25 Giugno 1962: nasceva Dan Turk

Fratello maggiore del Pro Bowl punter Matt, Daniel Anthony Turk divenne famoso per l’errore commesso nella postseason 1999, quando sbagliò lo snap diretto al kicker Brett Conway sul calcio, da 51 yards, decisivo, e permise ai Buccaneers di importsi sui Redskins, condannandoli all’eliminazione.

Una giocata che segnerà per sempre la sua breve vita e quella dei suoi famigliari, costretti a convivere con una città che non gli ha mai del tutto perdonato quell’errore, nemmeno sul letto di morte, a quasi un anno di distanza dal fatto.

Selezionato nel corso del Draft 1985 dagli Steelers, che lo chiamarono nel corso del quarto round, rimase a Pittsburgh per due anni prima di trasferirsi a Tampa Bay nel 1987, stagione in cui fu uno dei pochi giocatori con contratto NFL attivo a scendere in campo durante lo sciopero.

DanTurkPunto fermo della offensive line, Turk lasciò la Florida al termine del successivo torneo, viaggiando fino sulla costa opposta per vestire la divisa dei Raiders, team con il quale giocherà per otto stagioni, affrontando anche il trasferimento da Los Angeles ad Oakland.

Una season, 1995, vissuta da assoluto protagonista, con Steve Wisniewski e Kevin Gogan ad affiancarlo nel ruolo di guardie, non basta a fargli strappare la conferma, e nella primavera del 1997 è nuovamente costretto a cambire aria, spostandosi a Washington.

Nella capitale ritrova il fratello Matt, che Dan aiuta a firmare un nuovo accordo contrattuale con i Redskins, andando a formare la prima coppia di fratelli impegnata in un long snap, con il più vecchio che consegna l’ovale al più giovane.

L’idilio con la franchigia capitolina si interrompe nel 1999, quando entrambi i componenti della famiglia Turk fanno le loro ultime apparizioni con gli Skins, ma mentre il minore continuerà il suo percorso nel football professionistico, il maggiore inizierà la sua battaglia più dura e difficile.

Pochi giorni dopo la fine della stagione, infatti, è stato sottoposto ad alcuni esami, e gli è stata diagnosticata una forma tumorale nei polmoni, cosa che, di fatto, stando a quanto dichiarato dalla moglie Peggy successivamente, avrebbe inciso pesantemente sulle sue ultime prestazioni con Washington.

In rotta con lo staff dirigenziale del team, Turk venne incredibilmente abbandonato dai suoi compagni e da tutto l’entourage dei Redskins, che lo lasciarono solo nei mesi più difficili, quando cercava di contrastare il cancro che si stava espandendo nel suo corpo.

Una lotta che il giocatore originario del Wisconsin portò avanti fino al 24 Dicembre del 2000, vigilia di Natale in cui lasciò questo mondo, ad appena 11 mesi di distanza dalla sua ultima partita disputata in NFL e a 8 dall’inizio della cura.

In sua memoria la moglie Peggy ha deciso di collaborare attivamente con la Gridirion Greats, associazione composta da ex ed attuali giocatori della National Football League che si occupa di raccogliere fondi per garantire un supporto, nel momento del bisogno, ad ex atleti caduti in disgrazia ed in difficoltà finanziaria a causa di malattie o invalidità per cui non è previsto alcun indennizzo da parte della lega.

Una lega in cui Turk giocò per quindici, lunghissime, stagioni, collezionando 218 presenze, 40 da starter, la maggior parte delle quali, 128, indossando la divisa dei Raiders, la stessa che lo accompagnò nel giorno del suo ultimo viaggio terreno, per celebrale la stima e l’affetto che lo legava ad Al Davis, il vulcanico presidente di Oakland che, ogni settimana, non perdeva occasione per contattarlo telefonicamente e informarsi sul suo stato di salute.

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