Lions week 14: La sopravvivenza del più tosto (Bears 17-Lions20)

staff_bears

E il più tosto innegabilmente è Matthew Stafford.

Possono esserci nella lega QB più precisi, più tecnici, più atletici, più quel che volete voi ma nessuno è più tosto di Matthew Stafford.

Ieri sera si infortuna al dito mentre tenta di evitare un sack, torna in campo con un guanto bianco che fa tanto Micheal Jackson, tira un intercetto in endzone (probabilmente a causa del guanto stesso), regala un pick six agli avversari (tiro davvero brutto, guanto o no), osserva l’attacco rischiare lo stallo finale, e poi va a segnare di persona il TD della vittoria, rompendo il tackle di vari difensori Bears, come mostra la foto di apertura (presa dall’inconfondibile @Kevinjdd via twitter).

Aquan Boldin (professionista da 16 anni nonché decimo nella classifica di iarde ricevute e titolare di uno dei regimi di allenamento più duri della lega dice che "Vedendo Stafford giocare, ti viene da chiederti se stai dando veramente il massimo" e questo si riflette anche sulla squadra.

Cronaca

I Lions non iniziano benissimo, l’assenza di Swanson al centro pesa sulle protezioni e la linea stenta. Il primo drive annaspa fin sulle quaranta offensive ma viene fermato da un primo sack di Stafford che costringe i Lions al punt.

Per una volta, Martin la mette lunga e i Bears partono dalle proprie 25. Matt Barkley e Jordan Howard sono molto decisi a farsi valere e la difesa in blu si trova rapidamente sulle proprie 10.

A questo punto, un paio di penalità e un buono stand costringono Chicago ad accontentarsi del FG che Connor Barth realizza. 3-0 Bears.

Il drive successivo, potrebbe esserci la svolta nella partita e pure nella stagione: Zenner sbaglia la protezione e Stafford, nel tentativo di disfarsi del pallone, urta Floyd. Risultato: una penalità per intentional grounding e Stafford costretto a giocare con il guanto di cui sopra.

Si entra nel secondo quarto con i Bears in attacco e l’immagine di Orlovsky che si scalda a bordo campo.

Andiamo bene.

Per fortuna la difesa, grazie anche al rientro di Levy ingrana la marcia sopra e costringe rapidamente i Bears al punt.

Il bel ritorno di Andre Roberts è vanificato da una penalità del rientrante Joique Bell (non dico niente, non mi va di infierire.) e Stafford deve rifarsi tutta la strada dalle 10 iarde.

Il terrore che attanaglia ogni tifoso si attenua un po’ quando il numero 9 si connette con Tate per un primo down e cala notevolmente, subito dopo quando il QB elude il sack, estende il drive per quella che pare un’eternità e completa un lancio di 48 iarde per Marvin Jones.

L’esecuzione in red zone non è perfetta e, dopo che Bryce Callahan ha ben difeso su Golden Tate, Matt Prater porta la situazione in parità.

L’attacco di Chicago non ingrana e Stafford torna in campo con poco più di due minuti nel primo tempo.

Il drive inizia alla grande: sack subìto con collasso della tasca. Ma, aiutati da un altro paio di penalità, i Lions tornano in red zone dove, malgrado un brutto holding di Reiff, Stafford centra Aquan Boldin che riceve e carambola in redzone per il 10-3 Lions su cui si chiude il primo tempo.

Al rientro, la difesa Bend-but-d’not-Break dei Lions fa esattamente quello che dice il nome e l’ottimismo mette le ali, come l’attacco Lions che macina iarde sul terreno con Zenner e Washington fino a piantarsi prima dell’endzone per un altro FG di Matt Prater, stavolta dalle 54 iarde.

Ovvio che sarebbe troppo facile e stavolta la difesa Lions si rompe di brutto, concendendo prima una grosso corsa ad Howard, poi direttamente un TD di 31 iarde grazie a Cameron Meredith che riceve un ottimo passaggio di Barkley e poi batte Darius Slay per la segnatura. 13-10 Lions.

Servirebbe un bel drive lungo concluso da un TD oppure anche da un calcio piazzato e ancora una volta i Lions macinano iarde e tempo grazie al gioco di corsa e, all’inizio del quarto periodo, sono già a bussare alle porte della zona di meta.

Ma il tiro di Stafford per Tate, per quanto preciso, manca della solita verve e un difensore riesce a metterci la punta delle dita. La palla rimbalza sul corpo dell’incolpevole Tate e carambola indietro per l’intercetto in tuffo di Bryce Callahan.

E le nuvole si addensano…

Matt Barkley torna in campo ma la difesa Lions pare decisa a non voler ripetere la figuraccia precedente e rende difficile il cammino di Howard e compagnia. Appena al di là della linea di centrocampo, la linea difensiva riesce a sfondare e Kerry Hyder Jr. mette a segno l’unico sack Lions della serata, costringendo Chicago al punt.

Ma non si fa in tempo a festeggiare lo scampato pericolo che Stafford, cercando Boldin sul terzo tentativo, tira una palla brutta e forzata che viene intercettata da Cre’von LeBlanc direttamente in endzone.

17-13 Bears, quattro minuti sull’orologio.

Stafford non al cento per cento.

Comeback?

Comeback.

Stafford distribuisce la palla come sa fare lui, magari con tiri un po’ più lenti ed imprecisi di come siamo abituati, ma i ricevitori ci mettono il loro chi con una PI causata come Marvin Jones, chi rompendo un tackle e correndo per 23 iarde a 36 anni, come Aquan Boldin.

A questo punto la palla è sulle 7 e il gioco è palesemente un lancio ma la secondaria Bears copre bene, Stafford estende il drive poi prende la decisione e parte in avanti.

Un difensore prova a prenderlo per la caviglia ma non ci arriva.

Tre difensori Bears sono tra il QB e la linea di meta ma sembrano pensare che sia in arrivo uno slide sulle due.

Invece #9 abbassa la spalla e rompe i tackle fino ad entrare in endzone, travolgendo anche un Ebron inconsapevole dei suoi dintorni.

20-17 Lions.

I Bears tornano in attacco alla caccia del FG, e Matt Barkley sembra essere riuscito a portare la squadra in range in due occasioni consecutive ma entrambi i tiri vengono annullati da penalità della linea offensiva, tornando al fin quasi alle proprie 30 sul primo tentativo e 30(!!).

Barkley riesce quasi a completare il quarto ed undici ma Slay tornato "Big Play" deflette il tiro e la palla torna ai Lions per tentativi falliti.

20-17 Lions confermato e tutti a casa.

Post partita

Come detto, partita tosta per tipi tosti.

I Bears han dato tutto e Vic Fangio ha mostrato di conoscere l’attacco Lions quasi meglio di JBC.

Matt Barkley ha giocato bene, per la prima volta in trasferta ed in ambiente ostile. Non sarà forse la risposta ai problemi della franchigia blu e arancio sotto al centro ma sicuramente ha fatto vedere di più di altri (coff…Jay…coff…Cutler…coff) ed i suoi sforzi avrebbero meritato miglior fortuna. Magari direttamente domenica prossima avrà la sua rivincita e non possiamo che auguralo a lui e a tutta questa squadra che non molla mai1.

Ma, in definitiva, l’Oscar dei Badass resta in mano al QB con la maglia numero 9 e la rimonta facile.

Anche stavolta con una giornata non particolarmente ispirata riesce a trovare la giocata vincente, coadiuvato finalmente da un gioco di corse che gli permette( permetterebbe, diciamo) di avere meno pressione addosso e malgrado una giornata da dimenticare dei tackles, facilmente vandalizzati dalle controparti in bianco.

Anche la difesa ha delle amnesie preoccupanti, col risultato di far giocare Barkley come non era riuscito a Drew Brees la scorsa settimana ma serra i ranghi quando c’è più bisogno e riesce a tenere l’avversario sotto i venti punti per la quinta settimana consecutiva.

E quando riesci a vincere nonostante le lacune, un piano di attacco che non sembra il massimo, aver perso la battaglia dei turnover, la difesa a corrente alternato e pure gli infortuni (non solo Stafford ma anche Ansah) è sempre un’ottima cosa.

In particolare, ciò è vero quando il resto della NFL non ti fa sconti e i Seahwaks implodono al Lambeau Field in maniera spettacolare.

Molto meglio concentrarsi sul vincere le proprie che sugli scenari possibili.

Questo e quello

  • Box score

  • Highlights

  • Slowlight by Sandman

  • Stafford 21/35, 223 Iarde, 2 intercetti, 1 TD, 1 rushing TD, 4 corse per 15 iarde.

  • Secondo gli ultimi report e le parole di Caldwell stesso l’infortunio di Stafford pare minore. Si parla di una distorsione all’ultima falange del dito medio con relativa rottura dei legamenti (che pare sia comune in questi casi). In ogni caso il dito interessato è il medio e dovrà essere tenuto in posizione con un guanto o una stecca.

Si può sperare che l’adattamento in una settimana di tempo sia completo, anche considerando che Stafford ha elaborato un movimento di tiro che non gli desse eccessivamente fastidio direttamente lì, a bordo campo.

  • I Lions hanno corso per 114 iarde. Era dalla seconda giornata (Titans) che non riuscivano a superare questa soglia. Sia Washington (64 iarde) che Zenner (36) si sono mossi bene indovinando i buchi e rompendo tackle. Zenner non terminato la partita per una sospetta commozione cerebrale.

  • Giornata no per Andre Roberts nelle ricezioni ed Eric Ebron, svogliatissimo nel bloccare.

  • Levy nel giorno del suo rientro gioca a scartamento ridotto ma mette a segno già quattro placcaggi.

  • Se qualche tifoso dei Bears si lamenta dell’arbitraggio, fategli notare che 1) i due holding offensivi erano evidenti 2) che i Lions si sono visti cancellare una corsa perfettamente legaleper un facemask di Graham Glasgow. Peccato che Glascow avesse subito il fallo ma che il buon Triplette avesse capito al contrario la dinamica. Corsa cancellata e penalità (non rivedibile) presa.

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Bello, vero?

A presto e #onepride!

(Tratto da I soliti Lions).


  1. vi ricordate che domenica giocano coi Packers, si? Se c’è una settimana in cui pregare per una vittoria Bears…