NFL Draft Grades 2017: Seattle Seahawks

Round 2, pick 3 (35) (from Jaguars): Malik McDowell, DT, Michigan State Spartans
Tra i migliori pass rusher interni di questa classe, è dotato di una buona mobilità in generale che gli permette di giocare anche all’esterno nelle difese 4-3, dove tendenzialmente potrebbe decidere di utilizzarlo Seattle nel corso della rookie season, per consentirgli di fare esperienza; valido nel contrastare le corse, ha talento equiparabile ad un top ten prospect, ma su di lui si sono avanzati tanti dubbi sull’apporto fornito quando gli Spartans si sono trovati di fronte avversari impegnativi. A tratti dominante, ha saltato parte dell’ultima stagione a causa di un infortunio, ma ha i mezzi tecnici e fisici per emergere come uno starter di lungo corso nei Seahawks, dove troverà un coaching staff in grado di far emergere tutte le sue qualità.

Round 2, pick 26 (58): Ethan Pocic, C, Louisiana State Tigers
Giocatore versatile ed esperto, nel corso della sua carriera a Baton Rouge ha ricoperto tutti i ruoli della linea offensiva, ampliando le proprie conoscenze e mettendosi in mostra come uno dei migliori run blocker della nazione; fisicamente ben strutturato, molti scout pensano che sia troppo alto per giocare da centro e non abbastanza forte per essere impiegato come guardia, ma è inutile dire che questa pick somiglia moltissimo a quella fatta dagli stessi Seahawks qualche anno fa per Max Unger, lineman mancato tantissimo dopo la trade che lo ha portato a New Orleans in cambio di Jimmy Graham. Probabilmente lanciato come OG in questa sua prima stagione tra i Pro, ha i numeri necessari per fornire un valido contributo già come rookie e svilupparsi come uno dei top center della lega nel prossimo futuro.

Round 3, pick 26 (90): Shaquill Griffin, DB, Central Florida Golden Knights
Talento interessante che sembra fare al caso di Seattle, ultimamente sempre molto interessata ai cornerback talentuosi e fisicati che sanno svolgere un buon lavoro sia contro i passaggi che contro le corse, cosa che Griffin ha dimostrato di saper fare piuttosto bene con la divisa degli Knights; veloce, istintivo, ma ancora un po’ grezzo tecnicamente, deve imparare a mantenere il contatto con il ricevitore dopo i tagli, visto che spesso tende a perderli facilmente. Comunque abbastanza rapido a recuperare quando questi ultimi creano separazione, sa giocare in maniera aggressiva se richiesto. Innesto che potrebbe risultatre di valore con il passare della stagione, e certamente utile fin da subito per allungare la depth della franchigia allenata da Carroll.

Round 3, pick 31 (95) (from Falcons): Delano Hill, SS, Michigan Wolverines
Con Earl Thomas infortunatosi lo scorso anno e Kam Chancellor alle prese con un’operazione chirurgica, i Seahawks erano quasi obbligati ad investire sul back-end, e Hill, che con Peppers a Michigan ha costituito una delle coppie più solide della NCAA nell’ultima stagione, sembra essere l’ideale per aggiungere qualità e quantità alle seconde linee di entrambe le posizioni; probabilmente più adatto ad occupare lo spot di strong safety viste le sue difficoltà nelle coperture, soprattutto quando viene chiamato a seguire i cambi di direzione improvvisi degli avversari. Rapido a leggere lo sviluppo del gioco e solitamente pronto a scegliere la strada più breve per arrivare sul portatore di palla, è un tackle produttivo, quasi del tutto infallibile in campo aperto, che può trovare facilmente spazio anche negli special team.

Round 3, pick 38 (102) (Compensatory pick): Nazair Jones, DT, North Carolina Tar Heels
Altro innesto difensivo per Seattle, che cerca di rinforzare la linea aggiungendo un giocatore che ha dimostrato di essere un ottimo run stuffer negl’anni trascorsi a Chapel Hill, dove si è rivelato un lineman interno a tratti dominnante; purtroppo la costanza delle prestazioni è sempre stata il suo tallone d’achille, e se molte volte era facile vederlo tra i protagonisti della partita, in altrettante occasioni tendeva a sparire dalla stessa. Fisicamente ingombrante, sembra più adatto a giocare NT in una 3-4, ma anche in una linea a 4 può dire la sua e tornare utile, soprattutto quando si tratta di azioni di corsa praticamente dichiarate.

Round 3, pick 42 (106) (Compensatory pick): Amara Darboh, WR, Michigan Wolverines
Non velocissimo ma dotato di ottime mani e di un buonissimo controllo del copro, Darboh sembra il prototipo del ricevitore tipo dei Seahawks, visto che non è il classico giocatore che ama attaccare la profondità ma un WR fisico che invece adora lottare nel traffico e far sue le ovali più combattute, ovvero quelli di cui è solito circondarsi Russell Wilson; discreto route runner che a Michigan ha già avuto modo di fare esperienza in una pro-style offense, è un buon bloccatore che può dare una mano anche nelle squadre speciali, soprattutto nel corso della sua prima stagione in NFL.

Round 4, pick 4 (111) (from 49ers through Bears): Tedric Thompson, FS, Colorado Buffaloes
Safety molto abile a difensdere sui passaggi, 14 broken pass e 4 intercetti nella sua ultima stagione a Boulder, ha mostrato una certa capacità soprattutto nella man coverage, mantenendo costantemente il contatto con il rcevitore che gli veniva assegnato; abbastanza veloce e rapido nei cambi di direzione, deve migliorare come placcatore, ma indubbiamente può essere utilizzato fin da subito nelle difese di situazione, quando è fondamentale rinfoltire le secondarie e mettere più uomini a difesa del back-end.

Round 6, pick 3 (187) (from Jaguars): Michael Tyson, S, Cincinnati Bearcats
Giocatore molto simile a Thompson, ma decisamente più abile nel contrastare i giochi di corsa, non era stato preso molto in considerazione dagli scout prima del suo ultimo anno in NCAA; conlcuso con 5 intercetti e 4.5 tackles for loss; rapido, sia in fase di lettura che nell’attaccare la linea di scrimmage, sa risalire il campo con velcocità e coprire la profondità in maniera efficace all’occorrenza. Ancora grezzo sotto il profilo tecnico, cercherà di conquistarsi un po’ di spazio mettendosi in mostra negli special team. Da valutare un suo futuro sviluppo come SAM; ibrido safety/linebacker utilizzato nella defense dei Seahawks.

Round 6, pick 26 (210): Justin Senior, OT, Mississippi State Bulldogs
La linea offensiva era uno dei need più impellenti per Seattle, che però ha speso altre sei scelte prima di tornare ad investire sul front-five, e lo ha fatto puntando sul possente lineman di origine canadese che ha inanellato diverse prestazioni positive con la divisa dei Bulldogs negl’ultimi anni; bravo a tenere a distanza gli avversari sfruttando le lunghe braccia di cui è dotato, ma non molto mobile e atletico, è un discreto pass protectore che deve migliorare parecchio come run blocker, soprattutto se vuole ambire a qualcosa di più di un ruolo da backup.

Round 7, pick 8 (226) (from Panthers): David Moore, WR, East Central (OK) Tigers
Prospetto poco conosciuto ma intrigante, ha ricevuto per 878 yards e 10 TD nell’a sua ultima stagione in Division II, confermando quanto di buono aveva fatto l’anno precedente, quando aveva settato il uovo record di East Central University totalizzando 1,079 yds e 13 touchdowns; da tempo finito nel radar di Seattle, che lo aveva seguito spesso lo scorso autunno, viene presentato come un grande lavoratore, competitivo, dotato di un buon fisico e di una notevole velocità che potrebbe permettergli di emergere negli special team. Probabile che spenderà il suo primo anno tra i professionisti in practice squad.

Round 7, pick 31 (249) (from Falcons): Christopher Carson, RB, Oklahoma State Cowboys
Runner fisico che si era fatto conoscere con la divisa del Butler Community College correndo per 1,600 yards e 17 touchdowns in due stagioni, non è risucito a trovare le conferme e lo spazio desiderato ad Oklahoma State, uscendo solo alla distanza, verso la fine della sua ultima stagione universitaria. Potente, abile a conquistare ulteriori yards dopo il primo contatto, non possiede la velocità o l’atleticità necessaria a fare la differenza, ma può svilupparsi in un power runningback efficace e produttivo, ideale da gettare nella mischia quando c’è da gudagnare pochissimo terreno o giocare una goal line formation.

Undrafted free agent: Tony Bridges, DB, Ole Miss (tryouts) – Algernon Brown, FB, Brigham Young – Ronald Butler, QB, Tennessee State (tryouts) – Bernard Dawson, DT, Georgia Southern – Skyler Howard, QB, West Virginia – Otha Peters, LB, Louisiana-Lafayette – Ethan Plinke, TE, Texas-El Paso – Art Riles, WR, Louisiana (tryouts) – Darreus Rogers, WR, Southern California – Jordan Roos, OG, Purdue – Jordan Simone, WR, Arizona State – Tyrone Swoopes, TE, Texas – Calvin Steyn, OL, Weber State – Nick Usher, LB, Texas-El Paso

Voto Finale: 7 +
Il GM John Schneider ha fatto un buon lavoro scendendo per ben tre volte prima di prendere il giocatore che probablmente avevano messo nel mirino fin dal primo round, ovvero McDowell, uno dei migliori talenti difensivi di questa classe che, messo nelle mani di Pete Carroll, può diventare una delle pick meglio spese delle ultime stagioni dalla franchigia dello stato di Washington; bene anche gli investimenti sulle secondarie, oggetto di più attenzioni da parte di Seattle dopo i problemi della passata stagione, e per lo stesso motivo hanno cercato di sistemare anche le due linee chiamando Pocic, ptoenziale day 1 starer, e Jones, valido DT in prospettiva. In rapporto qualità prezzo bella la presa di Darboh, tipico ricevitore che può far bene in questo attaco, mentre sono da valutare con attenzione Moore e Carson, che potrebbero anche tramutarsi nell’ennesime scommesse vinte da questo coaching staff. In generale un Draft ben condotto, senza nomi di particolare grido ma orientato a coprire i needs e puntare su giocatori di talento.