaria, dove dovrebbe svettare senza problemi grazie ai 202 centimetri di altezza. Non sempre all’altezza di rispettare le assegnazione in fase di blocco nel corso della sua carriera universitaria, James ha però dimostrato, con le prove fornite sul terreno del Lucas Oil Stadium, di aver le potenzialità per migliorare anche sotto questo aspetto.

3. Nick O’Leary, TE, Florida State Seminoles.
Deludente sulle 40 yards, il prodotto dei ‘Noles si è riscattato con delle ottime prove sul campo, confermando di avere ottime mani e di essere uno dei prospetti più interessanti e completi della classe, utilizzabile sia come bloccatore che come ricevitore in campo aperto, dove può produrre buonissimi numeri; difficile da buttare giù una volta impossessatosi dell’ovale, lotta come un forsennato per ogni yards in più che può conquistare in seguito al primo contatto e non si fa problemi a completare le prese anche esponendo il suo corpo alla punizione dei difensori avversari. Un combattente nato, da molti definito una sorta di “throwback tight end” perchè, per stile di gioco, ricorda moltissimo i colleghi del passato.

4. Clive Walford, TE, Miami Hurricanes.
Molti scouts hanno dichiarato che si attendevano una prestazione migliore sulle 40 yds dash, ma il prodotto dei ‘Canes si è comunque piazzato quarto tra tutti i tight end scesi in campo a Indianapolis, giungendo immediatamente alle spalle del top prospect Maxx Williams, l’unico che, stando alle proiezioni, dovrebbe essere scelto prima di lui nel prossimo Draft; opinioni, discutibili, a parte, sulla sua velocità, Walford ha confermato di essere uno dei prospetti più interessanti del ruolo, trovando conferme negl’altri drills, nei quali ha dimostrato di essere dotato di un buon mix di rapidità, forza, fisicità, e di possedere delle mani piuttosto educate. Caratteristiche che lo rendono, senza ombra di dubbio, uno dei pochi interpreti del ruolo a poter ricoprire sia il ruolo di blocker che quello di pass-catcher.

5. Wes Saxton, TE, South Alabama Jaguars.
Non molto considerato per via della sua poca propensione a bloccare, che sembra essere più un problema dovuto alla mancanza di volontà piuttosto che di capacità, Saxton è uscito rinforzato dalle combine di Indianapolis, dimostrando di essere un ottimo ricevitore, dotato di buonissime mani ed in grado di prendere qualsiasi cosa gli viene lanciata dal proprio quarterback; caratteristica che ha fatto evidenziare il suo nome sul taccuino di diversi scout NFL presenti ieri al Lucas Oil Stadium, colpiti anche dalla sua velocità e dalla rapidità nell’esecuzione delle tracce assegnategli. Da tenere d’occhio, se confermasse le buone impressioni destate anche nel Pro Day, rischia di salire ulteriormente, diventando un prospetto da terza-quarta tornata di scelte.

MyColePruitt
MyCole Pruitt

6. MyCole Pruitt, TE, Southern Illinois Salukis.
Seconda sorpresa della giornata di NFL Combine di ieri, soprattutto grazie alla splendida prova fornita sulle 40 yards, percorse con un sorprendente 4.58, Pruitt ha catturato l’attenzione degli scouts presenti a Indy svolgendo un ottimo lavoro nei vari drills, dove ha confermato di possedere ottime doti di catcher, supportate, già in precedenza, dai buonissimi numeri messi insieme con la divisa dei Salukis, con i quali ha completato 221 ricezioni per 2,261 yds e 25 touchdowns in quattro stagioni; poco considerato come bloccatore, motivo per cui non riesce a scalare i ranking della posizione, il prodotto di SIU potrebbe essere sviluppato in un valido giocatore di situazione.

7. Blake Bell, TE, Oklahoma Sooners.
Passare dal ruolo di quarterback a quello di tight end non è per nulla facile, e a dimostrarlo, per Bell, ci sono le pochissime alzate, appena 14, che ha eseguito alla panca, coincise con il peggior risultato della giornata di ieri; un problema, soprattutto in considerazione del fatto che al piano di sopra dovrà confrontarsi con difensori decisamente più pesanti e forti di quelli incontrati finora in NCAA, che viene però parzialmente accantonato quando lo si vede danzare sul campo, dove con la sua rapidità e l’enorme conoscenza del gioco, sviluppata quando era lui a lanciare l’ovale, riesce a mettere le mani su qualsiasi pallone. Impressionante la serie di prese completate da Belldozer durante la combine, in cui ha lasciato cadere solo l’ultimo pallone lanciato, dimostrando di avere tutte le carte in regola per meritarsi almeno una chance nel football professionistico, soprattutto considerando i tanti progressi messi in mostra quest’anno; da seguire con estrema attenzione, sembra sia già finito sul taccuino degli Steeelers.

8. Joe Heuerman, TE, Ohio State Buckeyes.
A volte, per mantenere un certo interesse dinnanzi agli scouts, conviene non mettersi troppo in mostra e mantenere un alone di mistero intorno a sé; impresa riuscita alla perfezione al prodotto dei Buckeyes, che dopo aver lavorato molto bene sulla panca piana, ha dovuto alzare bandiera bianca negl’altri drills a causa di un infortunio al piede che gli avrebbe impedito di rendere al meglio, rimandando il suo workout al Pro Day di Ohio State, nel mese di Marzo, quando finalmente potrà mostrare tutto il suo talento davanti ai rappresentanti delle franchigie NFL. Viste le difficoltà riscontrate dai colleghi nella prova sulla velocità, rischia di scalare altre posizioni del ranking, soprattutto in virtù di quanto mostrato sul campo, con OSU, nelle ultime quattro stagioni.