Harvard batte Yale 29-29

Correva l’anno 1968.

Parigi in fiamme, il Vietnam, Martin Luther King, Bobby Kennedy… Un periodo di brucianti avvenimenti che hanno segnato questo secolo, un periodo in cui lo sport era segnato anch’esso più da gesti simbolici (il pugno chiuso di Tommie Smith e John Carlos alle olimpiadi).

Il football invece vide un evento che ancora si ricorda con piacere, ma da un lato puramente sportivo e che riguarda il college football, in special modo gli antichi ed arcirivali di Harvard Crimson e Yale Bulldogs, che il 23 novembre 1968 scesero in campo all’Harvard Stadium per giocare da imbattute il loro “derby”: 8-0-0 recitavano entrambi i record, sebbene Yale avesse decisamente i favori del pronostico, guidati dal QB Brian Dowling che da quando era stato schierato aveva perso una sola partita, e giungeva alla gara con una striscia di sedici vittorie.

A 42 secondi dalla fine Yale conduceva 29-13, ma nel football si fa presto ad imparare che le partite non finiscono finchè il cronometro non segna zero, e delle volte nemmeno quando lo segna giá da qualche secondo: Harvard riuscì nell’impresa di segnare due volte e convertire due volte una trasformazione da due punti pareggiando una gara che entrò nella storia grazie al titolo del giornalino del college di Harvard che riportava “Harvard beats Yale, 29-29”.

Il titolo è stato ripreso per un documentario di ESPN del 2008 realizzato da Kevin Rafferty dove viene posto in risalto l’aspetto emotivo che quella gara ebbe sui giocatori, per alcuni addirittura si può considerare il più emozionante momento della vita, senza timore di scrivere con eccessivo sentimentalismo.

Dal lato pratico, questo pirotecnico pareggio contribuì a trascinare l’equilibrio tra le due squadre sino al termine del.a stagione, e fu uno dei motivi per cui si decise di abolire il pareggio dalla successiva stagione di college football.