Lions week 16: Un tempo soltanto (Lions 21 – Cowboys 42)

via Mlive.com

I Lions tornano a becco asciutto dal JerryWorld reduci dalla peggior batosta di stagione.

Prima di sprofondare nella negatività assoluta, ricordiamoci che (appunto) era previsto: non è che i cowboys sian 13-2 per caso.

Per un tempo, ci s’è potuto sperare poi la qualità maggiore del roster (specie in difesa) s’è fatta sentire.

Peccato.

Ora, facciamo un respiro, incanaliamo il nostro zen interiore e buttiamoci nella cronaca.

Cronaca

Si parte con i Cowboys in attacco e i Lions che provano a limitare Ezekiel Eliott per mettere peso sulle spalle di Dak Prescott.

Il piano sembra funzionare ma solo in parte, visto che il rookie QB si rifiuta testardamente di commettere errori e si connette con tutto il parco ricevitori a partire da Dez Bryant per finire con Brice Butler che segna dalle 21. 7-0 Cowboys.

Arriva in campo l’attacco che spara la sua stella a sorpresa: Zach Zenner che corre e riceve in lungo e largo sulla miglior difesa contro le corse della NFL e finisce il tutto con un TD dalle 7 iarde.

Siamo in parità ma mon passa molto prima che Eliott ci ricordi perché è un candidato molto forte al titolo di rookie dell’anno: sulle proprie 45 iarde, si invola tra lateralmente e divora lo spazio che lo separa dall’endzone malgrado la disperata rincorsa di Glover Quin. 14-7 Dallas.

Il kick-off di Dan Bailey è ritornabile e Andre Roberts non si fa pregare, riportandolo 42 iarde prima di venire fermato da Bailey e Dubar.

La posizione di campo è ottima e grazie ad alcune ricezioni di Ebron e di TJ Jones, nonché a Zenner in serata di grazia il driva arriva alle porte dell’endzone dove, sul terzo tentativo ed uno, la corsa di Dwayne Washington si ferma.

Caldwell, sapendo che perdere contatto sarebbe fatale, va per il quarto tentativo: un QB sneak che viene prima giudicato corto, poi immediatamente corretto in un TD. 14-14 pari e ritmo indiavolato.

Il drive successivo di Dallas è un tre e fuori, impreziosito dal secondo sack dell’anno di Ziggy Ansah, il punt finisce fuori campo ed è un’altra posizione favorevole per i Lions.

Le cinquantatré iarde che mancano vengono coperte dai Lions abbastanza agevolmente con Ebron e Tate che ricevono e Zenner che corre come un disperato, rompendo tackle e che entra per la seconda volta in endzone con una corsa dalle cinque. 21-14 Lions.

Sembrano spalancarsi le porte dell’empireo (e soprattutto dei playoff) per la franchigia di Detroit e il tre e fuori successivo fa sognare ma l’attacco di Detroit inizia a segnare il passo e Stafford subisce il primo sack, pericolosamente vicino alla propria endzone.

Il punt di Sam Martin non riesce a ricacciare Dallas oltre la linea di metà campo e, stavolta, sono i Cowboys che ne approfittano con una drive rapido concluso da un siluro di Prescott per Dez Bryant.

Si va al riposo sul 21 pari.

Al ritorno i Lions ricevono il kickoff ma la squadra sembra esser rimasta negli spogliatoi.

Zenner viene murato, poi raccatta un holding. Stafford prima subisce un secondo sack poi lancia un qualcosa sulla fascia per Marvin Jones che non solo non può essere ricevuto ma è facile preda di J.J. Wilcox che lo ritorna pure fino alle 38 offensive.

Già partire con il campo così corto è un bel vantaggio, se poi Newin Lawson si becca una pass interference di 30 iarde, il TD diventa una certezza ed Ezekiel Eliott non si fa pregare.

28-21 Cowboys.

Il drive successivo stalla quasi subito grazie ad un paio di drop di Ebron. Il buon punt e una penalità dello special team di Dallas danno qualche speranza ma Prescott e **Terrance Wilson*+ aprono in due la difesa di Detroit. A’Shawn Robinson becca una penalità discutibile a dir poco (tanto che anche Caldwell si incavola sulla linea laterale).

Prescott poi chiude un down con le gambe e poi Scott Lineham si permette di prendere un po’ in giro la sua ex squadra con un trick play: reverse di Bryant che riceve l’handoff da Prescott e lancio (pure bello) per il liberissimo Witten in endzone.

35-21 ‘Boys.

Ormai che sia una di quelle giornate è ormai chiaro e il Drive successivo si incarica di dimostrarlo: Stafford porta la squadra in avanti ma TJ Jones fa cadere la palla e il drive si ferma sulle 29. Matt Prater non riesce a centrare i pali1.

Siamo già in zona miracoli, sotto di 14 con un quarto da giocare e la difesa dimostra di non crederci poi troppo.

Dak Prescott torna in cabina di regia e si divora le iarde, grazie al contributo di Darren MacFadden, Cole Beasley e del solito Dez Bryant che batte pure l’interferenza di un disperato Bademosi per il TD. 42-21 Cowboys.

C’è ancora il tempo per chiedersi come mai Caldwell si ostini a mandare in campo Matthew Stafford con la partita ormai definitivamente chiusa, a prendersi sack, colpi e per vedere Andre Roberts che cerca di ritornare un punt direttamente in meta solo per venire placcato duramente dal punter stesso.

Poi, finalmente la partita finisce.

Lions 21- Cowboys 42

Post partita.

Che dire? Partita divisa in due con i Lions competitivi nel primo tempo prima di scomparire nel secondo vittime di un roster inferiore, di alcune scelte discutibili degli allenatori e da un generale esaurimento della benzina.

I Lions sono scesi a Dallas decisi a rispondere colpo su colpo, rispolverando l’attacco No Huddle di inizio campionato e difendendo per limitare la corsa e per tutto il primo tempo il piano ha funzionato (tranne sul TD di Eliott), anche per lo stato di grazia di Zach Zenner che ha fatto un gran lavoro nel trovare i buchi, colpirli e avanzare malgrado il contatto.

Questo ha permesso a Stafford di andare aggressivo malgrado dei ricevitori per nulla performanti.

I problemi, però, sono affiorati andando avanti.

Il primo: Prescott sarà un rookie ma non sbaglia ed ha a disposizione uno dei migliori arsenali della lega. Bryant, Beasley, Witten… c’è solo da scegliere che di che morte morire, spcie quando il tuo primo corner è Newin Lawson e dopo hai Bademosi (che, porello, si sbatte ma non è Slay) e Asa Jackson (il quale, come dice Caldwell, può giocare. Solo non a football, immagino intenda la briscola chiamata o il ramino).

Un aiuto alla secondaria sarebbe dovuto venire dal pass rush ma anche stavolta calma piatta, con Prescott che aveva tempo di far le ordinazioni al cinese da asporto mentre aspettava di trovare un ricevitore libero .

Un’annata davvero insoddisfacente per quello che doveva essere il fiore all’occhiello della difesa.

In attacco, per prima cosa vorrei sapere perché Zenner è stato usato col contagocce nel secondo tempo. Va bene l’holding nella prima serie ma peggio di Washington non poteva certo fare.

Inoltre è chiaro che la linea difensiva ha fortemente bisogno di Swanson: Glasgow è stato battuto più sì che no ma in tutto il secondo tempo, ogni componente della OL ha ceduto pressioni e sack in momenti critici, al punto che i coach han pure provato a mettere dentro Joe Dahl per disperazione.

Stafford poi ha avuto la peggiore prestazione dell’anno. Nel tentativo di fare continuamente "qualcosa" ha preso decisioni pessime, lanciando in copertura e rischiando intercetti oppure tenendo troppo la palla finendo per esporsi al sack.

Per entrambe le cose bisogna dare un sacco di credito anche alla prestazione della difesa Texana ed al suo coordinatore Rod Marinelli (altro ex che si è tolto un altro macigno dalle scarpe) che, nel secondo tempo, han azzeccato tutti gli aggiustamenti (diversamente dalle sue controparti del Michigan) ma il contrasto tra i due tempi fa pensare.

Altro fattore che non ha aiutato l’attacco: la sparizione dei ricevitori, in particolare dei due Jones. Sia Marvin che TJ hanno perso una quantità industriale di passaggi. Alcuni colpa di Stafford, altri buone difese ma in generale contributo poco soddisfacente e molta preoccupazione per i due.

E discorso simile per Eric Ebron che ha droppato palle facili ma che almeno ha avuto la grazia di riceverne la maggioranza anche per la chiusura di vari down.

Purtroppo i buchi nel roster si vedono ancora una volta tutti in confronto con una squadra stellare come questa.

Ora poco tempo per preparare la sfida con i gasatissimi e riposatissimi Packers, domenica notte.

Chissà se la borsa dei trucchi di Caldwell e soci è davvero esaurita.

Questo e quello

  • Per non sbagliare, il box score via fox.

  • le highligt NFL.

  • Stat line di Stafford: 26/46 (56,5%) per 260 iarde. 0 TD 1 INT. 63.7 di QBR.

  • Si confronti Dak Prescott: 15/20 (75%), 212 iarde 3 TD 0 INT 148.3 QBR

  • Pessima giornata per i LB: tra Levy e Whitehead appena 9 tackles. Della secondaria, dico solo: Slay dove stai?

  • Zenner 67 iarde (quasi tutte nel primo tempo), Washington 22 (quasi tutte nel secondo tempo). 90 iarde totali. Cioè, dico.

  • Premetto che l’arbitraggio non c’entra nulla con la sconfitta ma la penalità su Robinson non si può vede’, non si può guarda’. Robinson placca Ezekiell Eliott (un RB grosso e potente) e nel tentativo di bloccarlo prima lo alza e lo mette a terra. Bandierina e 15 iarde. Mi pareva si stesse giocando a football, capperi. Torno a dirlo: non avrebbe cambiato il corso della partita ma è una penalità, a mio avviso, risibile e bene ha fatto Caldwell a lamentarsene in presa diretta. Io all’inizio pensavo ci fosse stato un holding o un taunting, pensa un po’.

  • Note liete: Andre Roberts resta pericoloso come ritornatore. Zach Zenner ha un futuro (magari non come primo RB), Sam Martin resta un gran punter.

Per oggi basta ma lo scontro finale incombe.

winandin

(Da I soliti Lions).


  1. a tal proposito, applausi al regista a stelle e strisce che, per motivi ignoti, lascia il campo lungo fino a dopo il calcio consentendo di mantenere l’effetto sorpresa fino all’ultimo.