1 Giugno 1965: il mondo saluta Curly Lambeau

Giorno funesto il 1 Giugno nella storia della NFL, del football in generale e, soprattutto, in quella dei Green Bay Packers, che esattamente cinquant’anni fa salutavano uno dei loro fondatori, nonché prima stella del team ed head coach, Earl “Curly” Lambeau, che lasciava questo mondo, e lo sport di cui era stato protagonista indiscusso fino a pochi anni prima, in un assolato pomeriggio del Wisconsin, stroncato da un infarto mentre falciava il prato della fidanzata a Sturgeon Bay.

Giocatore eccelso e versatile, che nei primi anni di carriera ha ricoperto diversi ruoli nei Packers, tra i quali quello di kicker, ha iniziato la sua avventura nella palla ovale giocando con Notre Dame nel 1918, sotto la guida del leggendario allenatore Knute Rockne; lasciati i Fighting Irish a causa di una bruttissima tonsillite un anno più tardi, nell’Agosto del 1919 ha fondato, con George W. Calhoun, il team di Green Bay, dopo che il presidente della Indian Packing Company, presso cui lavorava come spedizioniere, gli aveva donato 500 dollari per comprare le divise da gioco.

Deciso a chiamare la squadra The Green Bay Indians per riconoscenza verso il suo datore di lavoro, i Packers devono il loro nome all’intuizione della fidanzata che aveva allora Lambeau, il quale, in breve tempo, confermò le sue ottime doti atletiche sul terreno di gioco, inaugurando, con il suo stesso nome, la storia della franchigia del Wisconsin, della quale è stato il primo giocatore a completare un passaggio, il primo a lanciare un TD pass e il primo a realizzare un field goal.

Giocando come halfback chiuse la sua decennale carriera con 32 touchdowns, 24 su passaggio e 8 su corsa, messi a segno in 77 partite, prima di passare dall’altra parte della barricata e sistemarsi sulla sideline, dove apportò diverse innovazioni al gioco, riuscendo a creare un sistema che permise ai suoi Packers di mantenere attivi alcuni record per diversi decenni a venire.

In un football che penalizzava particolarmente il passaggio in avanti, riuscì a sviluppare un passing game che consentiva al suo team di segnare, in qualsiasi down e da qualunque punto del campo, tanto che condusse Green Bay alla vittoria di cinque titoli NFL, nel 1929, 1930, 1931, 1936, 1939, 1944, e permise al futuro Hall of Famer Don Hutson, firmato da lui stesso nel 1935, di mettere insieme dei numeri stratosferici, che rimasero imbattuti per una quarantina di anni.

Dimessosi da allenatore dei Packers nel 1949, quando il team concluse la seconda stagione perdente della sua ancor giovane storia e rischiò seriamente la bancarotta, Lambeau ha poi guidato i Chicago Cardinals, nel biennio 1950-51, e i Washington Redskins, tra il 1952 e il 1953, chiudendo con 229 vittorie, 134 sconfitte e 22 pareggi; secondo, per moltissimi anni, al solo George Halas per numero di partite vinte da head coach, Lambeau, che viene considerato il maggiore artefice della creazione e della permanenza di una franchigia professionistica in una piccola città come Green Bay, è stato inserito nella Hall of Fame nel 1963, poco prima della sua morte.

A lui, ad eterna memoria, è intestato lo stadio teatro delle partite casalinghe dei Packers, il Lambeau Field, conosciuto anche con il terribile nickname The Frozen Thundra.

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