NFL Draft Grades 2015: Cincinnati Bengals

Round 1, pick 21: Cedric Ogbuehi, OT, Texas A&M Aggies
CedricOgbuehiScenario ideale, quello di Cincinnati, per lo sfortunatissimo prodotto di Texas A&M, che dopo essersi rotto il crociato anteriore del ginocchio al Liberty Bowl dello scorso dicembre è ancora alle prese con il recupero, che ora potrà affrontare con maggiore tranquillità visto che i Bengals non hanno necessità di gettarlo fin da subito nella mischia, forti della presenza di due veterani del calibro di Andre Whitworth e Andre Smith all’esterno della linea offensiva; ben strutturato fisicamente, piuttosto veloce e rapido nei movimenti, ha dimostrato in NCAA di essere un validissimo zone blocker, che può svolgere un buonissimo lavoro sul lato cieco del QB, quello da sempre più delicato della OL.

Round 2, pick 21 (53): Jake Fisher, OT, Oregon Ducks
JakeFisherAltro investimento sulla linea offensiva per i Bengals, chiaro indizio che l’età avanzata di Whitworth, 34 anni, e la prossima scadenza contrattuale di Smith, indurranno la franchigia dell’Ohio a varare una linea verde che prevede la promozione a starter, nelle posizioni di tackle, di Ogbuehi e dello stesso Fisher nella regular season 2015; a differenza del nuovo teammate, però, il prodotto di Oregon, avrà la possibilità di assaggiare il campo, e il football professionistico, già in questa stagione, approfittando della sua versatilità per far rifiatare più compagni sulla OL, in vista di un suo futuro, nonché probabile, impiego come RT. Dotato di una buona mobilità laterale, agile, potente, rapido, è un ottimo pass blocker che sa fornire un buonissimo contributo anche nello sviluppo dei giochi di corsa.

Round 3, pick 21 (85): Tyler Kroft, TE, Rutgers Scarlet Knights
TylerKroftVisto che ormai sembra quasi impossibile pronosticare un ritorno di Jermaine Grisham, Cincinnati ha deciso di investire su un valido tight end come Kroft, abile bloccatore che potrà essere utilissimo all’offensive coordinator Hue Jackson nella costruzione, e lo sviluppo, delle azioni di corsa, dove l’ex HC dei Raiders è solito sfruttare proprio i TE per aprire gli spazi ai suoi runningback; pesante, ma non molto forte fisicamente, dovrà lavorare in palestra per riuscire a contenere i difensori avversari a livello professionistico, dove, saltuariamente, verrà comunque impiegato anche in fase di ricezione, molto probabilmente sul medio-corto e in redzone, dove con la sua altezza può fare la differenza.

Round 3, pick 35 (99) (Compensatory pick): Paul Dawson, LB, Texas Christian Horned Frogs
PaulDawsonTalento tra i più intriganti dell’intera classe su cui persistono diversi dubbi riguardanti impegno e carattere, Dawson sbarca a Cincinnati per dare una mano ad una difesa che l’anno passato è stata soggetta ad un leggero calo, anche a causa della partenza del guru Mike Zimmer, nominato head coach dei Vikings; ottimo colpitore, aggressivo e dotato di una buonissima tecnica di placcaggio, si è rivelato efficace, durante la carriera universitaria, anche in fase di copertura, sfruttando agilità e velocità di cui è in possesso per mantenere il passo con i ricevitori nelle azioni di passaggio. Abile in lettura, rapido quando deve chiudere il gap sulla linea, potrà gestire il grande salto in NFL fungendo da backup per i tre linebacker titolari nel corso della sua rookie season.

Round 4, pick 21 (120): Josh Shaw, CB, Southern California Trojans
JoshShawGiocatore versatile, a USC ha ricoperto sia il ruolo di cornerback che quello di safety, posizione in cui potrebbe essere maggiormente a suo agio al piano di sopra, visto che spesso tende a scegliere delle decisioni discutibili in fase di copertura, errore che non dovrebbe commettere se invece osservasse il gioco dalla zona più profonda del campo; fisicamente ben costruito, rapido e reattivo contro le corse, è altresì dotato di una buona tecnica di placcaggio e di una buona capacità nel leggere lo sviluppo del gioco, nonché attaccare con decisione il portatore di palla, che dovrebbero consentirgli di essere impiegato anche come slot nelle difese di situazione. Prospetto che tornerà certamente utile per dare profondità alle secondarie, è un’incognita a livello caratteriale, visto che fuori dal campo ha assunto alcuni comportamenti discutibili.

Round 4, pick 36 (135) (Compensatory pick): Marcus Hardison, DE, Arizona State Sun Devils
MarcusHardisonIl ritorno di Michael Johnson, che dopo una sola stagione passata al sole della Florida ha deciso di invertire la rotta e mettere nuovamente piede a Cincinnati, evidentemente non basta a rinforzare la pass rushing dei Bengals, in difficoltà nel torneo 2014 dopo anni in cui era stata una delle più produttive dell’intera lega; per questo motivo in Ohio hanno deciso di spendere una scelta per Hardison, defensive end che ha alle spalle una sola stagione nella Football Bowl Subdivision ma che sembra dotato di abbastanza talento per confermarsi un solido pass rusher anche a livello professionistico, dove arriva con un bagaglio tecnico ancora carente ma con incredibili margini di miglioramento a sua disposizione. Potente e rapido, soprattutto sul primo passo, può ritagliarsi già un buonissimo spazio da matricola, entrando stabilmente nella rotazione del reparto, sia come tackle che come end, per accumulare esperienza ed ambire ad un ruolo più importante in depth chart nel prossimo futuro.

Round 5, pick 21 (157): C.J. Uzomah, TE, Auburn Tigers
CJUzomahParzialmente penalizzato dagli schemi offensivi giocati da Auburn, decisamente orientata sulle corse, Uzomah è un ex ricevitore che ha cambiato ruolo durante la carriera universitaria, sviluppandosi come tight end, posizione in cui ha però dimostrato di non aver perso caratteristiche e tecnica di quando veniva schierato più esterno, sulla sideline; proprio questo suo passato fa presumere che i Bengals intendano utilizzarlo maggiormente come terminale nei giochi di passaggio, che come bloccatore, situazione di gioco, in cui, tra l’altro, ha mostrato alcune difficoltà. In possesso di mani educate e di un buon controllo del corpo, è più veloce e più abile a separarsi rispetto a molti suoi colleghi, anche se deve ancora migliorare come route runner, visto che spesso tende a perdere o modificare la traccia di sua iniziativa. Valido target quando il campo si restringe, potrà risultare utile per far rifiatare Tyler Eifert.

Round 6, pick 21 (197): Derron Smith, FS, Fresno State Bulldogs
DerronSmithSceso tantissimo a causa dell’operazione chirurgica, per ernia sportiva, subita nei mesi scorsi, Smith è una delle migliori safety di questa nidiata, dotato di una grandissima visione di gioco e di buonissime capacità di lettura anche grazie al suo passato da quarterback di high school, che gli ha permesso di approfondire la conoscenza del gioco e molti suoi aspetti; buon colpitore, non molto tecnico ma estremamente fisico, come dimostrano i tanti turnovers causati con la divisa dei Bulldogs, ha fiuto per l’ovale e riesce molto spesso ad anticipare la giocata dei ricevitori avversari. Leggermente undersized per la posizione, potrà essere utilizzato anche nel box a livello professionistico.

Round 7, pick 21 (238): Mario Alford, WR, West Virginia Mountaineers
MarioAlfordVelocissimo e rapido a distanziare i difensori in campo aperto, Alford potrebbe già trovare spazio come returner nella sua stagione da matricola a Cincinnati, visto che con i blocchi giusti ha già dimostrato di saper far male quando è in possesso dell’ovale; poco propenso ad affrontare i tackler avversari, tende più a danzare orizzontalmente che a colpire con decisione la profondità una volta completata la ricezione, è dotato di ottime mani e di un buon timing, che gli consente di arrivare puntuale anche sui palloni che sembrano irraggiungibili. Leggerino e poco fisicato, da valutare un suo impiego come slot nel prossimo futuro.

Undrafted free agent: Jake Kumerow WR Wisconsin-Whitewater, Ryan Williams QB Miami FL, Tom Obarski K Concordia (MN), Matt Lengel TE Eastern Kentucky, Troy Hill CB Oregon, Mark Weisman RB Iowa, Terrell Watson RB Azusa Pacific, Chris Jaspers OC Marshall, Kasen Williams WR Washington.

Voto Finale: 8,5
Un buon Draft da parte dei Bengals, che hanno coperto tutti i needs presenti nel loro roster senza perdere di vista il talento, anche nei giri più bassi, dove si sono assicurati quella che, per molti scouts ed esperti, era la seconda miglior safety della nidiata 2015, Derron Smith; prima di lui ottimo l’uno-due Ogbuehi-Smith, mossa in ottica futura al pari di quella operata per Dawson, altro prospetto interessantissimo che potrebbe scalare rapidamente la depth chart della mediana, sfruttando anche le difficoltà riscontrate dalla rushing defense nella scorsa stagione. Importanti, fin da subito, per le rotazioni dei rispettivi reparti Hardison e Shaw, è probabilissimo che vedremo spesso in campo sia Kroft che Uzomah, ragazzi che saranno chiamati certamente a dare il loro contributo se Tyler Eifert, uno dei target più importanti per Andy Dalton, proseguisse nella sua personale battaglia contro i continui problemi fisici che ne hanno fin qui limitato impiego ed esplosione.