Recap Week#13: San Francisco 49ers @ Chicago Bears 15 – 14

GR: Gould Robbie o Great Revenge in ogni caso è sempre goal as a Gould a Chicago.

Immaginate di essere un kicker che ha fatto la storia di una storica franchigia.
Immaginate di essere tagliati e rimpiazzati da uno che non vale la metà di voi.
Immaginate che quello che vi ha rimpiazzato venga a sua volta tagliato e sostituito da uno che non gioca da starter perché infortunato.
Immaginate di tornare a giocare in quello che per anni è stato il vostro campo e dove, a causa del vento, non è mai facile calciare. E voi lì avete dimostrato di saper calciare.
Immaginate che tutti gli occhi siano puntati sui 2 QB: un rookie e uno che fino a poche settimane prima era il vice di Tom Brady e che gioca la sua prima partita da starter con la sua nuova squadra, arrivata alla week 13 con un record di 1-10.
Immaginate che gli unici punti della vostra squadra siano quelli che riuscite a mettere a referto voi calciando la palla tra i pali senza mai sbagliare.
Immaginate di riuscire a regalare la vittoria alla vostra franchigia negli ultimi secondi grazie al vostro piede.

Bene: avete immaginato la vendetta consumata da Robbie Gould al Soldier field come nemmeno uno sceneggiatore di Hollywood poteva ipotizzare.

Nel frattempo avete ripercorso la partita 49ers vs Bears dove si sono visti da un lato un buon QB (26/37 – 293 yard – 0 TD – 1 int) che, nonostante non abbia a referto nessun TD pass, ha portato in field goal range il suo attacco, quando la difesa avversaria non manifestava gli atavici errori che l’hanno caratterizzata in queste stagioni (la secondaria in particolare) e dall’altro un rookie QB (12/15 – 102 yards – 1 TD – 0 int) che a parte un TD pass per Inman non ha messo molto a referto, essendo in balia di un coaching staff che pare abbia perso il bandolo della matassa, sempre che il bandolo non sia tradare una terza scelta con una seconda per prendere un promettente QB e poi, dopo che è fallito in breve tempo il costoso esperimento Glennon (cosa prevista da molti se non da tutti), metterlo a fare hand-off quasi tutti i drive e avere un game plan run, run pass… punt.

A grandi linee questa è stata la deludente prestazione dei Bears.

Il primo drive spetta a San Francisco che parte dalle proprie 25 dopo aver ricevuto il kick off dal punter dei Bears, Pat O’ Donnell (Cairo Santos era in side line). Jimmy Garoppolo oltre le 15 yards nella metà campo di Chicago non riesce ad andare e allora Robbie Gould segna il suo primo field goal.
Se Garoppolo non riesce ad andare oltre le 15 yards, Chicago -che riparte dalle proprie 25 con il rivoluzionario run, run and pass (che poi non è pass ma è sack ad opera di Dumervil)- non riesce ad andare oltre le proprie 28.
Rientra in campo la difesa di Chicago, quella che ci ha tenuto in partita in queste giornate.
Sul 3 and 9, Kyle Fuller strappa dalle mani un passaggio corto nel mezzo di Garoppolo per Murphy.


Intercetto, turnover e si parte dalle nostre 41 yards.
Il primo tentativo è uno short pass di Trubisky per Inman con un guadagno di 13 yards. Quelli successivi sono, stranamente, 2 corse di Howard e Cohen per un totale di 3 yards guadagnate.
Se non fosse che dal 3 and 7 passiamo al 3 and 2 per una penalità di San Francisco saremo già al punt ma a questo giro Trubisky passa corto nel mezzo per Wright con 11 yards di guadagno.
Il down successico viene chiuso da Howard che corre fino alle 13 yards della metà campo dei Niners.
Il nostro TE Sims guadagna 5 yards grazie ad un passaggio sulla sinistra di Trubisky.
Il passaggio successivo sarà per Inman che riceve direttamente in endzone.


Touchdown e extra point trasformato da Santos: Bears 7 – Niners 3
San Francisco non sta a guardare e Garoppolo con una serie di passaggi chiude al primo tentativo 3 down consecutivamente. Poi ci pensano Bullard e Fuller a non fare arrivare la franchigia californiana in endzone. Dalle 9 yards Gould trasforma il calcio e tiene in partita San Francisco. Bears 7 – 49ers 6
Chicago riparte con un passaggio incompleto per Howard e uno per Cohen che con una corsa da 25 yards avrebbe chiuso il down se non fosse per una penalità del nostro OT Leno jr.
Segue un fake pass per un guadagno di 4 yards di Cohen.
Sul 3 and 10 Trubisky non trova target a disposizione e così esce da una tasca che aveva retto benissimo fino a pochi centimetri dalla chiusura del down. Challenge di Fox… e noi in fatto di challenge non siamo proprio fortunati (vedere partita contro Green bay)… insomma punt.
La difesa torna nuovamente in campo e limita Garoppolo & Co.
Si rivede il nostro LB Lamar Houston che sacka Garoppolo (senza rompersi questa volta).
Contro i Patriots infatti dopo aver placcato il QB si infortunò al ginocchio.


San Francisco è costretta al punt dalle proprie 17.
Il nostro punt receiver e jostick man, Tarik Cohen, riceve nella parte sinistra del campo all’altezza delle 40 yards.
Per sfuggire al placcaggio ormai prossimo del numero 19 Aldrik Robinson e degli altri giocatori di San Francisco, arretra verso destra in diagonale fino ad arrivare alle 25 yards.
Qui si gira e parte verso il lato sinistro ma soprattutto verso la endzone e, con tutto lo special team dei niners sbilanciato sul lato destro, non trova ostacoli verso il secondo TD della giornata par Chicago. Bears 14 – 49ers 6.


Il secondo quarto si conclude con il terzo field goal trasformato da Gould: Bears 14 – 49ers 12.

Qui si conclude la partita dei Bears. I seguenti quarti non registrano nulla di nuovo, nuovo per un tifoso Bears ovviamente: assaporare la vittoria e masticare amaro alla fine.
Se si fatica a superare la metà campo e quando ci si riesce non si va oltre le 42 non si possono avere velleità di vittoria.
Di fronte i Bears avevano San Francisco, una franchigia in ricostruzione ma con un QB che sa, con il materiale a disposizione, spostare la catena e mangiare tempo, cosa che non riuscendo a fare Chicago ha ripercussioni sulla lucidità della difesa dei Bears.
Infatti nel 3° quarto l’attacco dei Niners, oltre ad aver accorciato le distanze con il solito field goal, ha tenuto la palla quasi il doppio rispetto allo sterile attacco dei Bears… se la nostra prima scelta, Trubisky, è prigioniero di un game plan non proprio rivoluzionario e un’assenza di target a causa degli infortuni (WR e TE). Perché non fare giocare la seconda scelta, Shaheen, TE sicuramente acerbo ma che credo con una squadra quale quella di SF avrebbe potuto dire la sua?
Eppure non compariva in injury list …
Ci sono domande che a Chicago non hanno e forse non avranno mai risposta.
L’ultimo quarto inizia con un punt di Chicago e si arriva a 5 minuti e mezzo circa dalla fine con la palla dei Niners che ripartono dalle loro 8 yards.
Garoppolo arriva dalle sue 8 yards alle 18 yards di Chicago ad inizio two minute warning.

Il resto è un mangiare tempo, time out e qualche yards per agevolare ancora di più il 5° field goal di Gould che a 8 secondi dallo scadere porta a compimento la sua rivincita professionale.

Bears 14 – 49ers 15.