Lions week 13 preview: Verso il futuro scendendo il Mississippi.

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Per la seconda volta in due anni, i Lions tornano in quel di New Orleans ma stavolta il match ha ben altro in gioco rispetto al 2015.

Se lo scorso anno lo scontro era tra una squadra già fuori della corsa ai play off e una già relegata ai margini della contesa, il 2016 vede lo scontro tra una compagine in testa alla propria division e una decisa a vivere un finale di regular da protagonista.

Fondamentali

Domenica 4 dicembre si affrontano al Mercedes-Benz Superdome di New Orleans i Detroit Lions (7-4) e i New Orleans Saints (5-6).

Calcio d’inizio alle 1PM ora locale (19.00 ora italiana).

Lo scorso anno, l’incontro finì 35-27 per gli ospiti.

Non è prevista la trasmissione nel bel paese.

Infortuni

Iniziamo con il lato Lions: Ziggy Ansah (caviglia), Don Carey (tendine), Marvin Jones (coscia), DeAndre Levy (Ginocchio), Theo Riddick, (caviglia) e Tahir Whitehead (ginocchio) sono tutti in questione. Pare ancora rimandato il rientro di Levy e sono dubbioso anche per Carey mentre Ziggy e Riddick li vedo probabili salvo sorprese.

Non ci sono notizie su Whitehead e Marvin Jones e non c’è bisogno di dire l’impatto che la loro assenza potrebbe avere da ambo i lati del pallone.

Per i Saints, sicuramente saranno assenti il Tackle sinistro Terron Harmstead (ginocchio/quadricipite) e il RB Daniel Lasco (tendine). Melvin Ingram non si è allenato durante la settimana per un problema ad un dito del piede ma è in questione e probabilmente giocherà (ammesso che eviti gli spigoli del letto).

Prepartita

Premesso che c’è ancora spazio di manovra, la partita di domenica potrebbe spostare molto in positivo le fortune dei Lions, aumentando (o mantenendo, più probabilmente) il divario sulle inseguitrici.

Ovviamente, non è mai stato facile per nulla affrontare Drew Brees e compagnia al Superdome. La squadra della Louisiana ha poi avuto un percorso molto a singhiozzo, alternando vittorie convincenti ad altre prestazioni un po’ approssimative, diciamo.

Domenica scorsa, i Saints hanno avuto una delle migliori partite dell’anno, praticamente asfaltando i Los Angeles Rams per 49 a 21, dilagando nel secondo tempo grazie ad una difesa zeppa di blitz, un Brees in stato di grazia come spesso capita e un Mark Ingram che correva con trasporto. E ora, NOLA ha messo decisamente gli occhi sul record di .500 per non perdere il contatto da Tampa Bay e da un’eventuale wild card a gennaio1.

Come può Detroit evitare un simile fato?

In primo luogo, evitando i lunghi periodi di stasi dell’attacco fatti di tre e fuori che hanno segnato le partite contro i Vikings e Jaguars. Contro un avversario che segna di media 30 punti a partita, la ricetta un TD all’inizio, un TD alla fine (forse) e qualche calcio piazzato nel mezzo non dà molte sicurezze.

A complicare le cose, la difesa dei Saints contro la corsa è ottima ed i loro blitz sono stati decisamente efficaci contro Jared Goff quindi sarà richiesta alla linea difensiva in blu e argento una prestazione decisamente maiuscola.

Se, infatti, la difesa di New Orleans non sarà costretta a rispettare almeno un minimo la corsa e, se riuscirà a mettere troppa pressione su Stafford (diciamo più di tre sack), per i Lions mantenere in campo l’attacco sarà dura anche se la loro quotazione contro i passaggi non è al masimo ma l’unità seguita da Dennis Allen sta migliorando con il tempo.

Viceversa, una delle prime preoccupazioni in difesa sarà non dare troppo tempo a Brees per lanciare.

Differentemente da "Mr. Checkdown" Bradford, Brees ama tirare in profondità e, grazie alla sua preternaturale accuratezza e padronanza del campo, riesce più sì che no a centrare il bersaglio malgrado non abbia forse il braccio più potente della lega in senso assoluto..

Ma quattro stagioni (oddio, quasi cinque se prosegue così) con 5000+ iarde lanciate mostrano quanto Brees possa demolire una secondaria, se gli lasci il tempo.

Certo, un lancio lungo vuol dire che le tracce ci mettono più tempo a svilupparsi e che la difesa ha più tempo per attaccare e collassare la tasca.

Ansah ha dichiarato che, malgrado l’infortunio, zero sack non gli vanno bene il che è un buon segnale.

In più domenica rientrerà dalla sospensione Armonty Bryant. Vedremo se, insieme agli altri miglioramenti del reparto, riusciranno a limitare l’attacco esplosivo dei Saints.

Ultimo accenno: il rushing game dei Saints sta andando alla grande e la presenza di Ingram aumenterà i problemi per Detroit.

Se volete una fase dove i Lions hanno un chiaro vantaggio sono gli special team: l’annata di Martin e del team di copertura è stata ottima mentre Prater… bè, Prater è ·il giocatore di special team del mese nella NFC.

Al contrario, alcuni infortuni nella terza fase hanno condannato la squadra di Sean Payton in varie partite del 2016, una dura testimonianza all’importanza degli specialisti nel gioco.

Pronostico

Particolare divertente: tutti i Power Ranking che vedete in giro vedono i Lions ben davanti ai Saints, eppure vedere gli analisti prendere una vittoria di Detroit è una chimera. Delle due l’una: o non servono a nulla i Power Ranking o non servono a nulla i pronostici degli analisti.

E la tendenza a non prendere i Lions ha un senso: specie contro l’attacco ad alto numero di ottani dei Saints e la loro difesa in ascesa.

Ma le continue sorprese che ci hanno riservato i Lions non ci hanno insegnato niente? Tutti a dire "Non è possibile" fino a che non è successo.

Io, a questo giro, lo dico subito che è possibile.

Lions 33 – Saint 26

(E poi tutti gli analisti di PFF tranne uno hanno preso i Saints. Le altre volte che han preso gli avversari dei Lions in questa proporzione indovinate chi ha vinto? Non può fallire questo metodo!2)

Extra point

Dave Rapoccio è l’autore di The draw play, una strip sul football.

Se non la conoscete, rimediate subito anche perchè il buon Dave ha dedicato la sua ultima fatica ai nostri cardiac cats preferiti.

Cliccate sul link qui sopra e…

Enjoy!

(Da I soliti Lions.)


  1. il primo posto nella division pare saldamente nella mani dei Falcons di Matt Ryan.

  2. no, non sono serio. "Se le scaramanzie funzionassero, ci sarebbero un sacco di squadre vincenti" (Jim Caldwell).