Una passeggiata per New York (Giants) e una passeggiata a New York (Bears).

Una passeggiata per New York (Giants) e una passeggiata a New York (Bears).

Nella NFC East quest’anno sta dominando Dallas (8-1). New York è davanti a Washington e Philadelphia: NYG 6-3 e WAS 5-3-1 sono in odore di wild card mentre il 5-4 di PHI lascia agli Eagles aperta ancora la porta.

Nella NFC North vi è una situazione diversa, praticamente un discorso a 3: i Lions, che ritornano dal bye, e Minnesota sono 5-4, Green Bay 4-5 mentre i Bears 2-7.

Domenica 20 novembre al MetLife Stadium dei Giants arrivano i Bears che non vincono contro la sponda blu di NY dal 2013 e, stante l’attuale stato di forma degli orsi, ci sono tutti gli elementi per prolungare questa data e per permettere a NY di continuare la corsa verso i playoff.

Il risultato appare alquanto scontato considerando i valori fino ad ora espressi e le prestazioni delle ultime partite: Giants vincenti sui Bengals al Monday Night Football e i Bears travolti dai non irresistibili Buccaneers per 36 a 10.

I Giants hanno mostrato una difesa molto solida lunedì sera che non fa presagire nulla di buono per Chicago che deve rinunciare a Kyle Long (OG), fuori per tutta la stagione per un infortunio ai legamenti rimediato domenica scorsa e Alshon Jeffery (WR) squalificato per 4 partite a causa della violazione della policy NFL sulle sostanze dopanti.

Dando una veloce scorta alle statistiche i più ottimisti potrebbero ipotizzare un incontro equilibrato.

L’attacco di Chicago è 16° in yard totali (347,3) e incontra la 16° difesa per yards (341,2).

Sempre in attacco Chicago è in classifica 19° nei passaggi (247,9), 21° nelle corse (99,4) e 31° nel punteggio (15,7 punti) mentre New York in difesa è 22° contro i passaggi (267,2), 7° nel rushing game (92,1) e 23° in punti concessi (20,4).

Il gameplan di Dowell Loggains, offensive coordinator di Chicago, dovrà prevenire la pressione che i DE, Jason Pierre-Paul e Olivier Vernon, sicuramente porteranno alla linea (per delucidazioni chiedere ai Bengals).

Un eventuale successo di Chicago è legato anche a quanto il running game riuscirà a macinare yards e a quanto i TE, Zack Miller su tutti, riusciranno a controbattere le coperture dei LB e in particolar modo della safety Landon Collins.

Cameron Meredith, Eddie Royal e il rientrante Marquess Wilson saranno i target di Jay Cutler (si spera che siano loro e non i difensori di New York) e avranno di fronte i CB Janoris Jenkins e il rookie Eli Apple.

Di contro la difesa di Vic Fangio, dell’offensive coordinator di Chicago, è 11° per yards (341,2), 12° contro i passaggi (242.8), 11° contro le corse (98,4), e 19° in punti concessi (23.9).

I Bears, che in difesa hanno perso Will Sutton (NT) domenica scorsa per un infortunio ai legamenti, si presentano con un front seven di tutto rispetto: Willie Young (6.5 sacks), il rookie Leonard Floyd (5.0) e Akiem Hicks (4.0). Il linebacker Jerrell Freeman è 7° nel campionato con 81 placcaggi. Danny Trevathan e Pernell McPhee, ripresisi da infortuni e acciacchi, stanno riacquistando un ottimo stato di forma e il loro apporto si comincia a sentire.

Se questi numeri del front seven possono essere incoraggianti le prestazioni dei giovani giocatori delle secondarie di Chicago che si troveranno di fronte la velocità e l’esplosività di Odell Beckham Jr. & Co. non lasciano ben sperare.

Pertanto una delle chiavi della partita in difesa può essere data dalla pressione che viene portata sul qb di New York, Eli Manning, non dandogli tempo di trovare ricevitori liberi anche perché il rushing game dei Giants non è dei più prolifici.

L’attacco di New York infatti é 21° in yard totali a partita (341,1), 9° nei passaggi (266,9), 31° nelle corse (74,2), e 21° nel punteggio (20,2 punti)

New York, nonostante alcune assenze importanti, Josh Pugh per citarne una, non perde dalla week 5 contro i Packers mentre i Bears sono un cantiere aperto condito da infortuni e squalifiche che fatica a trovare una continuità di risultati e di prestazioni e che con la testa comincia già ad essere proiettata verso il 2017.

Le motivazioni e il gioco fino ad oggi espresso non lasciano adito a dubbi circa il risultato.

La vittoria di New York pare scontata, quasi automatica e non per il fattore campo, ed è forse anche per questo che il coach di New York, Ben McAdoo, ha tenuto a sottolineare che bisogna tenere la concentrazione alta, portando a 5-1 la striscia di vittorie casalinghe e non sottovalutare l’incontro contro i Bears per i quali registrare la terza vittoria della stagione contro i Giants è qualcosa legato a congiunzioni astrali favorevoli oppure ad un repentino cambio di mentalità e qualità di alcuni giocatori, soprattutto in attacco e nelle secondarie difensive, e gestione delle partite da parte del coaching staff … più probabile la prima.

Se poi il destino, dopo essersi accanito sullo stato di salute di molti giocatori dei Bears, dovesse far decidere la partita da un field goal calciato da Robbie Gould (ex kicker di Chicago tagliato quest’anno) sarebbe proprio beffardo.

 

Cesare Menini14858749_10211259627791213_749149263_o