Ebron entra il end zone

Lions week 10 recap: Niente è facile in questa lega. (Browns 24 – Lions 38)

Eric Ebron entra il end zone per 31-24. Pare incredibile ma è vero.

Come scrivevo sabato nella preview, il bello (ed il brutto, per i tifosi emozionalmente coinvolti) della NFL è l’equilibrio che regna e che rende insidiosa ed imprevedibile ogni partita.

Specie quando una squadra reduce da otto sconfitte consecutive torna dal bye affamata come non mai per affrontare un’avversaria che ha giocato il lunedì, non è per niente detto che sia facile per la favorita.

In questo senso, per quanto il gioco espresso dai Lions sia stato decisamente perfettibile e viziato da due lunghe sieste ad inizio tempo, il risultato di ieri non è da disprezzare, secondo me.

Cronaca

Si parte alla grande con i Lions in attacco: tre giocate negative (penalità, penalità, sack) e punt.

Anche la difesa parte male con Lawson che regala una ventina di iarde ai Browns prima di forzare la stop per il Field Goal.

E non è che l’inizio: nel drive successivo, Matthew Stafford sotto pressione, nel tentativo di liberarsi del pallone, lancia nel traffico e viene intercettato sulle proprie 31.

Quasi subito, sul lancio di un DeShone Kizer alla sua miglior partita, ancora Newin Lawson placca le farfalle, invece di Kenny Britt che segna per il 10-0.

E non sono passati che cinque minuti.

Ci sarebbe da perdere la testa ma, per fortuna, i Lions paiono allergici a ciò.

Nel drive successivo, Stafford trova Adbullah e Riddick per alcune buone corse prima che Matt Prater metta i primi punti a referto.

Rapido tre e fuori dei Browns, complice il ditino di Darius Slay poi Stafford torna in campo e con un passaggio basso che Golden Tate trasforma in 35 iarde come solo lui sa fare, muove le catene per poi completare con tre corse il drive: una è un suo scramble per chiudere il down, le altre due di Adbullah che segna dalle 8 per il 10-10 con palla metaforica al centro.

Scambio di punt e palla a Cleveland nel proprio territorio, Kizer si connette con il TESeth DeValve che sembra chiudere il down prima che Lawson lo placchi ma Lawson riesce a strappargli la palla, la recupera poi, rendendosi conto di non essere stato toccato e che quindi la palla è viva, la riporta lui stesso in endzone, facendo l’aeroplano all’ingresso.

Dalla polvere agli altari per il 10-17 Lions.

Da notare anche il lavoro di Tavon Wilson che chiude la porta in faccia al ricevitore che stava tornando su Lawson.

Il vantaggio sembra dover avere vita breve con Kizer che si connette con i ricevitori e fa correre Duke Johnson prima correre in scramble lui stesso fino alle 2 ma restando ormai senza Time out.

A questo punto, Jarrad Davis è costretto a chiamarlo lui il Time Out (e quindi a fermare il cronometro) con 15 secondi rimasti per evitare una penalità (un giocatore Lions rientrava lontano dallo scrimmage) ma, non si sa perché, uno tra Kizer e Jackson con la palla sulle due, decide di chiamare uno sneak, un gioco di corsa. Kizer non va da nessuna parte ed i Lions fanno di tutto per ritardare lo snap anche se non sembra che nemmeno i Browns abbiano particolare urgenza (Akeem Spence: "In una situazione del genere, resterò sdraiato su di te fino a che non ti alzi da solo").

Per gli arbitri non ci sono gli estremi per il delay of game ed il tempo finisce con i Lions in vantaggio.

Ahimè, il momento del pareggio è solo rinviato perché rientrando i Lions si dimenticano la difesa sulle corse in spogliatoio tra le bottiglie di gatorade.

Kizer, Johnson e Cromwell gli passano sopra come treni per due TD consecutivi (intervallati da un breve drive Lions): in men che non si dica siamo 24-17 Browns.

Ancora una volta, non c’è da perdere la testa: Stafford torna in campo e si connette con Kenny Golladay per un primo down.

A proposito, vi ricordavate che rientrava Golladay?

In ogni caso la ricezione in corsa oltre la testa del cornerback per sessanta iarde in un colpo solo della giocata successiva rendono l’evento indimenticabile.

Da lì, Stafford si connette con il buon Theo Riddick per il più classico dei TD di Riddick: nello spazio in messo ai LB che lo guardano; 24-24.

A questo punto un eroe inatteso dà una svolta alla partita: durante il drive successivo, Quandre Diggs scatta da un blitz ben nascosto e non diagnosticato dai Browns e si spalma con tutta la sua massa su Kizer, colpendolo in maniera pulita e legale al petto. Kizer viene forzato ad uscire per accertamenti e rientrerà solo per il drive finale, malgrado fosse ancora dolorante.1

La palla passa a Kody Kessler che non ha nulla da mostrare, mentre Matthew Stafford non ha di questi problemi: risolta una complicata situazione sotto pressione con un passaggio per D. Washington che riceve ed inventa il primo down, guadagna alcuni secondi nella tasca e passa sul lato ad Eric Ebron che batte agevolmente il difensore, riceve in corsa ed entra in endzone per il 31-24.

Scambiati ancora i classici tre e fuori, Jamaal Agnew riceve e riporta nella metà campo avversaria e Matthew Stafford riconosce la formazione avversaria (8 uomini a bloccare, un uomo su ogni ricevitore tranne uno che resta libero: cover zero) e cambia il gioco in uno screen che non veniva provato da settimane.

I due Jones bloccano perfettamente, Tate riceve e si invola, non toccato da mani umane, in end zone per il 38-24.

Torna Kizer, vedi sopra ed i Lions vanno in piena modalità Bend-don’t-Break in difesa concedendo anche completi sul quarto down (3 a fila) pur di mangiare tempo ma in redzone Kizer cerca il fondo dell’endzone ma trova solo Darius Slay che intercetta per mettere tutto in cassaforte.

Questo e quello

  • Boxscore di ESPN

  • Highlights ufficiali su youtube

  • Slowlights di quel sant’uomo di Sandman

  • Jamie Collins dei Browns si è infortunato durante l’intercetto e la sua assenza si è fatta sentire a terra.

  • La scelta di affidarsi a due giocatori che non vedevano il campo da più di un anno come Decker e C. Robinson si è vista nel primo, sfortunato drive ma, scrollata via la ruggine, il loro talento si è fatto sentire. Complimenti anche stavolta a Brian Mihalik che ha giocato il 31% degli snap offensivi (come da piano) in modo solido.

  • Matthew Stafford 17/26, 249 iarde, 3 TD 1 Int, 118,9 rating. Il grosso del lavoro è stato fatto nel secondo tempo.

  • In più, 17 iarde per due primi down.

  • Efficaci senza essere spettacolari i RB. In particolare, lieto di vedere che Abdullah non è stato messo in castigo per i due fumble della scorsa settimana.

  • Tate in grande spolvero (97 iarde, 1 TD, il tutto giocando solo il 69% degli snap totali) e segnali di ripresa da EE. Nonchè Boom, baby! Kenny G. è tornato e la sua presenza da tutta una nuova dimensione di grattacapi alle difese avversarie.

  • Torno a dire: Tate è unico. Riguardatevi gli highlights se non mi credete.

  • In difesa, i Lions sentono la mancanza di Halotone Ngata, per quanto A’Shawn Robinson stia giocando sempre meglio e Akeem Spence si sbatta.

  • E chi sostiene che Ansah sia finito, dovrebbe solo considerare quanto la sua assenza si sia fatta sentire ieri nel gioco di corsa. Per quanto facciano statistica, c’è più dei sack da considerare.

  • Sotto tono i LB, sperando che sia un dolore di crescita.

  • Secondaria ancora sugli scudi: di Lawson e della sua resurrezione in campo abbiamo detto, di Diggs in versione missile terra-terra anche. Resta Tavon Wilson (1 sack), Glover Quin (sempre il solito) e Darius Slay che ha passato la partita ad agitare il ditino a dire che qui non si passa. Anche la penalità che gli hanno affibbiato mi è parsa dubbia.

  • Special team solidi, tranne Agnew che è fuori dal mondo per quanto è veloce. Peccato per il ritorno vanificato da una penalità ma è speciale ed è entrato perfettamente nel ruolo.

In sintesi

Secondo molti doveva essere una partita a senso unico ma la sapienza comune spesso non è corretta.

I Browns avevano avuto una settimana per prepararla, erano a pieno organico e volevano vincere per mille ed una ragione, quindi i motivi per aspettarsi una partita combattuta c’erano; in più Cleveland aveva speso molto bene il suo tempo, molte delle iarde sul terreno venivano da uno studio accurato delle tendenze della difesa Lions (handoff ritardato nelle draw, scramble disegnati per sfruttare l’aggressività della difesa Lions sulle corse).

A ciò si è aggiunto un DeShone Kizer insolitamente preciso nel gioco aereo per mettere in difficoltà i Lions che hanno avuto un paio di lunghi blackout (totale nei primi cinque minuti, difensivo ad inizio secondo tempo) ma non hanno mai perso la testa, commettendo errori nel tentativo di rimontare ma anzi sfruttando quelli dei Browns e tutti i possibili colpi di fortuna che gli si sono presentati.

Non sempre questa attitudine mentale basta per risolvere le partite (vedasi Pittsburgh o Carolina) ma è un tratto saliente di questa squadra e non è da sottovalutare in uno sport dove una giocata può far la differenza tra +7 e -7 (via pick six o semplice ritorno).

Nelle prossime parte, tenere la testa sgombra sarà fondamentale ma evitare queste partite a corrente alternata potrebbe fare la differenza tra i playoff ed un gennaio con l’orecchio al draft.

In ogni caso, i Lions hanno fatto il loro dovere per mantenere alte le speranze. Per i punti stile, vedremo in futuro.

(Da I soliti Lions, il blog in blue e argento dal 2015).


  1. come ringraziamento per il disturbo, verrà indicato come colpevole per il fallito sneak di fine primo tempo dai suoi uomini di linea. Disfunzionali Browns? Naaa…