Utah Utes: quick preview 2015

utah-13aFootbal Study Hall Ranking: n. 39

Head Coach: Kyle Whittingham (11th year 85-43)

Record 2014: 9-4

Match da non perdere: Michigan (3 Sept.) at Oregon (26 Sept.) Arizona State (17 Oct.) at USC (24 Oct.) at Arizona (14 Nov.) UCLA (21 Nov.)

Punto di forza: nonostante il passaggio di Nate Orchard tra i professionisti, gli Utes hanno una delle migliori pass rush, non solo della PAC 12 ma anche della nazione. In attacco invece, possono contare sulle prestazioni di Devontae Booker, uno dei RB più sottovalutati della conference, che la scorsa stagione ha chiuso con oltre 1500 yard corse e 10 segnature e che, con una O-Line da “work in progress” ma che si prospetta molto tosta, potrà far valere le sue doti anche quest’anno.

Punto debole: la linea dei DB rappresenta uno dei punti interrogativi principali della squadra di Salt Lake City. La troppa inesperienza dei suoi giocatori, abbinata ad una velocità non proprio da record, compone un mix che potrebbe diventare pericolosissimo se non si operano degli aggiustamenti entro l’inizio della stagione. La partenza di due star come Eric Rowe e Brian Blechen, ha lasciato un vuoto importante che dovrà essere colmato il prima possibile se Utah vorrà competere con le aspiranti alla PAC-12 anche in questo reparto.

Kenneth Scott
Kenneth Scott

First look offense: il nodo da sciogliere per quanto riguarda l’attacco è il pacchetto WR. Anche qua l’inesperienza potrebbe giocare brutti scherzi dato che, ad oggi, il target numero 1 dovrebbe essere Kenneth Scott, uno che ha ricevuto “solamente” 500 yard per 4 td nell’ultima stagione. I suoi compagni di reparto, allo stesso modo, hanno all’attivo pochi snap quindi va da sé che Trevis Wilson dovrà trovare in fretta quel giusto feeling per far si che la squadra sia una minaccia anche nel gioco su passaggio e non solo sul running game. Il peso della offense quindi ricadrà quasi completamente su Booker, che ha già dimostrato di avere le qualità da leader, e che comunque potrà contare sull’aiuto di Wilson, un QB che lo scorso anno ha dato sfoggio delle sue skills su corsa oltre che quelle su passaggio.

First look defense: sostituire uno come Nate Orchard sarebbe dura per qualsiasi squadra. Non per Utah però che nel corso degli anni ha dimostrato di avere un gran talento nello scoprire ottimi difensori e nel valorizzarli. Quest’anno non fa eccezione e quindi gli Utes ripartono da un front seven molto tosto ma soprattutto molto esperto. La linea dei LB è formata da tre senior come Jared Norris, Gionni Paul e Jason Whittingham, giocatori atletici e versatili, mentre i tre davanti saranno guidati da Hunter Dimick, che non sarà il più grande e veloce difensore della conference ma in quanto a forza e impegno non è secondo a nessuno.
Come accennato prima c’è da risolvere il problema legato ai DB. Rowe e Blechen la scorsa stagione hanno concesso solo 23 td su passaggio e la loro partenza lascia nell’incertezza coach Whittingham. Senza una valida alternativa gli Utes possono pagare a caro prezzo il fatto di non avere giocatori all’altezza anche perché a ruolo di CB e di S stanno reinventando un WR (Dominique Hatfield) ed un QB (Jason Thompson) quindi gente che avrà anche le skills per giocare in quelle posizioni ma a cui indubbiamente manca l’esperienza per giocare contro i forti ricevitori della PAC-12.

Devontae Booker
Devontae Booker

NFL prospect to watch: l’uomo da tenere d’occhio per gli Utes è senza ombra di dubbio Devontae Booker. Il senior ha rinunciato quest’anno all’eleggibilità per aiutare la squadra nella riconferma della splendida stagione scorsa, e anche per far crescere i back up che lo affiancheranno durante le partite. Nominato nel First Team della PAC-12 grazie alle 1512 yard e ai 10 td, non viene molto considerato (a torto) quando si fanno i nomi dei migliori RB della conference. Tuttavia il ragazzo nativo di Sacramento è uno dei migliori giocatori in questo ruolo, potentissimo e molto agile nello sfuggire nelle situazioni più complicate. Ha una forza esagerata nelle gambe e una sfrontatezza tale, sopratutto after contact, che gli permette di aggiungere yard anche quando è circondato dai difensori, il che lo rende perfetto nel medio e corto raggio; purtroppo non ha quella velocità in campo aperto che gli consente quei tipici big plays ma ha una dedizione e uno spirito di sacrificio tali che sicuramente le grandi squadre NFL noteranno in fase di draft.