NFL Combine 2015 – OL: 10 prestazioni da segnalare.

Inaugurate sul terreno del Lucas Oil Stadium ieri, le NFL Combine 2015 hanno visto impegnati, nel primo giorno dedicato all’evento, gli offensive lineman e i tight end; su footballnation.it verranno, a partire da oggi, riassunte le dieci migliori prestazioni, suddivise per ruolo, fornite dai tanti talenti alternatisi sul campo di gioco degl’Indianapolis Colts in questi cinque giorni dedicati ai futuri protagonisti della National Football League.

Il viaggio parte dagl’offensive lineman, i primi a scendere in campo e sottoporsi all’attento esame degli scouts NFL.

1. La’el Collins, OG, Louisiana State Tigers.
In crescita esponenziale dopo un Senior Bowl giocato ad altissimo livello, quella che, molto probabilmente, è la miglior guardia offensiva disponibile in questa classe non perde un’altra occasione, importantissima, per dimostrare tutto il suo valore, e sulla falsariga di quanto fatto a Mobile poche settimane fa continua ad intrigare scouts ed esperti NFL che lo stanno esamniando in vista del Draft; agile, atletico, esplosivo, ha lavorato molto bene nelle prove in cui è stato impegnato durante la combine, mostrando di possedere, allo stesso tempo, leggerezza e rapidità nei movimenti, e potenza e cattiveria quando deve impattare l’avversario. Che i workouts non equivalgano alle situazioni in cui Collins potrebbe essere coinvolto in partita, è palese, ma il modo nel quale ha dimostrato di sapersi muovere sul campo fa pensare che possa addirittura strappare una chiamata durante la prima tornata di scelte, e quindi non dover attendere il secondo giorno di Draft per conoscere la squadra che gli aprirà le porte della NFL.

2. Andrus Peat, OT, Stanford Cardinal.
Dalla miglior guardia al miglior tackle, per quanto riguarda la testa dei rispettivi rankings non arrivano sorprese da Indianapolis, dove trova conferme anche Peat, ottimo prodotto di Stanford che è sicuramente l’OT più completo e pronto della classe, cosa dimostrata anche durante le combine, dove addirittura ha sorpreso per la velocità sviluppata nelle varie prove e la mobilità laterale nei drills specifici; tecnicamente molto valido, il talento dei Cardinal unisce un fisico possente, 2 metri per 142 chilogrammi, ad un’agilità e un controllo del corpo che gli permettono di mantenere costantemente il contatto con i difensori che si trova a controllare. Completo, in grado di bloccare, con efficacia, sia sulle corse che sui passaggi, ha tutte le qualità per diventare un offensive tackle di lungo corso tra i professionisti.

JakeFisher
Jake Fisher

3. Jake Fisher, OT, Oregon Ducks.
La sua è stata una delle migliori prestazioni complessive della giornata, grazie soprattutto alle prove di velocità e atletismo che lo hanno proiettato ai vertici di ogni classifica dedicata ai lineman; merito, principalmente, del sistema offensivo giocato nei Ducks nelle sue stagioni universitarie, nel quale ha imparato a muoversi con rapidità per rispettare le assegnazioni e la velocità con la quale era solito muoversi l’attacco di Oregon sul terreno di gioco. Molti scouts che lo hanno osservato al Lucas Oil Stadium, hanno iniziato a chiedersi se possiede le caratteristiche necessarie per giocare sul lato sinistro, quello più delicato per un tackle; considerata l’agilità e le buone qualità di pass e run blocker mostrate nel corso del suo viaggio in NCAA, Fisher sembra aver tutte le carte in regola per farlo, e potrebbe rappresentare il classico nome, non necessariamente di grido, in grado di entrare, di soppiatto, tra quelli dei primi trentadue chiamati al Draft.

4. T.J. Clemmings, OT, Pittsburgh Panthers.
Come presumibile non velocissimo sulle 40 yards, ha mostrato di possedere una buona tecnica di base ed una eccellente mobilità, lavorando molto bene tra i conetti, dove ha confermato di aver la capacità per essere impiegato sull’esterno della linea offensiva; ruolo che, stando alle prime analisi riportate dagli scouts non sembrava essere proprio alla sua portata, avendo sviluppato una migliore attitudine come blocker nel running game, ma che può diventare suo se riuscirà a mostrare dei miglioramenti nelle tappe di avvicinamento al Draft, continuando sulla falsariga di quanto fatto a Indy. Con Fisher, ha dimostrato di essere il miglior atleta del pacchetto presente alle combine.

5. Cameron Erving, C, Florida State Seminoles.
Si presenta al Draft come centro, posizione nella quale ha giocato solo l’ultima stagione, quella da senior, nei Seminoles, ma l’esperienza maturata nel corso della sua carriera universitaria, iniziata all’esterno come tackle e proseguita poi all’interno come guardia, lo rende uno dei lineman più completi e versatili della classe, che potrà tornare certamente utile a qualsiasi franchigia intenda investire su di lui; tra i primi dieci sulle 40 yds dash, ha destato buone impressioni sia sulla panca, dove ha fatto registrare 30 ripetizioni, sia nel board jump, prima di mostrare tutta la sua agilità tra i coni, dove ha confermato di possedere una mobilità tale da poter ricoprire, con profitto, tutte le posizioni della linea offensiva. Da seguire con estrema attenzione, ha giocato addirittura come defensive tackle nella sua prima stagione a Talahassee.

AliMarpet
Ali Marpet

6. Ali Marpet, C/OG, Hobart e William Smith Statesmen.
Dopo essere stato invitato a sorpresa al Senior Bowl e aver lavorato molto bene durante le sedute di allenamento della settimana precedente all’evento di Mobile, Marpet ha continuato a stupire anche ad Indianapolis, risultando uno dei giocatori più interessanti tra quelli scesci in campo ieri alle combine, dove è risultato il più veloce dei lineman offensivi percorrendo le 40 yards in 4 secondi e 98 centesimi; dotato di una buona rapidità, potente e fisicamente ben strutturato, sembra aver tutte le carte in regola per trovare spazio sia come guardia che come centro tra i professionisti, anche se i dubbi, nei suoi confronti, riguardano principalmente il livello, basso, che ha affrontato durante l’intero corso della sua carriera universitaria. Da qui al Draft, spetterà a lui, cercare di fugarli, sfruttando ogni occasione che gli capiterà, Pro Day compresi.

7. Andrew Donnall, OT, Iowa Hawkeyes.
Ignorato per la presenza sul lato opposto del vincitore dell’Outland Trophy Brandon Scherff, Donnall è stato lo starting RT degli Hawkeyes nell’ultimo anno, cosa che gli ha permesso di accumulare una buona esperienza, sfruttando altresì l’ottimo programma di football di Iowa, da tempo uno dei migliori nella costruzione di offensive lineman di buon livello; non velocissimo, ne in possesso di una forza paragonabile a quella dell’ex teammate, ha dimostrato però di possedere agilità e tecnica che gli hanno permesso di ben figurare nelle prove tra i conetti, dove è risultato tra i migliori. Dipinto come un grandissimo lavoratore dai coach che lo hanno allenato, potrebbe essere il classico mid round talent in grado di svilupparsi come un solido starter tra i professionisti.

8. Erek Flowers, OT, Miami Hurricanes.
Devastante nella prova sulla panca, dove ha dominato con 37 alzate consecutive, il prodotto di The U ha faticato durante le prove sul campo, deludendo nella prova sulle 40 yards e in tutte quelle in cui era necessario mostrare una certa rapidità di reazione; una situazione che lo ha messo un po’ in difficoltà dinnanzi agl’occhi di chi doveva valutarlo come offensive tackle a livello professionistico, ruolo che rischia di non poter ricoprire proprio a causa di questa mancanza di velocità di base che potrebbe creargli più di un problema se schierato sull’esterno della linea offensiva. Indubbie, invece, le sue qualità di bloccatore, che lo rendono completo e utilizzabile sia nei giochi di corse che in quelli di passaggio; proprio per questo è molto probabile che torni a ricoprire la posizione di guardia, nella quale è stato impiegato all’inizio della sua carriera collegiale.

9. Terry Poole, OT, San Diego State Aztecs.
Con Fisher e Marpet la sorpresa della giornata, veloce, reattivo, rapido nelle prove di agilità, Poole ha sfruttato appieno l’occasione che gli è stata concessa, regalando agli scouts una prestazione solida e piuttosto convincente, che lo rilancia in ottica Draft, non tanto da ambire ad essere selezionato nei primi round, ma comunque valida per farlo rientrare, di diritto, in quelli centrali; tackle versatile, ha giocato prima sul lato destro e poi su quello sinistro, nella sua esperienza JUCO, è arrivato in NCAA solo nel 2012, esordendo nel 2013, ha ricoperto anche il ruolo di guardia, dove potrebbe emergere anche in NFL.

10. Brandon Scherff, OT, Iowa Hawkeyes.
Deludente nella prova sulla panca, Scherff è riuscito comunque a chiudere in maniera positiva la sua esperienza alle combine di Indianapolis, chiudendo tra i primi cinque lineman nella prova sulle 40 yards; prestazione che dovrebbe aver, almeno parzialmente, risposto ai tanti punti interrogativi nati sulla sua rapidità di reazione e sulla velocità nel macinare yards e portare blocchi in campo aperto. Ovvio, avrebbe potuto azzerare del tutto i dubbi partecipanado anche ad altri drills, ma calcolando che avrà ancora a disposizione il Pro Day di Iowa, programmato per il prossimo 23 Marzo, e che, per allora, l’infortunio al bicipite femorale non dovrebbe più creargli problemi, tornare ad essere uno dei top prospects della posizione non dovrebbe essere, per nulla, complicato.