Cincinnati Bengals 2016: Season recap

E’ evidente che il 6-9-1 ottenuto dai Cincinnati Bengals nel 2016 sia un risultato molto deludente, soprattutto dopo il graduale miglioramento ottenuto nella “Dalton era”.

Facendo un breve passo indietro, AJ Green e Andy Dalton sono stati rispettivamente la quarta scelta del primo e del secondo giro del Draft 2011. Si passò dal 4-12 nell’ultimo anno di Palmer (2010) al 9-7 del 2011 e da lì sempre in crescendo fino al 12-4 del 2015. Per molti saranno soltanto numeri, ed effettivamente lo sono visto che nel professionismo, in particolare in quello americano in cui tutti teoricamente possono vincere, l’unica cosa che conta è vincere un titolo appunto. Questo vale dal punto di vista della squadra o del tifoso, perché per la NFL quello che conta sono i money e le squadre sono prodotti, per cui c’è chi vende di più e chi vende di meno…

Dal punto di vista puramente utilitaristico è meglio una nona scelta (quella che avranno i Bengals quest’anno) che una qualsiasi tra la 21 e la 30 (playoff senza arrivare al Super Bowl), come è stato nelle 5 ultime stagioni. Questo è forse l’unico lato positivo del 2016 dei Bengals perché se invece si vanno a esaminare le prestazioni in campo si può apprezzare un peggioramento in qualsiasi reparto.

Oct 16, 2016; Foxborough, MA, USA; Cincinnati Bengals wide receiver Brandon LaFell (11) catches a touchdown pass during the third quarter as New England Patriots cornerback Malcolm Butler (21) defends on the play at Gillette Stadium. Mandatory Credit: Stew Milne-USA TODAY Sports

E’ abbastanza paradossale che a metà stagione 2015 i Bengals arrivarono al bye 8-0 esprimendo un gioco in grado di mettere in difficoltà chiunque, da Pittsburgh a Seattle; un anno dopo il pareggio di Londra con i Redskins e la successiva sconfitta in week 9 con dei Giants tutt’altro che brillanti aveva già condannato i Bengals alla prima stagione senza playoff nella “Dalton Era”.  Nel mentre, in ordine, qualcosa è successo: tornati dalla bye week era arrivata la prima sconfitta (10-6) contro i Texans a causa di una linea per la prima volta scricchiolante e un fumble di AJ Green nel momento sbagliato; dopo poco si arrivò al 10-2 complice la sconfitta all’ultimo secondo in Arizona, in una partita giocata ad altissimo livello da entrambe; la situazione iniziò a precipitare con l’infortunio di Dalton e Eifert contro gli Steelers, le ultime 4 furono giocate da McCarron che registrò un 2-2, sconfitte decisive contro Steelers e Broncos, complice anche un Hue Jackson pessimo (soprattutto a Denver), che portarono a perdere il seed 1 e 2. Della partita di playoff abbiamo già parlato abbastanza, in ogni caso con l’infermeria piena al secondo turno avrebbero finito la corsa in ogni caso visto il season ending di diversi titolare nella famosa partita in questione.

Anche a stagione finita le cattive notizie continuano ad arrivare, Tyler Eifert torna per il Pro Bowl, ma si perde una caviglia per strada e tornerà disponibile solo a metà staigone 2016. Questa è proprio una delle tre cause della disfatta 2016, Eifert per il gioco di Dalton ha un’importanza almeno pari a quella di AJ Green e superiore in redzone. La seconda causa, ma a mio parere prima per importanza, è il tragico calo della linea d’attacco, preannunciata ad Agosto come top 3, si è dimostrata tra le peggiori, sia sulle corse, ma soprattutto sui pass passando da 20 sack l’anno scorso a 41. Ogbuhei (RT), primo giro 2015 doveva aggiungere qualcosa ad una già ottima linea e invece ha portato tutti a fondo. La situazione è tragica perché Whitworth ormai è in età avanzata e sta facendo molto più di ciò che si potrebbe pretendere, Bodine al centro alterna buone prestazioni a giocate tragiche e le due guardie non hanno giocato ai livelli del 2015, anche se Zeitler pare rimanga tra le migliori RG della Lega (per PFF) ed è in scadenza di contratto. La terza ed ultima maggior causa è stata la partenza di Reggie Nelson che, come avevo preventivato, ha destabilizzato l’intera difesa, passata da seconda per punti segnati nel 2015 a 25esima nel 2016.

Al contrario di quanto pronosticato da molti, la partenza di Jones e Sanu non hanno dato problemi, Boyd e LaFell hanno fatto meglio di quanto i due avessero mai fatto, senza contare che LaFell prende un quarto di Jones e Boyd già da rookie ha dimostrato un potenziale maggiore a Sanu. Anche gli altri due rookie WR a roster hanno fatto ben sperare, Core ha giocato qualche partita a fine stagione con ottimi numeri e Erickson è emerso come returner nella seconda metà di stagione. I season ending di Eifert (titolare in sole 2 partite) e Green in ogni caso avrebbero lasciato ben poche speranze in post-season.

recyds-2016

In difesa, una linea da ritoccare, un Burfict in sovrappeso in mezzo ad un corpo di LB mediocre e un Pacman al di sotto dei livelli stellari del 2015 hanno contribuito a mettere molta pressione all’attacco al contrario di come succedeva in passato, quando la difesa era sempre stata abbastanza solida.

Nelle nove partite giocate AJ Green ha dimostrato ancora una volta di essere un fenomeno, ma per quest’anno il titolo di MVP va a Andy Dalton per la costanza, spesso è stato l’unico a salvarsi in prestazioni di squadra disastrose.

Più avanti analizzeremo nel dettaglio i singoli reparti in ottica Draft. Se dopo le scorse stagioni era sbagliato puntare il dito contro Marvin Lewis riscontrando comunque un costante miglioramento, quest’anno poteva essere il momento giusto per la dipartita, invece, mentre i suoi coordinatori a poco a poco fanno strada altrove, Mediocre Marvin rimane inspiegabilmente a Cincinnati un altro anno. Vance Joseph, DB coach dei Bengals fino al 2015, ha resuscitato la difesa dei Dolphins in un solo anno portandoli ai playoff e da oggi è il nuovo HC di Denver, il suo nome si aggiunge a Zimmer, Gruden e Hue Jackson nella lista degli head coach mancati a Cincinnati.

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