North Carolina trionfa nel Belk Bowl.

Un match senza storia fin dai primi minuti quello andato in scena a Charlotte, dove i North Carolina Tar Hells hanno avuto vita facile contro i Cincinnati Bearcats, arrivando alla conquista del Belk Bowl al termine di una partita ampiamente dominata sul campo, dove è parso netto il divario tra i due team, impensabile, soprattutto dopo la partenza fallimentare di inizio stagione dell’università di Chapel Hill, giunta a metà torneo con 1 sola vittoria e ben 5 sconfitte sul groppone che l’hanno probabilmente tenuta distante da una finale più prestigiosa.

Sfida che avrebbero certamente meritato per quanto fatto vedere nel rush finale i ragazzi di Larry Fedora, che ieri hanno confermato di aver il futuro dalla loro parte con una prestazione solidissima, che ha lasciato pochissimo scampo agli avversari, letteralmente surclassati in ogni reparto, a partite dall’attacco, ottimamente guidato dal sophomore quarterback Marquise Williams, 171 yards lanciate, 46 corse e 1 TD pass, passando per la difesa, fino ad arrivare agli special team, veri e propri mattatori dell’incontro, con altre 2 segnature che hanno portato i Tar Hells in vetta alla FBS con 7 touchdowns stagionali, 3 in più delle principali inseguitrici Rutgers e North Texas.

Ryan Switzer Belk Bowl MVPReparti che, tra l’altro, sono andati tutti a segno già nel primo quarto, ovvero nel periodo che ha indirizzato irrimediabilmente il match, iniziato con il piede giusto da North Carolina, entrata in endzone al secondo drive offensivo della partita con la corsa da 2 yards di Romar Morris, che ha anticipato di pochissimo la safety che ha portato altri 2 punti alla sua squadra, messa a statistica da Kareem Martin Brandon Ellerbe ai danni del QB avversario, sackato abbondantemente all’interno della propria area di meta.

Zona di campo raggiunta nuovamente nel kickoff immediatamente successivo, riportato oltre la linea dell’endzone da T.J. Jones, che con una volata da 78 yards ha spento subito i sogni di gloria di Cincinnati firmando il 16-0 in, circa, dodici minuti di football giocato; una botta durissima da digerire per i Bearcats, trovatisi di fatto estromessi dalla partita già prima della fine del primo quarto, che hanno cercato di chiudere senza causare ulteriori danni, organizzando un drive che li ha poi portati a mettere i primi punti sul tabellone ad inizio del secondo periodo, con un calcio da 34 yds di Tony Milano.

Il field goal trasformato però, invece di far rialzare la testa ai ragazzi di Tommy Tuberville, scatena una nuova reazione dei Tar Hells, prontissimi a replicare nella serie susccessiva con Jack Tabb, che non ha solo ristabilito le distanze ma, anzi, ha pure aumentato il divario ricevendo il touchdown pass da 3 yards di Williams, con il quale North Carolina è volata su un più 20 importantissimo prima dell’intervallo.

Il discorso, ovviamente, non cambia nemmeno dopo l’halftime, e seppure Cincinnati cerca di salvare almeno l’onore giocando una partita più attenta e produttiva, NC non molla affatto la presa, ne allenta la pressione, aggiungendo altri punti con una nuova invenzione del fenomenale returner Ryan Switzer, che decide di rendere amarissimo il primo three&out avversario del secondo tempo riportando in endzone il punt, con una galoppata da 86 yards che gli vale il titolo di MVP dell’incontro. Riconoscimento importante, che permette ad una delle matricole più elettrizzanti della NCAA di chiudere con la più classica delle ciliegine sulla torta una stagione da incorniciare, impreziosita da 5 return touchdowns, compreso quello di ieri, che lo hanno fatto conoscere alla nazione e al mondo, del football, intero.

Mondo che ha sorriso davvero poco a Brandon Kay, quarterback dei Bearcats che sperava di chiudere in tutt’altra maniera la sua carriera collegiale e che invece ha vissuto una giornata da incubo, sempre pressato dalla difesa avversaria e costantemente tradito dai suoi ricevitori, che lo hanno di fatto costretto ad affidarsi maggiormente al running game dopo aver droppato l’inverosimile.

La decisione di muovere l’ovale a terra porta comunque i suoi frutti nel gioco dell’università dell’Ohio, che trova il modo per riuscire finalmente a penetrare l’endzone dei Tar Hells con una corsa del runner Ralph Abernathy, autore di una bella corsa da 15 yards che permette alla sua squadra di ridurre momentaneamente un gap pesantissimo, riportato, però, sul divario precente pochi minuti più tardi da una nuova portata da 1 yard del collega Morris, alla seconda segnatura della partita.

Botta e risposta che si ripete ulteriormente nell’ultimo quarto, quando ad una corsa vincente dei Bearcats, che vanno a segno con una giocata da 10 yards di Shaq Williamson, replica il kicker di North Carolina Thomas Moore, a segno con un calcio da 40 yds che, a poco meno di tre minuti dal termine del match, chiude definitivamente la partita sul 39 a 17 finale.

Ventidue punti di distacco che rendono l’esatta idea del divario visto sul campo tra le due squadre impegnate, con Tuberville che sarà costretto a lavorare ancora parecchio per rendere più solidi e competitivi i suoi Bearcats e Fedora che invece può pensare con ottimismo al prossimo futuro, che promette di essere piuttosto roseo per il giovane roster dei Tar Hells, tornati alla vincere un Bowl dopo tre anni di digiuno.