L’attacco vende i biglietti ma la difesa vince le partite

Un altra vittoria, un altra serata perfetta per la difesa ed un altra serata da “up and down” per l’attacco. Possiamo sintetizzare così quello che è stato il Sunday Night tra Green Bay Packers e New York Giants e che ha visto la vittoria dei padroni di casa. Per la squadra di McCarthy, che veniva dalla bye week, è stata una partita a fasi alterne, che ha visto un dominio territoriale netto (406 yard contro 219) ma se andiamo a guardare il punteggio la partita è stata in bilico fino alla fine. Chi ha visto la sfida ha potuto notare che, punteggio a parte, i Packers hanno veramente dominato l’avversario, annullando ricevitori come Odell Beckham e Victor Cruz e innalzando un muro contro le corse; tuttavia come altre volte è successo, Green Bay non è riuscita a dare la spallata decisiva alla partita, tenendo in gioco i Giants anche quando era chiaro che gli ospiti non avrebbero potuto recuperare. Purtroppo la squadra della Titletown conferma questa capacità di tenere in partita l’avversario nonostante il dominio effettivo sul campo e sembra non avere la forza per chiudere prima la contesa; sicuramente non è una novità questa per i ragazzi di MMC ed a questo punto ci si chiede se mai i Packers riusciranno a colmare questo gap mentale anche perché è impensabile far passare il tempo giocando con il cronometro quando mancano 20 o più minuti alla fine.

La partita di domenica contro Dallas, una delle squadre più in forma del momento, sarà un test molto complicato anche alla luce del fatto che i Cowboys si presentano come il miglior attacco sulle corse; riuscire a passare in vantaggio subito, per poi fermare il running game, sarà fondamentale per portare a casa una vittoria che in questo momento significherebbe molto per Green Bay e che terrebbe sempre sotto pressione Minnesota, che nel frattempo sta tentando la fuga.
OFFENSE
La partita contro i Giants ha riportato alla luce un’ottimo running game, grazie sopratutto a Lacy, che è tornato a giocare ai suoi livelli anche se è dovuto uscire prima dal campo per un leggero infortunio. Anche la O-Line ha creato qualche spazio per il #27, oltre che tanto tempo per lanciare a Rodgers ma in generale l’impressione è che il prodotto di Alabama sembra essersi svegliato definitivamente. Purtroppo l’alternativa a Lacy e cioè James Starks non è stato all’altezza ed ha corso solamente ad una media di 2.8 yard per gioco; oltretutto Starks è apparso molto insicuro nella gestione dell’ovale e se vuole restare la vera alternativa a Lacy c’è bisogno di un upgrade immediato perché nelle rotazioni il suo ruolo è fondamentale.
Ottima la partita di Cobb che finalmente torna a ricevere per oltre 100 yard ed è suo il primo down che poi ha di fatto chiuso la partita; in occasione dell’azione ha subìto anche un bruttissimo colpo al collo ma le immagini successive, che lo vedevano sorridente lungo la sideline, hanno scongiurato conseguenze ben più gravi; in questa partita è sembrato il Cobb del 2014 e questo non può che essere un ottima notizia in ottica futura. Buona la prova anche di Adams, di cui Rodgers sembra aver ritrovato la fiducia, che possiamo definire la migliore dall’ultima partita contro Dallas nei playoff. Il prodotto di Fresno State ha ricevuto 85 yard ed un TD mostrando le sue ottime doti atletiche e ritrovando il suo feeling con Rodgers. Chi invece ha deluso è stato Jordy Nelson. Intendiamoci, il TD iniziale è stata una magia da parte del #87 ma in generale la sua prova è stata opaca. Troppi drop che avrebbero portato grandi guadagni, compreso quello che ha causato il primo dei due intercetti di Rodgers; sicuramente una prestazione non da Nelson che sembra dare l’impressione di non essere al 100%. A livello fisico sembra essere in forma ma con tutta probabilità la paura di non voler strafare a tutti i costi lo sta bloccando a livello mentale. Recuperare appieno un giocatore come Nelson è di vitale importanza anche perché ha conseguenze per le prestazioni di Rodgers. La prestazione proprio di Rodgers è stata da lati e bassi. Le sue statistiche sarebbero state anche ottime senza i due intercetti ma sopratutto l’attacco in redzone ha fatto molta fatica. A sua discolpa ci sono i drop, di cui alcuni sanguinosi, ed in generale è sembrato molto più a suo agio nella tasca e molto più mobile. La O-Line in almeno 4-5 occasioni gli ha concesso tantissimo tempo per lanciare e come sua abitudine ultimamente non si è liberato subito del pallone; tuttavia quando lo ha fatto ha centrato il bersaglio anche se troppe occasioni per allungare il punteggio sono andate sprecate. Intervistato a fine partita il #12 ha dichiarato che si deve migliorare durante l’esecuzione dei giochi sul gioco di passaggio e su questo non c’è dubbio, però la strada da seguire è quella giusta e le difficoltà di Rodgers sembrano essere solo mentali.
DEFENSE
Chi continua a stupire è senza dubbio la difesa, sopratutto contro le corse; solamente 43 le yard “on the ground” per i Giants che comunque non fanno del running game il loro punto di forza. Tuttavia anche nel gioco di passaggio, che poteva contare su giocatori come Beckham, Cruz e Sheperd, i Packers si sono dimostrati molto attenti con la secondaria che finalmente è parsa in grande spolvero, annullando di fatto i ricevitori avversari e concedendo solo un TD, tra l’altro con un invenzione del #13. La pass rush ha costantemente messo sotto pressione Eli Manning, costringendolo troppe volte ad uscire dalla tasca per potersi liberare del pallone; l’MVP di 2 SuperBowl inoltre ha subito 3 sack e perso un fumble e non è riuscito ad andare oltre le 200 yard. L’apporto dei rookie Kyle Fackrell e Kenny Clark è stato fondamentale proprio per recuperare il fumble ma in generale i due si sono trovati molto a loro agio negli schemi di Capers. Ancora una volta ottima la prova di Nick Perry, che aggiunge un’altro sack alla sua collezione, ed è nel ruolo di OLB che i Packers dispongono di una rotazione veramente eccellente; tutti quelli che si sono alternati a ruolo infatti hanno portato pressione al QB avversario ed anche nel gioco di corsa hanno dato il loro contributo.
La prova più difficile per il front seven sarà affrontare la O-Line di Dallas ed il suo running game domenica ma per come si è comportata fin qui la difesa possiamo sperare in meglio.
Anche la secondaria, che nelle ultime due partite aveva concesso troppe yard agli avversari, si è ritrovata nonostante l’assenza di Sam Shields e Damarious Randall, che ha dato forfait all’ultimo minuto. La prova di Clinton-Dix, di Burnett e di Rollins, che doveva marcare un giocatore ostico come Beckham, è stata eccezionale ed hanno concesso pochissimo agli avversari; anche Hyde, denominato la “swiss army knife” per la sua versatilità, ha giocato una partita molto intelligente nonostante non faccia della velocità e della marcatura le sue doti migliori. L’unico problema di questo reparto è l’incapacità di creare turnover (Burnett ha droppato un’altro intercetto anche se era difficile tenere il pallone in quell’occasione) e questo diventa un problema nel caso le partite si trovino punto a punto; mantenere la concentrazione altissima in questi frangenti è fondamentale per togliere fiato agli attacchi avversari.
SPECIAL TEAM
Mettendo da parte la prestazione di Mason Crosby, che si è confermato uno dei migliori kicker anche questa settimana, la prova dello special team non è stata all’altezza. Sotto accusa è sopratutto la prova del punter Jacob Schum che ha concesso a Giants ottime posizioni su cui ripartire; già qualcuno invoca a gran voce un ritorno di Mashtay o del nativo di Green Bay Peter Mortell. Forse è ancora troppo presto ma è chiaro che l’ex giocatore dei Buccaneers deve assolutamente migliorare i suoi calci. Troppe anche le yard concesse sui kick-off (35 yard di media) con la squadra che in coverage non ha assolutamente brillato.