The Immaculate Reception

Sono passati esattamente quarant’anni da una delle storie che ha fatto più discutere gli appassionati di football e di NFL, ci si è scritto sopra quintali di articoli, girate ore di documentari ed interviste, scomodate persino unità investigative informatiche per vagliare il materiale a disposizione e dare una versione definitiva. Uscire dal dibattito della cronaca ed entrare nel museo della storia, possibilmente nella casellina giusta.

Invece pare che resterà per sempre una sorta di mistero quello che successe al Three Rivers Stadium, lo stampino di Pittsburgh dove i padroni di casa, gli Steelers di Terry Bradshaw affrontavano i Raiders di coach John Madden in uno dei due divisional dell’AFL.

Cinquantamila spettatori sugli spalti e un primo tempo in cui le squadre non erano andate a tabellone, con le difese che avevano dominato gli attacchi, poi un field goal di Gerela aveva dato un minimo vantaggio ai padroni di casa nel terzo quarto, raddoppiando il vantaggio nell’ultimo quarto con un altro calcio dalle 29 yards. Gli Steelers erano stati poi sopravanzati da Oakland che era andata finalmente sul tabellone con una corsa del QB di riserva Ken Stabler che si fece 30 yards per il vantaggio 7-6 con poco più di un minuto da giocare.

Alla ripresa Bradshaw non si ritrovò in una bella situazione: 22 secondi restanti, quarto e dieci da trasformare dalle proprie 40 e zero timeouts per Pittsburgh. Coach Chuck Noll gli chiamò un 66 Circle Option ovvero un passaggio (e qui se lo potevano aspettare) ma per Barry Pearson, un rookie non solo al primo anno di NFL ma alla prima partita in assoluto. Allo snap il gioco non venne certo come doveva perchè Oakland riuscì a mandare Cline e Jones, due uomini di linea a mettere molta fretta Bradshaw che mise il pallone verso le 35 avversarie dove si trovava l’halfback John Fuqua scattato come ricevitore, e dove stava accorciando il safety Jack Tatum.

L’impatto fu inevitabile ma soprattutto fece rotolare la palla indietro di diverse yards dove il fullback di Pittsburgh Franco Harris la raccolse, protetto da John McMakin, e si diresse in touchdown tenendo alla larga dalla palla il DE Jimmy Warren.

Ma chi toccò la palla? Fuqua? Tatum? E se la toccarono entrambi, in che ordine la toccarono? Non sono cavilli perchè chi raccolse la palla, ovvero Harris, non avrebbe potuto farlo se Fuqua e solo Fuqua aveva toccato la palla. L’eventuale tocco di Tatum rimetteva tutti gli altri dieci giocatori dell’attacco in posizione di ricevitori elegibili, e questo capite che faceva molta, ma molta, differenza.

Il capo arbitro Swearingen chiamò gli ufficiali e dei suoi cinque collaboratori Burk e Harder dichiararono il tocco di Tatum e quindi la convalida del touchdown, l’ufficiale però sembrava non molto convinto o no del tutto convinto della sua crew, così si avvicinò a bordo campo e chiamò Jim Boston, che era l’ufficiale di sideline degli Steelers, chiedendogli di metterlo in contatto con il supervisore degli arbitri McNally che era su in tribuna e che aveva davanti il televisore, Swearingen a tutti gli effetti non rivide quindi mai l’azione prima di decidere definitivamente, ma il colloquio telefonico con McNally a quanto pare fu decisivo e quando il referee riagganciò, Boston non stava nella pelle per sapere la decisione. Swearingen gli rispose semplicemente “We got a touchdown” e Boston partì a razzo per la sideline anticipando la decisione e scatenando l’entusiasmo del pubblico che invase il campo.

Quindici minuti dopo, Roy Gerela potè calciare la trasformazione e Pittsburgh festeggiò definitivamente quella che poco più tardi, con un calembour, fu soprannominata “l’immacolata ricezione”.

La NFL negò che McNally avesse influenzato Swearingen a seguito del replay televisivo, smentendo una presunta dichiarazione di Joe Gordon ripresa dall’Oakland Tribune secondo cui la decisione era sopravvenuta dopo la visione del replay. Lo stesso Gordon dichiarò che non aveva assolutamente mai pronunciato quelle parole e ulteriormente due ufficiali della NFL , Kensil e Pinchbeck, presenti nel press box, negarono che la decisione fosse frutto di replay.

Chuck Noll (dietro) e John Madden

I “non sono sicuro”, i “mi sembra”, i “probabilmente”, oltre ad un fiume di bizzarre interpretazioni della famosa telefonata tra Swearingen e McNally (compresa la spassosa “c’è abbastanza polizia per salvare noi e i giocatori se chiamo incompleto?“) hanno inondato TV, videoteche, carta stampata.

La citazione che preferisco, e che suona come una sorta di stanca resa, l’ha fornita Madden, anni dopo  l’accaduto

“No matter how many times I watch the films of the ‘Immaculate reception’ play, I never know for sure what happened”

In una NFL che stava cambiando, avviandosi a diventare una enorme ed esasperata macchina da soldi, la vicenda contribuì a creare una tensione tra le tifoserie che ancora oggi è ben sentita e radicata, e secondo alcuni analisti sportivi fu il motivo scatenante della deriva ultrarude che prese il gioco fisico di Oakland in quegli anni.

Paradossalmente, l’immacolata ricezione lasciò dietro di sè non poche macchie.