The Tigers will kill the Negro!

L’integrazione razziale nel college football è una strada lunga e tortuosa che ancora non è terminata. Nominalmente si è conclusa nei programmi collegiali, salvo ogni tanto incappare in episodi spiacevoli, spesso legati alla pochezza mentale dei coaching staff o alle convinzioni personali di qualche dirigente o tecnico. Ma se ci voltiamo indietro, questo processo ha subito una accelerazione solo negli ultimi anni, come testimoniano gare quali USC vs Alabama del 1970, per farne un esempio, e gli episodi di intolleranza razziale sono stati parte dello sport collegiale senza risparmiare nessun istituto.

Per il programma della University of Iowa, il primo episodio di questo genere ebbe luogo nel 1896, quando gli Hawkeyes scesero in campo contro Missouri. Non fu solo la prima gara degli Hawkeyes pesantemente condizionata dal razzismo, ma probabilmente fu anche l’episodio più grave che questa scuola ricordi, colpita in uno dei giocatori simbolo della squadra, l’halfback Frank Kinney Holbrook, il primo giocatore afroamericano di football di Iowa .

Iowa aveva giocato la sua prima partita di football intercollegiale nel 1889. Tre anni più tardi, la scuola fece un importante passo in avanti contribuendo a creare una delle prime conference nella storia del football: assieme a Nebraska, Missouri e Kansas, formò la Western Interstate University Football Association. La formula era quella di un girone all’italiana, il vincitore della serie di round-robin sarebbe stato dichiarato il campione della conference. Iowa ebbe poco successo nelle prime tre stagioni della WIUFA dal 1892 al 1894 giungendo ultima.

Iowa 1895

La stagione 1895 fu anche peggio. Iowa rischiò quasi di non schierare un team ufficiale, ed il pericolo venne scongiurato da una raccolta fondi straordinaria che permise ai ragazzi di andare in campo ma che non bastò per assicurare la possibilità di avere un coach. Gli Hawkeyes, in assenza di una vera e propria guida, si ritrovarono a partecipare ad allenamenti disorganizzati e con poco mordente, ed i risultati furono conseguenti: 2-5 tra cui un orrendo 0-3 interconference, ma soprattutto 92 punti subiti e zero fatti contro le tre rivali. Di nuovo ultimo posto, ed un programma senza speranza.

Ma la speranza arrivò sotto forma di Alfred E. Bull, che all’università aveva giocato centro, ed era stato All-American 1895 con Pennsylvania nel 1895. Il lavoro di coach a Iowa era il suo primo in assoluto, ma la sua esperienza forgiata contro le migliori squadre del periodo (Yale, Princeton, Harvard) gli diede una marcia in più che gli permise si assemblare rapidamente la migliore squadra di football che si fosse mai vista in Iowa, la cui punta di diamante era Frank Kinney Holbrook.

La storia di Holbrook va accennata: nato attorno al 1877, era figlio di Kinney Holbrook, a sua volta nato schiavo, venduto sei volte ed infine fuggito mentre infuriava la guerra civile americana, ritrovandosi in Iowa come aiutante di campo di un ufficiale dell’esercito nordista e poi come uomo delle pulizie, guadagnandosi la stima dei suoi compaesani.

Suo figlio, che era una specie di terremoto già a undici anni, divenne il primo graduato afroamericano alla High School di Tipton ed primo atleta afroamericano dell’università, in cui scelse di dedicarsi alle materie scientifiche, guadagnò una lettera di accettazione come matricola a Iowa in quella disorganizzata stagione 1895 (oltre a riceverne un’altra la primavera successiva per le discipline atletiche), ma nella sua seconda stagione, ne divenne una stella: halfback potente (185 libbre), dall’ottimo sprint e principale portatore della squadra, fu il terrore degli avversari che non avevano soluzioni per arginarlo.

Holbrook guidò gli Hawkeyes ad un record di 3-1 all’inizio della stagione 1896. L’unica sconfitta era stata un onorevolissimo 6-0 contro l’Università di Chicago allenata da un futuro Hall of Famer, nonchè già All-american da giocatore, Amos Alonzo Stagg, ed aveva battuto i tre precedenti avversari collegiali con un punteggio combinato di 123-0. Holbrook venne non a torto considerato tra i migliori interpreti stagionali del ruolo.

Senza dubbio, fino a quel punto, la miglior vittoria di Iowa era stato il 6-0 su Kansas, che aveva posto fine a una striscia di cinque sconfitte ed era nata da un touchdown sul finire della gara, ottimamente orchestrato proprio da Holbrock. La vittoria di Kansas su Nebraska 18-4 il 7 novembre significava qualcosa che non era mai successa ai ragazzi di Iowa: che il 9 novembre, in caso di vittoria su Missouri, si sarebbero laureati per la prima volta campioni di conference.

Il fatto è che la gara si presentava difficile: i Missouri Tigers erano forti, avevano vinto il titolo WIUFA negli ultimi tre anni anche se nel 1896 erano solo 2-3 con già sul groppone la sconfitta 8-4 con Nebraska. volevano risollevare la stagione e rivincere il torneo, e volevamo farlo ai danni di Iowa.

Missouri era in una situazione geografica particolare, per cui era ben accetta come avversario dalle prestigiose università del nord degli Stati Uniti, tuttavia rispecchiava una mentalità molto sudista, osservando scrupolosamente i dettami del segregazionismo. Un giocatore di football afroamericano per loro era fantascienza, della peggior specie.

Nebraska ebbe modo di accorgersi di questa chiusura mentale per prima, dando vita alla prima crisi della conference già al primo anno di vita: era in programma ad Omaha la gara contro Missouri ma questi ultimi insistettero per non far scendere in campo la stella di Nebraska, George Flippin, reo di essere nero. Ovviamente i responsabili di Nebraska risposero con una pernacchia, e Missouri diede forfait piuttosto che giocare contro un afroamericano.

La WIUFA si rese conto del problema e inserì rapidamente una regola che multava una scuola di cinquanta dollari in caso di forfait di una gara programmata. Cinquanta dollari erano parecchi e Missouri obtorto collo giocò due partite a Kansas City contro Nebraska (e Flippin) in ciascuna delle successive due stagioni fino alla laurea del ragazzo.

Iowa 1896

Tuttavia, nel 1896, gli Hawkeyes e Holbrook presentavano un problema ben diverso: Iowa non disputava gare su campo neutro con Missouri, di conseguenza si doveva recare a Columbia per giocare la partita di quella stagione.

I responsabili di Missouri già a fatica avevano sopportato di vedere neri giocare in campo neutro, ma mai si sarebbero piegati ad aprire i cancelli del loro campus a Holbrook!

Mandarono a dire a Coach Bull che Iowa doveva giocare la partita senza Holbrook. Sarebbe stato molto facile per Bull rispettare semplicemente la richiesta: nei decenni a venire si verificarono decine di richieste simili tra programmi di football. Ma Bull era uno competitivo, e non voleva sentire storie: dopo quattro stagioni da perdenti lui non si sarebbe mai sognato di giocare per il titolo senza il suo miglior giocatore. La risposta fu chiara: o Holbrook gioca oppure dovrà essere Missouri a dare forfait, pagando la relativa multa.

A Columbia videro rosso: erano obbligati ad accettare le condizioni, ma in partita sarebbe stato l’inferno. Il Vidette-Reporter, il giornalino di Iowa, parlò in questi termini del pregame:

“It was evident even before the game that Missouri had no intention of giving fair play to Iowa, alumni of Missouri could be heard in the corridors of the hotel at which the Iowa team was staying, and in other public places, saying in terms too offensive to print that they hoped the Missouri team would kill the Negro.”

La scena allo stadio di Missouri ricordava una folla inferocita, con i fan dei Tigers che agitavano bastoni, mazze e persino raggi delle ruote dei carri. Iowa non aveva ancora guadagnato il terreno di gioco che gli studenti e gli altri spettatori cominciarono a gridare ‘There’s the — Negro!’ e ‘The Tigers will kill the Negro!’. La linea di demarcazione tra gli studenti e i teppisti era difficile da scorgere, i primi sembravano essere così in minoranza che le loro rimostranze erano molto deboli, nessuno fece il minimo sforzo per calmare la folla. La gara prese il via in mezzo a questo incivile vocìo.

Kinney Holbrook semplicemente ignorò gli insulti e gli epiteti scagliati contro di lui, così come non si dimostrò, in quel primo tempo di gara, sensibile alle intimidazioni provenienti dal campo, che non si limitavano a lui ma che coinvolgevano i suoi compagni “rei” di essere scesi in campo affianco a lui e quindi di esserne complici nell’oltraggio. Il Vidette-Reporter mise nero su bianco l’elenco delle vigliaccherie che sarebbero state messe in atto ai danni dei giocatori. Probabilmente, la questione-Holbrook era un paravento dietro cui si nascondevano deficienze tecniche. Come dimostravano i risultati di inizio stagione, Missouri non aveva talento e Iowa si, per questo gli Hawkeyes andarono a tabellone con il touchdown dell’halfback Joe Meyers, e più tardi prima della fine del tempo mollarono uno schiaffone morale al pubblico mandando in meta proprio Frank Holbrook per un vantaggio di 12-0 .

L’atmosfera bollente sfociò in un episodio infelice con pochi secondi rimanenti: Holbrook placcò un giocatore di Missouri ed entrambi finirono fuori dal campo, tra il pubblico. Come spesso succedeva all’epoca, i giocatori di Missouri iniziarono a discutere con l’arbitro riguardo l’azione appena conclusa, e nel frattempo Hal Conley, giocatore dei Tigers, prese a pugni in faccia uno dei direttori di gara, il professor Dehn, con la folla che reagì esultante.

Il tempo terminò su questo episodio e le squadre furono spedite negli spogliatoi.

Dehn manifestò l’intenzione di espellere Conley durante l’intervallo, l’allenatore Missouri Frank Patterson replicò che se lo avesse fatto, si sarebbe ritrovato contro una folla inferocita. Il direttore di gara non fece una piega e rimase sulle sue posizioni, fu lo staff di Iowa che, per evitare ulteriori pericoli ai propri giocatori, fece desistere Dehn dal suo proposito: l’ultima cosa che gli Hawkeyes volevano era che folla inferocita avesse una ulteriore scusa per fare peggio di quello che era fin lì successo.

Non ci volle molto per capire che la decisione di riammettere Conley era stata sbagliata: all’ottavo minuto della ripresa, un fischio del prof. Dehn interruppe il gioco e Leighton di Iowa, lasciò cadere la palla ormai “morta”. Hill di Missouri, che poi sostenne di non aver sentito il fischio, raccolse la palla che secondo lui era un fumble, e si mise a correre guadagnando con un vantaggio di sette yard prima che gli Hawkeyes cominciassero a dargli la caccia. Quaranta yarde dopo fu Holbrook che lo raggiunse e lo placcò.

Dehn ovviamente annullò la corsa di Hill e riportò la palla dove l’aveva fatta cadere Leighton, tra le proteste dei Tigers, ivi compreso Conley. Quest’ultimo afferrò Dehn per il collo, ma il direttore di gara riuscì a liberarsi e cominciò ad allontanarsi. Conley lo raggiunse colpendolo alle spalle e lasciandolo tramortito a terra.

La misura era colma. Uno degli altri referee, il professor Sims, si avvicinò alla sideline di Iowa e dichiarò allo staff ospite che, a suo parere, Iowa e gli stessi direttori di gara, avevano subito fin troppe umiliazioni in quella ora scarsa di gioco, e che Price, il responsabile di Iowa, era autorizzato a richiamare la squadra e riportarla negli spogliatoi.

La gara fu dichiarata terminata, con una preziosa vittoria 12-0 degli Hawkeyes che fecero rapidamente le borse e filarono sul pullman che venne preso di mira da un fitto lancio di qualsiasi genere di materiale, meglio se sporco. Una fuga che portò con sé la cosa più importante, la vittoria che dava a Iowa la sicurezza perlomeno della condivisione del titolo WIUFA. Il Tipton Advertiser si scatenò nel commentare la gara:

“The football team of the S.U.I. went down to Columbia, Missouri, to play the team of the Missouri State University last week and received about the worst and most uncivilized treatment ever accorded a football team anywhere,”

Inspiegabilmente, i giornali vicini a Missouri ritennero che Conley avesse le sue buone ragioni per picchiare Dehn, sostenendo che era stato provocato. I responsabili della conference si attennero a quanto riportato dalla crew officiante, e poco meno di tre settimane dopo gli Hawkeyes fecero loro titolo WIUFA sconfiggendo Nebraska 6-0 con un touchdown di Frank Holbrook.

Iowa e Missouri, che avevano giocato per cinque stagioni consecutive nel periodo 1892-1896, congelarono per sei anni la serie a causa di quella sciagurata gara del 1896.

In un senso più ampio, l’astio che venne fuori da quella gara fu il principale responsabile del crollo della Western Interstate University Football Association. Iowa e Missouri rifiutarono di giocare contro nel 1897, ed il sistema di girone all’italiana venne meno, decretando la fine della WIUFA dopo la stagione 1897.

Holbrook lasciò l’università l’anno dopo, non si sa se per i risultati scolastici al di sotto delle sue aspettative, o per l’onere finanziario che comportava l’università, o perchè i riflettori accesisi su di lui gli diedero una pressione che non si sentiva di affrontare. Tornò a Tipton, dove trovò impiego come fabbro ed allenò la squadra di football della locale High School, ma se ne andò qualche anno dopo, pare inseguito dai creditori. Fece il pugile professionista a Los Angeles per due incontri, e l’ultima volta che se ne ebbe traccia, gestiva una bottega di fabbro a Sierra Madre, sobborgo di LA.

Poi, più nulla.

Una sfolgorante stella che abbagliò tutti per un attimo, illuminando la desegregazione razziale nello sport, che muoveva in quei giorni i suoi primi passi.