Broncos Week 5 Recap: Si torna coi piedi per terra

Le sconfitte non sono mai facili da digerire, ancor di più se i vinti sono gli attuali campioni del mondo. In ogni caso è giusto mandare giù il boccone e guardare alla prossima sfida contro i Chargers, però solo dopo aver analizzato attentamente la prova di domenica.

I Broncos si sono presentati ai blocchi di partenza privi del loro QB titolare, mandando in campo il primo giro Paxton Lynch. Partiamo dicendo che i demeriti non sono da attribuire mai al singolo, quanto a tutto il team; l’ex Tiger ha giocato una partita sotto la sufficienza per una serie di motivi che andremo ad analizzare, ma è anche importante non crocifiggere il ragazzo per una prestazione sì mediocre ma comunque non terribile (1 TD 1 INT per più di 200 yds). La partita del giovane rookie è stata condizionata da una tasca assolutamente instabile, soprattutto dal lato del RT Ty Sambrailo, maltrattato da Vic Beasley e dalla pass rush (modesta a dir poco) dei Falcons. Lynch ha evidenziato comunque più aspetti su cui urge lavorare bene e subito; in primis l’accuratezza dei suoi lanci andrebbe migliorata, troppo spesso il QB ha lanciato tracce alte o fuori posizione. Come tutti i rookie anche lui tiene troppo l’ovale all’interno della tasca, deve imparare a decidere più in fretta se non vuole passare più tempo a rialzarsi da terra che a guidare l’attacco. Altro appunto per quanto concerne lo scrambling; Lynch ha mostrato più volte un grande atletismo, forzando tuttavia un’uscita laterale dalla tasca quando un passo in avanti gli avrebbe permesso di attaccare lo spazio spesso lasciato libero dagli avversari. Anche il playcalling non mi ha convinto più di tanto; a 1 yard dalla sua endzone Lynch ha lanciato profondo quasi senza guardare, con i ringraziamenti della safety avversaria. E’ giusto valorizzare la potenza del braccio del ragazzo, ma con una tasca del genere il tempo a disposizione è brevissimo e si rischiano sack e decisione avventate a ripetizione.

Capitolo O- line. Tralasciando i dubbi su cosa ci faccia Ty Sambrailo tra i pro, abbiamo assolutamente bisogno che Donald Stephenson (RT starter) si rimetta in fretta. Il lato destro della nostra linea è stato spazzato via in ogni modo possibile, lasciando il QB preda di numerosi sack. Male in run blocking anche Max Garcia e Michael Schofield, autori di una prova insufficiente. Gli unici in grado di tenere in piedi la baracca sono stati il solidissimo Russell Okung e il centro Matt Paradis, non a caso i giocatori di più talento del reparto. Avevo già espresso più di un dubbio sulla nostra o-line a inizio campionato, salvo poi ricredermi dopo alcune discrete prestazioni. C’è bisogno di moltissimo lavoro per aumentare la chimica tra i nostri ragazzi e da questo punto di vista il ritorno di Stephenson già domani sarà un aiuto in più non da poco.

I RB non hanno brillato; certo, c’è da dire che la linea non ha fatto miracoli, ma le big plays che ci avevano fatto tanto comodo le prime due week adesso latitano. C.J. Anderson non è riuscito a trovare i giusti buchi e si è limitato ad una media di 3.7 yds a portata (pochine per quanto lo stiamo pagando), mentre il rookie Devontae Booker ha mostrato qualcosa in più pur facendo registrare statistiche molto simili (3.8 yds a portata). E’ già la seconda settimana che Booker convince, presto potremmo assistere ad un ribaltamento delle gerarchie.

Per quanto riguardo i receiver poco da dire. Nonostante la giornataccia dell’attacco sia Demaryius Thomas che Emmanuel Sanders hanno messo a segno delle giocate importanti, consolidandosi ancora una volta come una delle coppie più pericolose della lega. In particolare Sanders si è reso protagonista di alcune prese plastiche da vero funambolo, mentre DT (pur mancando una ricezione alla sua portata su una traccia lunga verso fine partita) ha timbrato il cartellino con un bel TD, grazie ad un miz di tecnica e atletismo.

TE non pervenuto in nessuna fase del match. Con Virgil Green in campo dalla prossima la situazione migliorerà.

Complessivamente la difesa non ha giocato male. Ha concesso 23 punti, che non sono pochi ma nemmeno moltissimi; ha forzato e ricoperto un fumble ed ha messo una certa pressione su Matt Ryan, arrivando anche a sackarlo.

La chiave dell’incontro? Decisamente il matchup tra i loro RB e i nostri ILB (Todd Davis e Brandon Marshall). Se questi ultimi si sono comportanti decentemente (ma nemmeno tanto) contro le corse, lo stesso non si può dire della copertura delle tracce aeree per i sopracitati Freeman e Coleman. La mossa di sfruttare così massivamente la abilità di ricezione dei backs ha colto di sorpresa il coaching staff che non è nemmeno riuscito ad effettuare gli aggiustamenti corretti. C’è da lavorare sulla rapidità di movimenti di Davis, altrimenti gli attacchi avversari potrebbero sfruttare questa debolezza. La partita di Marshall è stata (e mi sembra incredibile dirlo) assai deludente; sappiamo che il ragazzo sa essere molto meglio di quello che ha fatto vedere in coverage e deve dimostrarlo.

Gli OLB hanno giocato una partita solida come al solito. Sia Von Miller che Shane Ray sono la vera forza di questa squadra; il primo è un incubo per ogni tackle, mentre il secondo sta facendo dei passi da gigante per elevarsi al livello dei compagni di reparto più esperti.

Secondaria dalla doppia faccia. Molto bene i CB; Aqib Talib e Chris Harris Jr hanno giocato una buona partita limitando a meno di 30 yds Julio Jones e sfiorando più volte l’INT. Lo stesso non si può dire per le S; T.J. Ward ha mancato un tackle che ci è costato ben 40 yds, salvo poi rifarsi forzando il fumble. In ogni caso c’è da attenzionare la coverage, troppo spesso viene ingannato facilmente da doppi movimenti.
Sconfitta che non nuoce in alcun modo alle aspettative di playoff dei Broncos, ma servirà per far tornare tutti con i piedi per terra. Le giornate no capitano per tutti, e di fronte avevamo una squadra molto organizzata che con i suoi RB metterà in difficoltà molti. Adesso testa al match del TNF contro i Chargers, dove dovrebbero tornare a farsi vedere Green e Stephenson. In cabina di regia ci sarà Trevor Siemian mentre coach Kubiak sarà assente a causa di problemi di salute. Stavolta contro un rivale divisionale non saranno ammessi errori, sbagliare è umano ma perseverare è diabolico.
[Sergio Barone]