Indianapolis Colts: cronache di inizio offseason (parte 1 di 2)

Quella che si sta svolgendo è probabilmente l’offseason più intensa nella recente storia dei Colts.

Si inizia con il licenziamento di Chuck Pagano, causato dai disastrosi risultati ottenuti nelle ultime tre stagioni, di recessione sotto quasi ogni punto di vista. E’ dunque caccia al nuovo HC, mentre i tifosi NFL sono intenti a godersi la magia dei playoff. Tra i candidati emerge l’offensive coordinator dei New England Patriots Josh McDaniels, considerato una delle migliori menti offensive in circolazione. Tutto sembra andare per il verso giusto, i colloqui di McDaniels convincono il nostro GM Chris Ballard, si parla di contratto e della squadra di assistenti che lo andrà ad affiancare. A seguito del Super Bowl, perso da New England, viene annunciata la notizia dal sito ufficiale dei Colts. E’ fatta, no?

Come sicuramente saprete, le cose sono andate diversamente. McDaniels si tira indietro poche ore prima della conferenza stampa di benvenuto (post firma contatto): non verrà ad Indianapolis. Potremmo scrivere fiumi di parole su quanto sia stato poco professionale il comportamento di questo coach nei confronti della nostra franchigia e dei coach assunti sulla base degli accordi presi (verbalmente) con lui, ma passiamo ad una vicenda ben peggiore.

Nella domenica del Super Bowl, avviene una tragedia: il promettente ILB Edwin Jackson e l’autista Uber che lo stava trasportando, Jeffrey Monroe, perdono la vita per mano di un pirata della strada (senza patente, guidava in stato di ebbrezza).

Non deve essere stato semplice per Chris Ballard discutere tutto ciò in conferenza stampa (conferenza stampa che in origine era stata organizzata per dare il benvenuto al prossimo head coach della franchigia), ma il GM ha dato prova di avere carattere, ed è riuscito ad infiammare l’animo di noi tifosi in un momento davvero difficile.

Ad ogni modo, siamo all’inizio del mese di febbraio, non abbiamo un head coach ed i principali candidati chiamati a colloquio in precedenza hanno ormai accettato posti da HC altrove.

E’ a questo punto che entra in gioco Frank Reich. L’offensive coordinator della squadra che quest’anno ha vinto il Super Bowl, Philadelphia, aveva deciso ad inizio playoff di non accettare inviti a colloquio per potersi concentrare al meglio sulla propria squadra e vincere il campionato (la strategia ha dato i suoi frutti!). Adesso però, finiti i giochi, diventa il principale candidato di una nuova lista di aspiranti HC. Dopo pochi giorni dal disastro McDaniels arriva la notizia: Frank Reich sarà il prossimo head coach degli Indianapolis Colts. Il cerchio sembra chiudersi perfettamente

  1. Frank Reich è un ex QB, storico backup dei Bills, protagonista della più grande rimonta nella storia dei playoff (la seconda della lista appartiene ai Colts, il wildcard contro Kansas City rimane nella memoria dei tifosi come una delle partite più emozionanti dell’era Pagano).
  2. Ha iniziato la sua carriera da allenatore proprio ad Indianapolis, sotto Dungy e Polian. Sia questi ultimi che Peyton Manning parlano benissimo di Reich: è un leader, intelligente e creativo sul campo da football, onesto con i propri giocatori.

Cosa fare però con gli assistenti già assunti? Matt Eberflus, per cirtarne uno, era stato chiamato da Dallas per uno scopo preciso: essere il defensive coordinator di una base 4-3, schema difensivo per cui Ballard ed il suo staff sono eccellenti scout. Ebbene, il front office ed il nuovo HC decidono di non abbandonare i coach messi sotto contratto e di continuare semplicemente le assunzioni andando a riempire i ruoli mancanti.

Senza dubbio va reso merito alla franchigia di aver gestito almeno questo scorcio di offseason con grande professionalità.