Lions 2018 draft class

Detroit Lions: Foto di gruppo della classe 2018!

2018 lions draft class

Prendiamoci un momento per approfondire la classe 2018 dei Lions partendo da quello che è il primo pick nonché, probabilmente il più soprendente di tutti.

E dire che Bob Quinn aveva provato ad avvertirci: "non escludo di prendere un IOL" e, in precedenza, "sono contento degli arrivi in difesa".

Tutti abbiamo continuato a concentrarci sulla difesa e discutere su Evans, Davenport, Vander Esch e possibili fit e necessità.

Certo, qualcuno continuava a puntare il dito su quel buco evidente tra il centro e la guardia sinistra ma il dibattito era Isaiah Wynn e Will Hernandez mentre il nome Frank Ragnow non era mai stato accostato a Detroit.

Certo, se può consolare anche lui non aveva messo il Michigan tra le possibili destinazioni ed è stato colto totalmente impreparato dalla chiamata di Bob Quinn.

Quindi alle quattro di giovedì notte, l’#onepride twitter è stato colto da un attimo di sbandamento collettivo, incredulo di fronte ai Lions che non sceglievano Harold Landry per portare a casa un centro. Poi mentre Landry continuava a cadere fino addirittura al secondo giro, le informazioni sono iniziate a girare e le cose hanno assunto subito un aspetto diverso.

Frank Ragnow (21) proviene dagli Arkansas State Razorback; ha giocato il secondo anno come guardia destra, il terzo anno metà come centro e poi come guardia per poi giocare il suo anno da senior al centro.

Pro Football Focus, in particolare, lo ama:

Ma avrete difficoltà a trovare un’analista critico nei suoi confronti e del suo gioco, per brevità vi agevolo Brandon Thorn, esperto di queste faccende:

The Lions were in desperate need of a difference-maker at the center position and found it in Ragnow, my #2 overall OL and top center in the draft. Aside from Nelson, Ragnow had the highest ceiling of any OL I watched on tape, with equally dominant traits as a gap and zone blocker in the run game, excellent processing as a pass-protector, and positional flexibility. His 2017 tape at RG against Alabama was among the top performances of any OL in this class, showcasing his ability to dominate outside of his traditional center position against premier competition. This pick gives Detroit 3 top-flight OL (Decker, Ragnow, Lang) and a tremendous nucleus of players along the OL to build from moving forward.

Che si traduce più o meno così:

I Lions avevano un disperato bisogno di un giocatore in grado la differenza e lo hanno trovato in Ragnow, il secondo OL globale nella mia graduatoria ed il primo centro nel draft. A parte [Quenton] Nelson, Ragnow ha il potenziale più alto di ogni OL che abbia visto sul nastro, con tratti ugualmente dominanti come un blocker nei varchi e nella zona per il gioco di corsa, ecce llente elaborazione come pass-protector, e flessibilità posizionale. Il suo nastro del 2017 come RG contro Alabama è stato tra le migliori performance di qualsiasi OL di questa classe, mettendo in mostra la sua abilità nel dominare al di fuori della sua tradizionale posizione di centro contro avversari del massimo livello. Questa scelta da a Detroit 3 OL di prima classe (Decker, Ragnow e Lang) ed un nucleo tremendo di giocatori nella OL su cui costruire nel futuro.

Musica, vero?

Si aggiunga che il nostro è un atleta di primo ordine:

e diventa chiaro come il nostro GM in tre anni abbia rivoluzionato la linea d’attacco, trasformandola da una delle meno ad una tra le più atletiche della lega.

Una nota sulla storia personale della nostra prima scelta: Frank Ragnow ha perso il padre a Marzo dello scorso anno e stava pensando di lasciare la scuola in anticipo ma, anche con l’aiuto di Travis Swanson anche lui allievo di Arkansas State, ha deciso di continuare. Ragnow vede Swanson come un mentore e ora ne dovrà prendere, presumibilmente, il posto nella linea offensiva.

Un’altra considerazione: per Justin Rogers e Dave Birkett, sia i Bengals al 21° che i Patriots (23esimi) avevano intenzione di portarsi a casa Ragnow (per i Bengals l’interesse era palese, i Patriots pare abbiano addirittura una trade per accaparrarselo prima di Detroit). Quindi, per quanto fosse fuori dai nostri radar, stiamo parlando di un giocatore con un mercato importante e non di una reach (parola orribile, per altro) a caso.

Bob Quinn ha dichiarato di averlo portato in silver&blue per proteggere Stafford e perché lo vedeva come il giocatore in grado di contribuire prima e di più, continuando per il terzo anno ad usare il primo pick disponibile per sistemare una necessità della squadra senza preoccuparsi di discorsi sul valore posizionale o altre amenità.

Anche nel 2016 quando arrivò Taylor Decker le opinioni non furono entusiaste ma abbiamo visto com’è andata: Ragnow potrà aiutare sia in pass protection che nelle corse e, anche con il nuovo coordinatore, potrebbe svoltare il reparto.

Personalmente, per quanto soprendente ("Chi? un Centro? Che non mi so svegliato ancora?") non posso certo dire di non essere contento; del resto, se non ero contrario ad Isaiah Wynn come wssere dispiaciuto di un giocatore probabilemente migliore solo perché non lo conoscevo?

Veniamo al secondo giorno con due altri pick importanti e soprendenti.

Al secondo giro i Lions hanno deciso per un trade-up con i Patriots (ma va’?) e si sono assicurati i servizi di Kerryon Johnson, Running back da Auburn e OPOY della SEC.

Il dubbio più grande è che Johnson ha avuto un 2017 davvero grandioso ma non è stato così efficace negli altri anni. In ogni caso, pare un corridore paziente e con una bella visione dei blocchi. Un Running back come non s’è visto in Michigan non dico dai tempi di Sanders ma almeno da quelli di Reggie Bush.

Il tutto a costo di una trade con il vecchio boss di Quinn e Patricia, Bill Belichick che è costata il quarto giro. La trade è stata giudicata necessaria perché Quinn anticipava a ragione una corsa ai RB nel secondo giro e aveva il sentore che i Redskins avrebbero preso Johnson quindi ha preferito scavalcarli, invece che accontentarsi di qualcun altro.

Il calcolo pare corretto perché gli Skins, perso Kerryon, hanno preferito scendere di diverse posizioni nel draft prima di accontentarsi, diciamo, di Derrius Guice.

Al terzo giro, i Lions si sono assicurati i servizi di Tracy Walker, Safety da Brunswick di cui si dice una gran bene, che tra parentesi è anche il secondo cugino di Darius Slay. Il programma è secondario come importanza e Walker era un nome che volava basso sui radar, tranne per Carolina che lo aveva contattato al pro day e che, probabilmente, stava per portarselo a casa pochi pick dopo. Walker probabilmente contribuirà alla rotazione ma ha le capacità per crescere e diventare il successore di Glover Quin come FS (nome a cui è già stato accostato e non posso pensare a miglior complimento).

Veniamo al giorno tre, quando, secondo gli analisti più scafati, le squadre davvero si separano in base alle capacità dei Front office.

Si parte con una sopresa, con Da’Shawn Hand che arriva al quarto giro. Come? No, esatto. i Lions non avevano un quarto giro ma hanno scambiato il terzo del prossimo anno con i Patriots (ancora una volta, pare impossibile. Tre trade tre con i Patriots) per scegliere Hand. Spero valga la pena, visto il prezzo.

Hand è un giocatore versatile, caduto nel draft per una produzione non molto continua e per essere più un difensore che un penetratore, un minus secondo quello spirito dei tempi di cui Bob Quinn si infischia molto spesso.

I Lions pensano di usarlo principalmente come 5-T e 3-T (che vi dicevo?).

Al quinto giro, pick 153 arriva Tyrell Crosby dalle Oregon Ducks, Swing Tackle in grado di giocare sia a destra che a sinistra e pure da guardia. Secondo le parole di Bob Quinn (ma anche le valutazioni di altri analisti), Crosby era previsto da selezionare molto sopra al draft (si parlava di un secondo-terzo giro per lui). Al quinto, l’occasione è stata troppo ghiotta e la sua presenza sicuramente dà sicurezza e profondità nella trincea offensiva dopo un anno funestato da problemi e segnato dall’esperimento Greg Robinson.

Al sesto giro, nulla visto che la selezione era diventata proprio quel Greg Robinson (e sappiamo come sia andata).

nick bawden

Al settimo giro, con la scelta 237 arriva Nick Bawden Fullback da San Diego, dove ha aperto la strada a Rashad Penny per dirne una. La scelta di tornare al Fullback è attribuibile a Matt Patricia e all’influenza dee Patriots dove la posizione è sempre stata occupata ma è una netta inversione di tendenza rispetto al 2017, quando i Lions avevano giubilato Micheal Burton.

Scegliere un Fullback non è una mossa accolta spesso con simpatia (il grido che si leva è: "perché non l’avete preso da UDFA?", al che la mia risposta è "Perchè se qualcuno poi gli faceva un’offerta migliore prendevi una seconda scelta?").

Fun fact: Badwen ha giocato da QB prima di cambiare ruolo, quindi anche quest’anno possiamo dire abbiamo aggiunto un QB agli ultimi giri (purtroppo mancando il sesto non si possono fare miracoli).

Sicuramente un draft che ha sorpreso un po’ tutti, me compreso: ci si aspettava un draft fortemente improntato sulla difesa mentre, invece, la priorità è stata sull’attacco e sul sistemare il gioco di corsa (4 scelte su 6, in pratica).

Non è detto che sia un male.

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Da I soliti Lions, il blog italiano che vi rende edotti sulla gravidanza di Kelly Stafford (e non solo).