Bridgewater regala a Louisville il Russell Athletic Bowl.

Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sulle potenzialità di Terry Bridgewater gli è bastato sintonizzarsi sul Russell Athletic Bowl e ammirare come il quarterback ha condotto alla vittoria i Louisville Cardinals, consentendogli di dominare la sfida contro l’univeristà della sua città natale, i Miami Hurricanes, estromessi dal match già dopo il primo tempo, giocato in maniera quasi perfetta dai ragazzi allenati da Charlie Strong.

Eppure la partita non era iniziata sotto i migliori auspici, sia per l’ateneo del Kentucky, sia per il proprio beniamino, fermato all’interno della propria endzone da Deon Bush per una safety che consegna la prima segnatura dell’incontro a The U, subito attenta a portare grande pressione sulla stella della squadra avversaria, cercando in ogni modo di limitarne la pericolosità; una missione riucita, in parte, solo nel primo quarto, quando i Cards trovano modo di mettere punti sul tabellone solo con 2 field goal trasformati da John  Wallace, 36 e 43 yards.

Bridgewater Russell Athletic Bowl 13Sempre il kicker apre le danze nel secondo quarto, piazzando un altro calcio tra i pali da una distanza di 42 yards, che anticipa di poco lo show di Bridgewater, capace di guidare un drive vincente sotto grandissima pressione e sfornare un passaggio pazzesco per Devonte Parker, che si trova l’ovale tra le mani, in area di meta, dopo che questa ha coperto una distanza di 26 yards; la giocata, spettacolare, è seconda solo ad un’altra invenzione che il numero 5 tira fuori dal cilindro qualche minuto più tardi, quando sfugge ad un paio di tentativi di sacks e mette in aria un pallone che cade preciso tra le dita protese di Damien Copeland, per un primo down importantissimo in una serie che terminerà con un secondo TD pass pochi play dopo, con una presa, 12 yards, in endzone di Michaelee Harris, che porta sul 22 a 2 Louisville prima dell’halftime.

Nel secondo tempo l’inerzia della partita non cambia, come non varia il suo attore principale, ovvero il quarterback dei Cardinals, che decide di chiudere in bellezza la stagione firmando altri 2 touchdowns, il primo su passaggio da 24 yards nel terzo quarto, ricevuto da Senorise Perry, e il secondo su corsa personale, da 1 yard, che ad inizio ultima frazione, porta il team di Strong avanti di 34 punti, per un parziale di 36 a 2 pesantissimo da digerire per la squadra allenata dal valido Al Golden.

Proprio il coach che ha risollevato Miami, tornata a partecipare ad una finale dopo aver scontato le sanzioni inflittegli dalla NCAA in seguito allo scandalo Shapiro, ha cercato di spronare fino all’ultimo i suoi, convincendoli ad inseguire almeno quella segnatura che permettesse di salvare l’onore, arrivata nel drive immediatamente successivo all’ultima firma di Bridgewater, su corsa di Gus Edwards, che con una portata da 2 yards ha fissato il risultato sul 9 a 34 finale, con cui si è chiusa una partita complicatissima per gli Hurricanes, poco supportati sia dall’attacco, Stephen Morris ha chiuso con appena 160 yards senza lanciare nè touchdown nè intercetti, che dalla difesa, che ha concesso 554 yards alla offense avversaria senza colpo ferire.

Reparto offensivo dei Cardinals che, manco a dirlo, è dipeso dalla prestazione del suo quarterback, che ha prodotto più dell’ottanta percento delle yards conquistate da Louisville lanciando per 447 yds e correndo per 24; premiato come MVP alla fine del match, ha ancora una volta allontanato ogni decisione sul suo futuro, specificando nuovamente ai microfoni degl’intervistatori che “L’attenzione questa sera non dev’essere su di me, ma sulla squadra; vogliamo celebrare solo la vittoria appena ottenuta, poi da domani noi anziani, undeclassement e senior, decideremo cosa fare la prossima stagione”.

Una decisione che in Kentucky attendono impazienti, soprattutto dopo aver urlato a squarciagola “One more year” per buona parte della sfida, che ha sancito la seconda vittoria consecutiva, terza totale nell’era Strong, in un Bowl di fine stagione per Louisville, in procinto di passare alla Atlantic Coast Conference, dove incontrerà, tra le altre, proprio Miami, nella prossima stagione.