Biff il ghiottone

Fielding Yost era un “Michigan man”, come si soleva dire, in quanto ad attaccamento e dedizione totale ed incondizionata, per cui non gli parve vero che L’Università del Wisconsin, nel 1923, si potesse permettere di portare a bordocampo un tasso (mascotte della squadra dell’università, i Wisconsin Badgers) e loro, porca miseria, non potessero avere la loro bella mascotte viva e vegeta piuttosto che un pupazzo con dentro un volontario (consuetudine di quegli anni), certo carino e divertente, ma santo cielo, volete mettere con un animale vero?!

Il leggendario coach a quell’epoca a Michigan era anche direttore atletico, quindi si mise in testa di procurarsi a tutti i costi per la stagione 1924 quello che era il simbolo della squadra, un wolverine, un ghiottone.

Che dal nome sembra quasi un animale tenero, ma in realtà è ferocissimo, con mascelle in grado di rompere il femore a una renna.

Yost pare scrisse a diversi cacciatori, poi ad altri, e ad altri, fino a contattarne sessantotto, e nessuno che riuscisse a procurargli uno stramaledetto ghiottone, per cui si arrese al tempo che scorreva inesorabile e per la stagione 1924 non se ne fece nulla, e fu costretto a ingaggiare dalla Hudson’s Bay Company un pupazzo che poi comparve anche nella copertina del programma del 1925 con il soprannome di Biff, assieme al capitano Robert J. Brown che si sforzava di tenerlo al guinzaglio e di non apparire, nel contempo, ridicolo. La didascalia annunciava “Il capitano Bob Brown e Biff: il ghiottone mascotte del Michigan Athletic Team è noto per la sua ferocia e e per non risparmiarsi in battaglia, una caratteristica di ogni squadra che veste il gialloblu”. Squilli di trombe.

Nel 1927, non si sa bene come, lo zoo di Detroit acquistò dieci ghiottoni provenienti dall’Alaska e la voce arrivò anche a Michigan. Durante la stagione 1927, Yost raggiunse un accordo con lo zoo per avere due dei ghiottoni il sabato ad Ann Arbor per le partite. I due animali, soprannominati “Biff” e “Bennie”, fecero la loro prima apparizione il primo di ottobre del 1927, giorno di inaugurazione del Michigan Stadium, quando i padroni di casa batterono facilmente gli Ohio Wesleyan 33-0. Tutti contenti, compreso Yost, che finalmente aveva i suoi feroci ghiottoni a bordocampo.

Un rapporto del dipartimento atletico dell’università, poco tempo dopo sentenziava che Biff e Bennie erano “troppo cresciuti e diventati troppo feroci”, cosicché lo stesso Yost che tanto aveva brigato per averli, concluse che

“evidentemente le mascotte di Michigan avevano brame sui tifosi di Michigan, e per nulla amichevoli”

di conseguenza, l’uso di portare Biff e Bennie nello stadio finì dopo una sola stagione. Uno dei due compari, Biff, fu messo in una gabbia presso il giardino zoologico dell’università. Il National Geographic riferì infine che

“Yost non aveva tenuto conto della rapida crescita e della ferocia degli animali, e quando i suoi giocatori non furono più disposti a trasportare i ghiottoni in giro per lo stadio, una mascotte, ‘Biff’, fu consegnata allo zoo dell’Università del Michigan in modo che gli studenti fossero in grado di visitare – ed essere ispirati da – esso”.