Purdue Boilermakers: quick preview 2017

purdue-11-Football Nation Ranking: n. 84

Head Coach: Jeff Brohm (1st year)

Record 2016: 3-9

Match da non perdere: vs. Lousiville (at Indianapolis, Sep. 2), vs. Minnesota (Oct. 7), vs. Indiana (Old Oaken Bucket, Nov. 25)

David Blough

Punto di forza: l’ennesima stagione fallimentare é costata il posto a Darrell Hazell, e Purdue ha deciso di sostituirlo con uno degli head coach più vincenti tra quelli emergenti, Jeff Brohm, fresco di un’altra annata di successi, tra cui la vittoria dell’Heisman Trophy da parte di un suo giocatore, con Louisville, squadra che si troverà di fronte all’esordio sulla sideline dei Boilermakers; per allora spera di aver sistemato gli errori che hanno frenato un poco l’ascesa di David Blough, grandissimo talento che si é rivelato uno dei migliori quarterback della conference e che si aggiusta la precisione del suo lancio ha tutto per dominare la Big Ten, dopo aver completato per 3,352 yards, lanciando 25 TD pass e 21 INT, nella sophomore season.

Punto debole: la linea offensiva ha perso ben quattro titolari e andrà ricostruita in toto intorno al centro Kirk Barron, l’unico tornato a West Lafayette per la sua terza stagione universitaria; alcuni JUCO transfer e le nuove leve capitanate dai second year player Matt McCann e Michael Mendez, tackle e guardia, possono contribuire a rendere più agevole il compito del coaching staff, ma la situazione in cui versa il reparto desta comunque parecchie preoccupazioni.

First look offense: da rifondare anche il parco ricevitori a disposizione di Blough, che vista anche la tendenza di Brohm di optare per una formazione con il doppio tight, potrebbe fare spesso affidamento sull’esperta e versatile coppia di TE composta da Brycen Hopkins e Cole Herdman, entrambi già ampiamente coinvolti lo scorso anno, come dimostrano le 7 segnature di cui si sono resi protagonisti; saranno loro a fare da traino ad un gruppo che dovrebbe poggiarsi sulle spalle del senior Gregory Phillips, tra i più convincenti in primavera, e di Corey Holmes, trasferimento laureato da Notre Dame.
Più certezze per quanto riguarda invece il running game, in cui Markell Jones, 616 yards e 4 TD nel 2016, sarà ancora il runner di punta di un backfield zeppo di talento, e che oltre al rientrante D.J. Knox, fermo per infortunio la passata season, può schierare il pesante Richie Worship, 133 yds, 2 touchdowns, e i velocissimi Brian Lanford-Johnson e Tario Fuller, visti anche all’opera come returner; molto buoni,  a tal proposito, anche gli special team, nei quali spiccano il kicker J.D. Dollinger, 10 FG trasformati su 14 nella stagione d’esordio in NCAA, e il punter Joe Schopper.

First look defense: Gelen Robinson e Eddy Wilson, 6.0 tackles for loss, 2.5 sacks, formeranno il nuovo duo al centro della d-line dopo che il primo è stato spostato all’interno per migliorare utleriormente la pass rushing del team, lasciando spazio all’esterno a Kai Higghins, sophomore promosso titolare sul lato opposto all’altro starter Austin Larkin, frenato dagli infortuni nell’ultima stagione; Danny Ezechukwu, 52 stops, sarà messo in concorrenza con T.J. McCullum, che ha seguito Brohm e il coaching staff da Lousville, per il terzo spot di una mediana che rappresenta il punto di forza del reparto difensivo dei Boilermakers.
A completarla ci sono infatti due validi LB come Ja’Whaun Bentley, 50 placcaggi, 7.0 tackles for loss, e Markus Bailey, laureatosi leading tackler della squadra la termine della freshman season con 97 tackles all’attivo; decisivo anche in copertura, 4 intercetti, ha fornito un contributo importante a delle secondarie che si sono comportate piuttosto bene durante il passato torneo, e che tornano quasi intatte a West Lafayette, con i corner Da’Wan Hunt, 6 broken pass, e Tim Cason, e la FS Navon Mosely, che dovrà respingere l’attacco del transfer da Wake Forest Josh Okonye. Unico volto nuovo T.J. Jallow, ex East Mississippi CC che sarà lanciato fin da subito nella posizione di SS.

Gelen Robinson

NFL Prospect to watch: come da tradizione Purdue continua a produrre interessanti prospetti sulla linea difensiva, e l’ultimo di questa schiera sembra essere Gelen Robinson, figlio dell’ex stella NBA Glenn e fratello dell’altrettanto fenomenale Glenn III; istintivo, rapido sul primo passo, dotato di una buona tecnica di placcaggio, dopo essere stato reclutato come OLB si é ritagliato uno spazio come defensive end, mettendo a segno 61 placcaggi, 9.5 tackles for loss, 5.0 sacks nella passata stagione.
Valido run stopper, sempre difficile da superare sulle corse, é stato spostato nella posizione di DT durante l’offseason per aumentare la pressione sul backfield avversario, dove lui ha dimostrato di saper arrivare con estrema facilità; abile a leggere il gioco, veloce ad aggredire il portatore di palla, ha l’agilità e le conoscenze necessarie per fornire un buon contributo anche in fase di copertura, il che lo rende un giocatore ideale per giocare ogni down al piano superiore.