Lamareide. Elogio dell’Heisman 2016

“Finiamo aggiungendo due nomi: l’ILB Amonte Caban ed il quarterback dual Lamar Jackson, pescati da Louisville nel profondo sud.”

Così finiva il breve pezzettino sul recruiting di Louisville, scritto ormai due anni fa, che provava a predire i nomi dei ragazzi che avrebbero lasciato un segno nel futuro delle squadre dell’ACC.
Lamar Jackson era un ragazzotto della Florida di 185 libbre (84 chili), che si divideva tra quarterback e Defensive Tackle nei Tigers della Boynton Beach Community High School, una scuola del distretto di Palm Beach, composta per l’85% di ragazzi afroamericani ed ispanici, in cui Jackson era arrivato per gli ultimi due anni di scuola superiore.
Un giocatore dalla faccia ingrugnita e dai test fisici discreti, lontani dai dati di gente tipo Lorenzo Nunez, riciclato a WR a South Carolina dopo prove esitanti sotto il centro.
Durante i due anni di Jackson nel mondo del prep football, dentro al casco tigrato della Boynton Beach ha lanciato per un totale di 31 touchdown di passaggio con più di 2000 yard; ha corso per un totale di 22 touchdown.

Nel video di Hudl che ho postato sopra, già si vedeva l’attitudine a correre con capacità di scarto laterale e buona velocità di crociera, l’abilità nel lanciare sia teso che flotante, tanto da farlo considerare #17mo miglior dual-threat-QB della Florida, tra le tre e le quattro stelle, per chi ragiona in stelle a livello di recruiting. Non che questo facesse intravedere per lui un futuro più luminoso di tanti ragazzi che escono dalle high school americane accreditati di essere tra i top-20 o top-30 statali in un qualche ruolo, la vita del college è ben diversa.
Recatosi in visita ad università storiche come Florida, Nebraska e Mississippi State, dopo aver partecipato ai Nike Football della Florida a marzo, il 30 agosto del 2014 decide per la Louisville di Bobby Petrino che va ad iniziare la sua seconda stagione dopo essere ritornato nel Kentucky.

Del senno di poi son pieni i fossi, all’indomani della cerimonia dell’Heisman, spuntano svarite dichiarazioni di ex-allenatori, ex-dirigenti e di responsabili di servizi di scouting, da cui emerge che all’epoca c’era stato molto stupore per non aver visto più interesse attorno ad un ragazzo dalle buone qualità già all’epoca dell’inizio del suo lavoro con i Tigers.

Bobby Petrino, che pareva allergico ai duad-threat anche all’epoca della pistol ad Arkansas, con Lamar sembra proprio cambiare idea, iniziando ad inserire in maniera sempre più pesante, nicchie di corsa del QB in una situazione che ancora è assestata come classica power spread. Come true frosh a Louisville nel 2015, Jackson ha giocato in 12 partite con otto start. Ha completato 135 passaggi su 247 tentativi per 1.840 yard con 12 touchdown e otto intercetti e corse per 960 yard e 11 touchdown, chiudendo con la strepitosa prova da 227 yard di passaggio e 226 di corsa che gli è valsa l’MVP del 2015 Music City Bowl.
Jackson entra, alla fine, in una corsa su tre dei Cardinals.

Il 2016 si apre col botto, contro UNC-Charlotte, Jackson stabilisce il record della scuola per touchdowns totali con 8, tutti nel primo tempo. Contro Syracuse, Jackson completa 20 passaggi su 39 per 411 yard, un touchdown ed un intercetto, con 199 yard su corsa e 4 touchdown sulle sua gambe, tutti di nuovo nel primo tempo. Contro Florida State, #2 nel ranking, Jackson entra in maniera prepotente nel radar dell’Heisman, completando 13 passaggi su 20 per 216 yard con un touchdown ed un intercetto, 146 yard e 4 touchdown su corsa.
Pur ammettendo che la prima parte della stagione è stata stellare e la seconda non l’ha certo raggiunta come quantità e qualità, Jackson ha comunque chiuso con una media di 8,9 yard per tentativo di passaggio (12mo nazionale) e 6.6 yard per corsa (41mo tra tutti i corridori e al quinto posto tra QB), facendo di lui il dual più micidiale della FBS nel 2016, e questo nonostante una linea che ha lasciato agli avversari ben 38 sack. Questa estate aveva già reso omaggio al suo coach che lo aveva fatto crescere come QB:

“In the past [year], I’ve become a student of the game, hitting the books hard. Coach been on me a lot. Standing on top of my throws. He’s been on top of me about that, too. Trying to become a dynamic quarterback.”

“Lo scorso [anno], sono diventato uno studioso del gioco, lavorando duramente sui libri. Il Coach è stato in me un sacco. Seguendomi al meglio sui lanci. Seguendo al meglio me, tra l’altro. Cercando di farmi diventare un quarterback dinamico.”

La facilità di accelerazione e la splendida corsa del ragazzo nativo di Pompano Beach, stanno pian piano facendo posto ad altre skill da vero quarterback, il ruolo che Jackson ha sempre voluto fare, e che forse, con questa testardaggine, gli ha chiuso qualche porta di college. Ma alla fine, personalmente, ne sono contento perchè dopo il Walter Camp Award ed il Maxwell Award l’8 dicembre, due giorni dopo, stanotte, è stato selezionato come l’Heisman 2016 battendo Deshaun Watson, Dede Westbrook, Jabrill Peppers, e Baker Mayfield. Il più giovane vincitore nella storia del premio (19 anni, 11 mesi, 12 giorni).

“Vai via da lì, Lamar, che quello lì dietro porta sfiga!”

Ma, soprattutto, il primo Heisman Trophy di Louisville, che in quest’ultimo decennio sta invertendo la storia che la considera la seconda squadra collegiale dello stato dopo Kentucky, e che ormai tanto tempo fa ha dato la possibilità di giocare a football collegiale ad uno dei QB che hanno cambiato la storia del gioco, Johnny Unitas.

E se il buongiorno si vede dal mattino, Lamar è sceso dal letto deciamente col piede giusto.