Recap Week#6: Chicago Bears @ Baltimore Ravens 27 – 24

Trubisky Time: buona la seconda, ottima la secondaria!


Domenica si sono affrontate in quel di Baltimora i Ravens (3-2), reduci dalla vittoria contro i Raiders e i Bears (1-4) che venivano dalla sconfitta maturata nel finale contro i rivali divisionali dei Vikings.
L’attesa per la seconda partita di Mitch Trubisky (QB), la presenza in attacco del rookie Tanner Gentry (WR) e il rientro di Danny Trevathan (LB) hanno animato il pre partita.

L’attacco dei Bears, non uno dei più irresistibili poiché non dotato di WR di peso e con un rookie QB messo in campo anzitempo perché peggio di Glennon era difficile fare, si trovava a fronteggiare una delle difese più ostiche della NFL.
Se la difesa dei Ravens è di tutto rispetto (gente che blitza anche quando deve aprire il frigorifero di casa), quest’anno una delle poche certezze dei Bears è proprio la difesa nonostante gli infortuni che l’hanno falcidiata (Freeman, Cooper, Kiawtkoski, Young per citarne alcuni).

Proprio per questa trazione difensiva la partita non si prevedeva con un punteggio elevato salvo big play estemporanei o dormite colossali. E così sarà…

Le difese hanno infatti traghettato la partita dal primo al secondo quarto: i Ravens contenevano le corse e i pochi lanci dei Bears e Chicago concedeva poco più di 30 yards a Flacco & Co.

Ad inizio secondo quarto le corse di Jordan Howard alternate a quelle di Tarik Cohen, intervallate da uno scramble di Trubisky (19 yards), portavano i Bears, grazie anche un face mask di Baltimora, al 3rd and 3 sulle 5 yards in Baltimora territory.
Oltre non si va e un incompleto di Trubisky per Cohen ci obbliga al field goal calciato da Barth che ci porta in vantaggio: 3-0

Baltimora riparte mettendo il turbo così dalle 28 yards della propria metà campo con le quattro corse (Collins – 30 yards, Allen – 12 e ancora un paio di volte Collins – 2 + 2 yards a portata) si posiziona sulle 26 yards nella metà campo avversaria arrivando a giocarsi il 3rd and 6.
Flacco lancia corto nel mezzo per Williams che viene placcato da Adrian Amos provocando un fumble. La palla viene subito recuparata da Trevathan.
Primo turnover.

Si riparte con un paio di corse di Jordan Howard e un incompleto sul terzo tentativo.
Il nostro QB quando si chiamano dei passaggi fatica a trovare target e a volte è anche un po’ impreciso ma almeno non si prende dei rischi troppo elevati, dimostrando lucidità anche quando si tratta di buttarla via. E’ bene ricordare che di fronte aveva una signora linea difensiva e una secondaria non da meno.

Baltimora ritorna in possesso palla e chiude il primo down con un passaggio di Flacco per Campanaro. Arriva a 6 yard dalla metà campo sul 3rd and 4.
Flacco lancia profondo sulla destra per Perriman che, bruciando sullo scatto il nostro CB Kyle Fuller, aveva creato lo spazio necessario per la ricezione. Durante la presa viene placcato in tuffo dalla safety rookie proveniente da Alabama Eddie Jackson (il ragazzo è una bella certezza: quello che ben si diceva di lui già al college trova conferma tra i professionisti).
Il contatto fa volare in aria l’ovale che viene raccolto con una balzo felino da Bryce Callahan prima che tocchi terra. La corsa del nostro difensore verso la end zone termina sulle 20 yards della metà campo di Baltimora dopo che in maniera goffa ma efficace è lo stesso Flacco a placcarlo.
Secondo turnover.

Chicago riparte con il solito running game che la difesa dei Ravens fino ad ora ha letto abbastanza bene.
Infatti il primo tentativo viene affidato alla corsa di Howard con la perdita di 1 yard.
Il secondo invece a Cohen. Trubisky toss a destra per Cohen che, dopo aver accennato ad uno scatto, lancia in profondità (21 yards) per il TE Zack Miller che non deve fare altro che assicurarsi di prendere la palla.

TOUCHDOWN! e tutto vola nelle case dei tifosi Bears: si segnalano danze con gatti usati simil colbacco in testa, chiamate alle forze dell’ordine da parte dei vicini, timorosi che in casa dell’inquilino ci sia un rave party abusivo, trenini sui pianerottoli dei condomini cantando l’inno dei Bears con fiumi di birra manco fosse capodanno … altre cose non le riportiamo per decenza … ma soprattutto la memoria vola posandosi sul numero 34 e su un passato che ritorna alla mente e che speriamo ritorni presto a farci rivivere quelle soddisfazioni!

Il secondo quarto si conclude con i Ravens che si portano sulle 9 yards dei Bears ma che riescono a trovare solo 3 punti grazie al loro kicker Tucker: la difesa degli Orsi regge alla grande.
Si va al riposo sul 10-3 per Chicago!

Il terzo quarto riprende con la stessa modalità: corse dei Bears che non vanno oltre la metà campo e la difesa che non concede la chiusura di un down.

Chicago partendo dalle 34 della propria metà campo con le solite corse di Howard e Cohen, intervallate da un lancio di 18 yards di Trubisky per Wright (WR) che quando chiamato in causa risponde sempre bene (accadrà anche in seguito), si porta sulle 27 di Baltimora e sul 3rd and 7.
Trubisky non lascia il tempo alla difesa di Baltimora di schierarsi, comunicare e leggere bene.
Snap. Trubisky esce dalla tasca poiché la linea non era riuscita a fermare i DE Pierce e Wormley e, sbilanciato, lancia in profondità per il TE Dion Sims che si trova la palla tra le braccia con il solo problema di farla sua.
TOUCHDOWN! 17-3 a metà del 3° quarto.

Nemmeno il tempo di gioire e assaporare questo netto vantaggio che dal kick off, con un ritorno di 98 yards da parte di Rainey e una superficialità di tutto lo special team di Chicago, Baltimora si riporta in partita segnando un touchdown.
Durante il ritorno Rainey cade a terra e tutti credono che sia dovuto al placcaggio da parte di Bellamy ma invece la caduta avviene perché si scontra con il suo compagno Bowser. Nessun down by contact. Rainer continua a correre mentre tutti si fermano eccezion fatta per Cunningham che comunque non riesce ad impedire la sua entrata in end zone.
17-10 a 6 minuti dalla fine del 3° quarto.

Poco prima della fine del 3° quarto Cohen viene placcato da Weddle: fumble recuperato da Pierce.
Primo turnover sulle 39 yards della metà campo di Chicago.

Cominciano ad essere un po’ tanti i regali fatti a Baltimora ma Babbo Bears Natale non lesinerà generosità nei giochi a seguire.
Vuoi vedere che quella barba bianca che Fox si sta facendo crescere …

La difesa di Chicago concede solo la trasformazione da 3 punti a Tucker.
17-13 a 11 minuti dallo scadere.

Nel drive successivo Chicago riesce a passare la metà campo ma Trubisky, mentre sta lanciando, viene placcato da dietro da Webb che, blitzando, aveva eluso la marcatura di Sitton già impegnato contro un altro giocatore di linea: fumble recuperato da Mosley.
Secondo turnover, altro regalo e palla a Baltimora sulle proprie 48.

Baltimora chiude il primo down e si gioca anche il 4th and 1 con successo.
Sul 2nd and 10 sulle 30 yards di Chicago Flacco in scramble lancia profondo per Moore che viene placcato da Fuller.
La palla rimane in aria e Amos, recuperandola, rimane in campo.
Amos comincia a correre e pare di vedere Alberto Tomba in una finale olimpica di slalom.
Vedere poi Hicks correre e placcare due giocatori dei Ravens e saltare di gioia vale il prezzo del biglietto.
Pick-Six: TOUCHDOWN BEARS!
24-13 Bears a 5 minuti dallo scadere.

Baltimora riparte ma non riesce a superare le 30 yards e Tucker dalle 50 yards centra i pali
24-16 con poco meno di 3 minuti da giocare.

Si arriva così ai 2 minutes warning con Chicago che non avendo chiuso il down deve puntare dalle proprie 24.
Baltimora schiera uno special team aggressivo disorientando quello di Chicago con il risultato che Campanaro riceve il punt e corre pressoché indisturbato in end zone (nessun giocatore di Chicago ha toccato Campanaro).
“Fra Martino Campanaro, dormi Bears, dormi Bears, suona le campane, suona le campane, Cam pa naro, Cam pa naro!!!”
Pare che si sia cantata questa canzone sugli spalti del M&T Bank Stadium di Baltimora.
Imbarazzante dormita dello special team e altro regalo dei Bears.
La trasformazione da 2 punti è un gioco da ragazzi per Flacco che lancia per uno smarcato Boyle.
24-24 con 1 minuto e 37 secondi da giocare e una vittoria quasi certa da riconquistare con il momentum che pare più dalle parti dei Ravens.

Non senza patemi e errori Chicago gioca i secondi finali.
Si parte con una penalità fischiata a Miller e ci si trova a giocare un 1st and 20 dalle proprie 15 yards.
Snap basso recuperato da Trubisky che trova Miller per 4 yards.
2nd and 16. La tasca collassa e Trubisky viene sackato da Judon.
3rd and 20. La corsa di Howard non va oltre le 23 yards ma soprattutto il nostro RB esce dal campo fermando il tempo a 23 secondi.
Punt di O’Donnell che viene ricevuto da Campanaro che si porta fino alle proprie 44 yards con ancora 12 secondi da giocare.
Flacco lancia per 16 yards Wallace.
Baltimora tenta uno spike per bloccare il cronometro ma per fortuna lo scadere arriva prima, vanificando la possibilità di ricorrere al field goal.

Over time
Baltimora calcia la palla.
Cohen la riporta fino alle 20 yards.
Howard con la prima corsa chiude il down arrivando sulle 30.
Alla giocata successiva una flag fischiata a Massie ci riporta sulle 20.
1st and 20 – Shotgun formation: Long e Massie non bloccano e Trubisky viene sackato da Suggs e Henry.
2nd and 26 – Passaggio per Howard che guadagna 9 yards
3rd and 17 – Trubisky scramble per 9 yards
4th and 8 – O’Donnell calcia: out of bound!!!
I ragazzi sembrano rimbambiti.

Non lo è la nostra difesa che anche questa volta ci mette una pezza costringendo Baltimora al punt.

Ora i giochi sono aperti e si prova ad arrivare in field goal range.
Baltimora ha in squadra Tucker, un kicker che la mette anche dagli spogliatoi, Chicago ha Barth

Kock, il punter di Baltimora, calcia sulla sinistra e il suo compagno Matthews la prende sulle 7 yards della metà campo di Chicago.
Trubisky per Howard che corre sulla sinistra. Evita il placcaggio di un giocatore che da terra prova a prendergli le gambe e, raccogliendosi per proteggere la palla, rompe il tackle di Weddle (non proprio un dilettante) e grazie ad un paio di blocchi di Sims si invola oltre la metà campo fino alle 40 yards: 53 yards. Mostruoso!
I successivi due tentativi risultano sterili e sul 3 and 11 Trubisky fa vedere di che pasta è fatto.
Long non contiene la penetrazione di Pierce che però riesce a portare alle spalle del nostro QB, così come l’ottimo Howard che contiene alla meno peggio un altro difensore.
Trubisky danza in una tasca praticamente collassata e lancia alto al centro per 18 yard per Kendall Wright che con un salto fa sua palla e ci porta sulle 23 yards.
E’ la seconda ricezione di Wright della partita e anche questa, come la prima, è decisiva.
I 3 tentativi successivi altro non sono che l’anticamera del field goal che Connor Barth trasforma dando ai Bears la seconda vittoria della stagione.

Assistere a una partita dei Bears è sicuramente qualcosa che ha a che fare con la cardiologia: i tifosi Bears devo avere delle coronarie ben testate.
Seconda vittoria della stagione come sempre sudata e sofferta e sempre all’over time.

Migliore giocatore.

In difesaAdrian Amos (S), protagonista di un intercetto ritornato in touchdown.
La secondaria difensiva, nostro need preponderante in passato, con lo stesso Amos, Kyle Fuller (CB), Bryce Callahan (S) e Eddie Jackson (S), è stata protagonista degli intercetti (2) e di ottime chiusure che hanno dato quel quid in più ad una difesa con un front seven già molto buono.

In attaco: Jordan Howard (RB) per la corsa da 53 yard, tassello decisivo nell’over time per la costruzione della vittoria con il field goal.

Peggior giocatore.

Jeff Rodgers (Special Team Coordinator)

Il rischio di perdere la partita (praticamente vinta) sia allo scadere del 4° quarto (ci ha salvato il cronometro) e sia all’over time (ci ha pensato la difesa a limitare i Ravens) è dovuto alle ingenuità e agli errori commessi dai giocatori dello special team che hanno regalato i soli 2 touchdown segnati da Barltimora, annullando in pochi istanti tutta la fatica profusa per guadagnare i buoni margini di vantaggio che ci hanno sempre visto in testa.