Quarto appuntamento con le combine NFL, è il turno dei runningbacks.
1. Melvin Gordon, RB, Wisconsin Badgers.
Dopo due Draft senza scelte al primo turno, Gordon potrebbe riscattare i runningback quest’anno, soprattutto dopo aver sfruttato a suo favore l’evento del Lucas Oil Stadium, dove nonostante un 4.52, sulle 40 yards dash, considerato un po’ altino visto le previsioni che lo volevano più vicino ad un 4.40, si è riscattato alla grandissima lavorando benissimo negl’altri drills, mostrando una facilità di taglio e di cambio di direzione utile a sfuggire alla maggior parte dei placcatori professionisti. Positivo anche nelle simulazioni di ricezione fuori dal backfield, ha confermato di possedere un’ottima accelerazione in campo aperto, guadagnando velocemente campo con la sua caratteristica falcata. Dopo la prestazione di Incianapolis, difficile non vedere il suo nome tra quelli chiamati nel primo giorno di scelta.
2. Ameer Abdullah, RB, Nebraska Cornhuskers.
La sua prova sulle 40 yds, 4.61, ha fatto storcere il naso a parecchi scouts, ma il talento degli ‘Huskers ha fatto il diavolo a quattro nei drills successivi, sfoderando una prestazione che ha accresciuto parecchio la sua valutazione in vista del Draft, al quale si presenta come uno dei runner più completi e pronti ad avere un impatto immediato con la NFL; incredibilmente maturo nonostante la giovane età, oltre a confermare i buoni resoconti forniti dai suoi coaches per il comportamento mantenuto dentro e fuori dal campo durante le interviste, ha ulteriormente accresciuto la sua fama di ottimo pass catcher lavorando benissimo nelle prove di ricezione. Fit ideale per gli attacchi che prediligono utilizzare i RB fuori dal backfield, Abdullah ha stupito anche per le capacità di effettuare tagli improvvisi e cambiare direzione in modo repentino, sfruttando uno spazio ridottissimo.
3. Jeremy Langford, RB, Michigan State Spartans.
Dopo due stagioni da oltre 1.000 yard di corsa, Jeremy Langford, ha dovuto aspettare le prove della Combine per tornare un po’ sotto i riflettori, e giustamente: le 40 yards più veloci tra i RB, 4,42 secondi, con esplosività intrigante. Accelerazione e scatto in partenza, capacità di reggere l’attacco di MSU dopo l’addio di Le’Veon Bell, sono indubbiamente un bel biglietto da visita, ma evidentemente non sufficenti per presentarsi al Draft da protagonista; la combine è un luogo asettico per mostrare le proprie doti atletiche, ma visto quanto mostrato sul terreno del Lucas Oil Stadium, e certe analisi che circolano sul suo conto, sembra quasi che gli scouter debbano andare a tirar fuori qualche video per ripassarsi il suo reale valore.
4. David Johnson, RB, Northern Iowa Panthers.
Reduce da una buonissima settimana al Senior Bowl di Mobile, Johnson ha proseguito una postseason fin qui straordinaria in Indiana, stupendo già tutti gli addetti ai lavori il primo giorno, quando si è dato parecchio da fare sulla panca effettuando 25 ripetizioni; dopo la notevole prestazione in palestra non è stato da meno sul terreno di gioco, prima sfoderando un buon 4.50 sulle 49 yds, e poi completando degl’eccellenti workout sul campo, dove ha dimosrato di essere molto valido anche come ricevitore. In crescita, potrebbe salire ulteriormente se manterrà il trend positivo anche durante il proprio Pro Day.
5. Duke Johnson, RB, Miami Hurricanes.
Non velocissimo nelle 40 yards dash, 4.54, anche lui è riuscito a sfruttare le altre prove in cui è stato impegnato per risalire la china e mantenersi nelle prime posizioni del runningback ranking; esplosivo, rapido, elusivo, a tratti inafferrabile in quella che è stata la sua ultima stagione nel college football, ha confermato molte di queste sue caratteristiche anche a Indianapolis, dove si è fatto notare per la capacità di cambiare direzione rapidamente e, successivamente, guadagnare velocemente yards sfruttando l’ottima accelerazione di cui è in possesso. Molto valido anche come ricevitore, potrebbe tranquillamente rientrare tra i giocatori scelti nel secondo giorno, quando andranno in scena il secondo e il terzo round.