Monday Night Football recap – Niente dura per sempre

E’ successo. 

Ciò che per molti era solo una partita divisionale od una partita qualsiasi per chiudere week 6 aveva molto più in ballo che la semplice vetta (a pari merito) della AFC South.
Quella tra Titans e Colts non è mai una partita normale, e sotto i riflettori del MNF non poteva che diventare un classico.

Marcus Mariota e compagni si scaldano lentamente, come un diesel, ma una volta entrati in partita consegnano agli annali una partita fantastica sotto molti aspetti, un risultato storico per chi, come il sottoscritto, non vede i Titans battere i Colts dal 2011. Vittoria per 36 – 22.

I lati positivi-

Marcus Mariota– Molti dei dubbi ce circondavano MM riguardavano la sua presenza nella tasca, il fatto che spesso rinunciasse troppo in fretta al passaggio per sfruttare la sua innegabile qualità come scrambler. In una nottata fondamentale e con lo spotlight che solo il MNF può portare, la pressione su MM era a mille. Con il fisico che non poteva reggere una gara delle sue e con i suoi problemi di hamstring che lo hanno costretto all’interno della tasca per tutta la partita, questa sfida poteva rivelarsi un disastro. Ma Marcus ha messo a tacere ogni dubbio riguardante la sua precisione di lancio, la sua gestione della pressione e della difesa avversaria.
Il Mariota pocket passer è stato quasi infallibile, specialmente una volta adattatosi a questo gameplan “inedito”, mai pienamente sfruttato quando sano ed in forma, come dimostrano le 306 yards nelle stats.

Il running game- Il gioco di corse torna a fare la voce grossa in Tennesse, ma chi canta non è più DeMarco Murray. Il RB più utilizzato è stato Derrick Henry (131 yds, 1 TD), mentre per Murray (40 yds, 1 TD) si è trattato più di un utilizzo nel passing game e nelle situazioni dedicate ad un giocatore abile ed esperto come lui. Lo aveva effettivamente detto Terry Robiskie, che Henry sarebbe stato utilizzato più e meglio nelle settimane future, e finalmente stiamo vedendo cosa succede quando si da la palla a questo carro armato.

Offensive Line– Dopo aver concesso 6 sack contro i Texans, per colpa anche di un Cassell che si dimenticava di lanciare il pallone, la OL dei Titans torna a dimostrarsi dominante. Normalmente abituati a dover proteggere un QB mobile, la sfida di dover tenere le linee per più tempo non è stata sempre facile, ma la OL ha tenuto tutto sommato bene anche in questa nuova versione di Mariota e non può che continuare ad essere una delle migliori della NFL.

Taiwan Taylor– Bè, qua direi che posso anche non scrivere niente. Guardate qua.

Adoree Jackson– Non avete visto un certo TY Hilton per tutta la partita? Indovinate perchè

I Lati negativi-

Playbook e Coaching Staff: Non è facile gestire una offense in NFL con un QB che può fare appena il 40% di ciò che hai progettato durante la offseason, ma metterci tutto il primo tempo per capire come gestire i giochi d’attacco non è accettabile. Venire bastonati da un QB come Brissett per tutto il primo e secondo quarto non può succedere. Una volta negli spogliatoi è chiaro che le cose sono cambiate, LeBeau ha cominciato a blitzare praticamente ad ogni snap e Brissett è andato (giustamente) nel panico. Ma fino ad allora, nessuna difficoltà per i Colts nel viaggiare indisturbati nella metà campo dei Titans, e gigantesche praterie concesse ai WR, specialmente Donte Moncrief.
La difesa in tutto il primo tempo è stata terribile, cosi come il playcalling nella redzone, che sta trasformando questa squadra dall’essere la migliore alla peggiore nell’ultima parte del campo. Cosi non va.

Responso Finale –

Senza Luck, vero, ma questa è una vittoria storica per i Titans. Non solo per compiere un balzo verso la testa della AFC South, ma soprattutto per infrangere una maledizione che durava dal 2011. Uno sforzo di squadra, combattuto con un QB senza una gamba ed un coaching staff dalle idee discutibili ma pur sempre uno sforzo che ha portato finalmente ad una W che Tennessee aspettava da tanto e che finalmente ha meritato sul campo.
Tu chiamale se vuoi, emozioni.