Dopo una stagione vissuta tra alti e bassi e conclusasi con la sconfitta alle Wild Card contro i Green Bay Packers, i New York Giants si affacciavano al Draft 2017 con l’obiettivo primario di rafforzare un roster che aveva fatto vedere molte buone cose nel 2016 e che andava migliorato per permettere una più lunga corsa nei playoff.
Le previsioni vengono confermate quando con la 23esima assoluta i Giants selezionano Evan Engram, TE, Ole Miss. Nell’ultima stagione New York ha fatto registrare la più bassa media (7,7) di yard-per-catch dai Tight End e il Talento della “vecchia missy” potrebbe migliorare di molto questo dato e fare molto di più, potendo essere schierato sia come slot che come outside receiver. Il termine di paragone tra i pro è Jordan Reed, TE dei Redskins che anno dopo anno anno sta diventando un’arma sempre più micidiale per l’attacco di Washington.
I Giants non hanno pensato solo all’immediato futuro, ma anche un po’ più a lungo termine scegliendo al terzo giro (87esima assoluta) Davis Webb, QB, California. Possiamo dire che è stato davvero un colpo di fortuna, dato che nessuno degli esperti si aspettava che Webb sarebbe stato disponibile ancora nel terzo giro di chiamate. McAdoo, che era a Green Bay quando Aaron Rodgers stava “imparando” da un certo Brett Favre, di sicuro ha pensato di far percorrere la stessa strada anche a Webb considerando che Eli Manning ha 36 anni ed ha ancora 3 anni di contratto, mentre il prodotto di California di anni ne ha 22.
Un’altra scelta che potrà rivelarsi molto importante per la franchigia newyorkese è stata quella di Wayne Gallman, RB, Clemson (4° giro 140esima assoluta). Dopo aver seguito per diverso tempo, durante la free agency, LeGarrette Blount, senza però concludere nulla, i Giants trovano in Gallman un giocatore molto simile e che ben va a amalgamarsi con gli altri runner presenti a roster, presentando anche buone doti di pass-blocker. Paul Perkins, al secondo anno, è praticamente il complementare del prodotto di Clemson, quindi si può ben immaginare che i due si divideranno i giochi di corsa, mentre il veterano Shane Vereen verrà principalmente utilizzato per le sue doti di buon ricevitore fuori dal backfield.
Altro tassello aggiunto in attacco è stato Adam Bisnowaty, OT, Pittsburgh (6° giro 200esima assoluta). I Giants non avrebbero potuto concludere il Draft senza prendere un offensive lineman e Bisnowaty potrebbe rivelarsi una scelta molto intelligente data la sua versatilità nel giocare sia da LT che RT e cavandosela anche nel ruolo di guardia; il fisico non gli manca (6’6” 304 pounds), quello su cui deve lavorare è la continuità e cercare di portare al minimo i problemi fisici che rappresentano l’unico aspetto di preoccupazione per New York.
Per quanto riguarda la difesa sono stati scelti Dalvin Tomlinson, DT, Alabama (2° giro, 55esima assoluta) e Avery Moss, DE, Youngstown State (5° giro 167esima assoluta). Il primo andrà a sostituire Johnatan Hankins, accasatosi agli Indianapolis Colts. Il GM Jerry Reese ha definito l’intervista con il prodotto di ‘bama una delle migliori che abbia mai fatto. Tomlinson andrà a formare una coppia davvero temibile in mezzo alla DL di New York insieme a Damon Harrison.
Moss, è reduce da anni un po’ turbolenti soprattutto sotto il punto di vista psicologico legati anche ad un’accusa di atti osceni in luogo pubblico che l’ha costretto a saltare per intero la stagione 2014. Nei due anni successivi ha collezionato 10,5 sacks ed ha recentemente dichiarato di aver ritrovato se stesso grazie alla terapia. È una scelta rischiosa, però presenta le caratteristiche ideali per la difesa di Steve Spagnuolo, potendo giocare sia come end che come DT; di sicuro contribuirà a dare maggiore profondità per quanto riguarda la DL.
Sulla carta pare che New York abbia fatto bene i compiti, ma a dare la vera valutazione sarà come sempre il campo. Sicuramente possiamo aspettarci un altro anno di grandi e feroci battaglie nell’NFC East.