NCAA – Uno sguardo al recruiting: Pac-12

Questa settimana, per l’analisi sui prossimi volti che vedremo scendere in campo in NCAA per la stagione 2014, passiamo sulla costa pacifica e dintorni, focalizzandoci sulla Pac-12 che, nella stagione 2013 ha visto alcune grandi delusioni come USC ed Oregon, ma che ha confermato l’ottimo lavoro di Stanford nonostante la sconfitta al (bellissimo) Rose Bowl numero 100.

Più in generale, quella del 2014 è una classe di reclutamento in cui la Pac-12 ha fatto sicuramente una buona figura grazie alle californiane: USC, Stanford e UCLA sono tutte e tre tra le prime 20 del ranking, appena fuori Arizona State (21). Giungeranno peraltro ai Trojans anche due attesissimi cinque stelle Rivals di cui poi parleremo.

Con ordine, come al solito partiamo dai recruiting meno appetitosi, e non possiamo prescindere dal nominare Washington State e Oregon State. I Cougars, dopo essere rimasti fuori dalla post-season 2013 a causa della sconfitta nel “derby” con gli Huskies, hanno completato una lista di 19 ragazzi di cui, manco a dirlo, molti californiani. A questi si aggiungono due ragazzi della Florida da tenere in considerazione: il QB Peyton Bender, proveniente da una clavicola rotta, tranquillo in tasca e con potenza e rapidità in esecuzione, anche se la precisione viene definita “nice”; ed il RB Keith Harrington, elusivo e veloce all-purpose back proveniente da St. Petersburg. Per i californiani diamo il nome di Calvin Green, velocità e cambio di direzione nelle corde di uno che sa fare il RB, il WR e pure il cornerback; Greg Hoyd, linebacker prevalentemente inside, che colpisce per l’abilità in copertura, piuttosto rara in ragazzi di HS; ed il DT Feaomoengalu Tapa, ovviamente di origini pacifiche, definito dai più entusiasti “a beast”. Staremo a vedere.

Oregon State ha terminato la stagione vincendo l’Hawaii Bowl e salvando una stagione che da fine ottobre in avanti è stata a dir poco orrenda. A Corvallis arriveranno ben 28 ragazzi dai più disparati stati dell’Unione. Segnaliamo un paio di elementi: Kammy Delp, californiano, ha giocato sia come OL che come DT, agile come interior linemen e appassionato anche di basket in cui si è dilettato in HS, è comunque 6-4 per 310 libbre; e Marcus McMaryon, dual threat, run o pass quarterback, pare possa essere tra i papabili al ruolo di comando nel caso Sean Mannion sia scelto al draft e liberi il posto.

Utah presenta un gruppo di diciannove nuovi arrivati, molti dei quali pescati a sud, in particolare in Florida. Il reparto più curato, dati i rovesci dello scorso anno, è la secondaria, con sei DB nuovi: Tevin Carter, Andre Godfrey (in assoluto il più interessante del lotto), Monte Seabrook, Marcus Williams, Travonne Hobbs e Casey Hughes. In realtà però il focus va tenuto su un interessante terzetto, tra cui il prospetto in assoluto più interessante è un manzo da linea offensiva, prodotto di casa, che risponde al nome di Jackson Barton, 6-6 per 275 libbre. Gli altri due giocatori sono Allani Havili-Katoa, DT 6-4 per 270 libbre, ed il QB Donovan Isom, proveniente dalla Louisiana, ottimo fisico e grandissime motivazioni che pare possano bastare per giocarsi da subito il ruolo di starter nel caso in cui i medici dovessero riscontrare problemi nel recupero di Travis Wilson.

Nutritissima la pattuglia californiana che vestirà la casacca dei Colorado Buffaloes per la prima volta questo autunno: dallo stato dell’Orso arrivano 11 dei 21 prospetti reclutati nel 2014. Sono tutti californiani anche i quattro migliori ragazzi di questa covata: Ahkello Witherspoon, safety/CB di Sacramento, uscito fresco dal junior college, unisce dimensioni a velocità; Donovan Lee è un atleta polivalente velocissimo, che ha giocato sia WR che CB in High school; Cade Apsay da Canyon Country, QB dal rilascio fulmineo e dal fisico forse un poco magro, a quanto pare è tra i migliori QB reclutati a Colorado negli ultimi anni. Infine l’unico prospetto quattro stelle Rivals, Shay Fields, compatto WR che dopo essere stato cercato da Cal e USC ed essersi promesso a voce a questi ultimi, ha cambiato idea a causa del cambio tecnico ai Trojans, preferendo il Colorado.

Come logico, al cambio di punto di vista, il discorso sulle provenienze dei ragazzi cambia a sua volta. California ha realizzato un recruit di 21 ragazzi, ovviamente per la stragrande maggioranza californiani. Fanno eccezione solo sei atleti di cui ne segnaliamo tre: Devante Downs, veloce atleta polivalente da Lynnwood, WA; Vic Enwere, RB da Missouri City, TX; Luke Rubenzer, dual-threat QB da Scottsdale, AZ, che dice di ispirarsi a Russell Wilson. comunque, i tre prospetti da tenere veramente d’occhio giù a Berkeley sono: Erik Brown, WR bruciante con mani abili; Chandler Leniu, MLB dal fisico già pronto per giocare al college, macchina da tackle; e Tre Watson, rapido RB che non sembra propriamente un turbo ma un talento innato nel trovare il posto giusto dove passare, e dati i problemi tra i rusher, potrebbe ritagliarsi immediatamente spazio.

Gli Huskies concludono un buon lavoro di reclutamento di 23 ragazzi di cui, manco a dirlo, una valanga di prospetti californiani. Secondarie nel mirino per Washington: Darren Gardenhire, DB che ha giocato anche WR, è un prospetto che appare veloce ed esplosivo; Naijiel Hale, è tra i 30 migliori cornerback della nazione oltre ad essere il figlio del defunto rapper Nate Dogg; e soprattutto Budda Baker, AP Washington Player of the Year, tra i dieci migliori giocatori di secondaria in uscita dalla High School, un atleta dalla eccellente velocità che ha giocato prevalentemente safety. Segnaliamo inoltre due altri importantissimi nomi: K.J. Carta-Samuels, QB pro style fisicamente preparato e con un braccio dall’altissimo potenziale ma che non ama particolarmente correre; e Kaleb McGary, OL, armadio di 6-9 (ergo 2 metri e 5) per 270 libbre, che ha giocato prevalentemente TE (oltre che aver giocato a basket) ma che probabilmente verrà spostato appunto ad OL.

Arizona è andata vicina a chiudere tra le trenta migliori scuole per il recruiting 2014. Ci sono ben sei prospetti quattro stelle Rivals nell’elenco dei 23 (più cinque in attesa di lettera ufficiale) studenti-atleti che si presenteranno a Seattle per iniziare il lavoro con Chris Petersen. Per la difesa arrivano il LB Jamardre Cobb, uno che ha avuto la fila alla porta di figuri che volevano reclutarlo; ed il massiccio DT Marcus Griffin, 6-3 per 285 libbre. Per l’attacco sono stati coperti tutti i ruoli a partire dalla linea con Jordan Poland, macigno californiano di 6-8 per 335 libbre; da Tucson arriva Cameron Denson, WR con gran carattere ma soprattutto un talento così versatile da essere stato schierato in secondaria difensiva, QB e persino kick returner; il RB Nick Wilson è considerato tra i 15 migliori della nazione. Infine un altro atleta polivalente come Marquis Ware, RB e MLB, in quest’ultima posizione, con compiti di pass-rusher, ha alte probabilità di essere impiegato immediatamente (e tanto), assieme ad un altro possibile immediato starter come Cobb.

Oregon, dopo la deludente stagione appena conclusa ha messo in lista venti nuovi arrivi, segnando il 25mo miglior recruiting della nazione ed il quarto nella Pac-12. Sono essenzialmente cinque i ragazzi che vanno segnalati: Tui Talia è un ragazzone impallinato per la sala pesi che gioca prevalentemente DE ma che può ricoprire tutti i ruoli della linea di difesa data la combinazione stazza/atletismo, oro colato per una squadra che ha perso tre titolari laureati; la coppia di RB Royce Freeman, potente e dagli eccellenti piedi, e Tony James, più compatto ma sotto i 4″40 sulle 40 yards, si completa ottimamente. A loro aggiungiamo il WR Jalen Brown, eccellente in campo e fuori dato che ha scelto Oregon nonostante avesse un’offerta persino da Yale; e Morgan Mahalak, QB dal fisico simile a Mariota, che risulta tra i tre migliori QB dual-threat di questa classe, pur tuttavia essendo accreditato ancora di un grosso upside.

I Sun Devils si possono ritenere veramente soddisfatti del loro lavoro, sia per quantità (28 reclute, di cui una in sospeso) che per qualità, che ha fatto sfiorare ad Arizona State la top-20 dei programmi per questo 2014. Sono ben sette i prospetti quattro stelle che si uniranno al gruppo per la prossima stagione. L’OLB Derik Calhoun, #9 nazionale per il suo ruolo, ha scelto ASU abbandonando l’idea di andare a Southern California; Connor Humphreys è un DE considerato il miglior prospetto dell’Oregon anche se gli occorrerà mettere su massa per competere a livello di college; i WR Eric Lauderdale e Jalen Harvey, californiani, tra cui il primo punta a uno spazio immediato nella rotazione; ed il DT Dalvon Stuckey, 6’2″ per 305 libbre. Gli ultimi due da citare sono atleti polivalenti: Tyler Whiley, talento locale, ha giocato sia in difesa che in posizione di WR che come kick returner; Kalen Ballage è collocato al sesto posto tra tutti gli atleti polivalenti di questa classe, gioca RB, LB ma ha ricoperto, in maniera minore, anche altri ruoli. Vedremo come verranno collocati.

UCLA ha segnato il terzo miglior recruiting della Pac-12 pur con soli diciotto nomi in lista. Undici atleti quattro stelle e sette da tre stelle significano un valore medio elevatissimo che pone i Bruins ben dentro la top 20 nazionale. Ovviamente sono tanti i nomi che dovrebbero essere tenuti d’occhio in una squadra che promette molto, elenchiamo quelli che pare possano essere interessanti da subito: Austin Roberts, WR ma con possibilità di essere riconvertito a tight end dato il fisico prestante, ha eccellentissimi risultati sia sulle 40 yard che sul salto verticale, oltre ad un carattere forte che potrebbe farlo inserire da subito in rotazione nell’attacco guidato da Noel Mazzone in sideline, UCLA ha selezionato un nutritissimo gruppo di receiver di cui Roberts sembra il prospetto più interessante. I Bruins si sono molto interessati anche alla secondaria, dove i due talenti più brillanti sembrano essere: Adarius Pickett, DB schierato anche RB e nominato East Bay player of the year per la sua ultima stagione El Cerritto High, la migliore di sempre della scuola; Jaleel Wadood, giocatore compatto, ha ricevuto quest’anno diversi premi importanti tra cui il Player of the Year dal Los Angeles Times. Infine due linebacker: Kenny Young, strappato alla SEC pur essendo un prodotto della Louisiana, e Zack Whitley (che pare abbia molto successo come gradimento sui siti di appassionati tifosi di UCLA) che sono entrambi tra i dieci migliori inside LB della nazione.

Stanford, dato il prestigio che porta il suo nome a livello accademico prima ancora che sportivo, ha reclutato in maniera molto diversa dalle dirimpettaie: la stragrande maggioranza dei prospetti (15 su 20) è extra-California, e va a dare una mano a quella che per molti è considerata una stagione di ricostruzione per i Cardinal, ma che segna uno dei migliori recruiting da diversi anni a questa parte. Tra i molti ragazzi di cui occorrerebbe parlare, vale la pena focalizzarsi su cinque, di cui quattro sul versante d’attacco: Keller Chryst, figlio di Geep QB dei 49ers, è considerato il più appetitoso QB del 2014 con fisico adatto al ruolo di pocket passer, rilascio rapido e buona potenza di braccio; Casey Tucker è un OL di gran stazza (6’6″ x 280) a cui unisce atletismo, forza ma soprattutto gran attitudine al lavoro, e piacerà anche perchè ha abbandonato l’idea di andare a USC per unirsi a Stanford; Dalton Schultz è il miglior TE della classe, fisicamente prestante ed atletico, è destinato a rientrare nei canoni del perfetto TE moderno, con in più una ottima abilità nel blocco; il RB Christian McCaffrey beh… il cognome dovrebbe bastarvi, ma se non vi basta, alcuni siti lo danno come il giocatore chiave di questa annata. Infine Solomon Thomas, DE texano presentatosi alla conferenza stampa con gli occhiali da nerd, scegliendo i Cardinal tra un’altra trentina di offerte: è uno dei migliori della sua classe, sembra fisicamente molto ben impostato, ma si parla di una transizione a DT per cui è probabile un aumento della massa muscolare, che potrebbe incidere sulla sua rapidità. Vedremo cosa deciderà lo staff di Shaw.

Completa il quadro una delusa del 2013 come USC, che è entrata tra le dieci migliori in questo anno di recruiting. Diversi i ragazzi “sfuggiti” ai Trojans anche perchè il nome ufficiale del coach, Sarkisian, si è saputo solo ad inizio dicembre; ma molti importanti studenti-atleti hanno scelto di calcare il campo del Los Angeles Memorial Coliseum. Tra questi spiccano Adoree Jackson, che si divide con ottimi risultati tra football e salto in lungo e dovrebbe andare a ricoprire il ruolo di CB anche se difficilmente sarà starter, e John “Juju” Smith, DB californiano, che con tutta probabilità sarà schierato come immediato rincalzo in posizione di Strong Safety alle spalle di un altro cinque stelle come Cravens. Entrambi venivano accostati ad USC già da tempo. A questi aggiungiamo due OL veramente “di peso”: Viane Talamaivao da Corona, CA (300 libbre di origini chiaramente pacifiche) ma soprattutto Damien Mama, 6-5 per 360 libbre, che equivalgono a più di 160 chili: entrambi questi ragazzi sono dati per pronti ad entrare subito nella rotazione della linea offensiva in posizione iniziale di guardia, in attesa di sviluppi. Infine Rahshead Johnson, WR da Long Beach, 5’11” per 175 libbre e 4″50 sulle 40 yard, che aveva inizialmente scelto gli Huskies, ma alla partenza di Sarkisian ha dichiarato “With Sark gone, I’m gone”: l’ascendente del nuovo HC di USC deve essere stato forte se alla fine Johnson ha scelto di seguirlo nella nuova avventura a Los Angeles.

La prossima settimana l’analisi del recruiting darà una sbirciata a casa dei college indipendenti e di alcune possibili sorprese al di fuori delle principali conference, prima di analizzare la Southeastern Conference.