Eagles Game Recap: @ Dallas Cowboys

Here we are. Forse La partita più attesa dell’anno da entrambe le parti, vista l’acerrima rivalità e l’odio (sportivamente parlando è chiaro) reciproco provato dalle due fazioni. Teatro delle operazioni il fantascientifico AT&T Stadium di Arlington, Texas. Gli occhi dei 93,247 presenti erano pronti per assaporare lo spettacolo offerto dalla sfida di questo prime time domenicale; il Sunday Night Football pre-festa del ringraziamento offriva lo spettacolo del derby divisionale della NFC East tra Cowboys e Eagles.

Per i padroni di casa l’occasione di accorciare il distacco dal vertice della Division, mentre per gli ospiti, reduci dal bye week, l’occasione di dare uno strattone abbastanza netto ai diretti inseguitori. Entrambe le squadre presentano il conto di una lista infortunati fatta da giocatori di primo livello, su tutti i due All Pro Left Tackle Jason Peters e Tyron Smith, oppure i due MLB Jordan Hicks e Sean Lee. Ma il duello tra Dak Prescott e Carson Wentz certamente non perde di interesse, anzi, i due QB al secondo anno hanno ancora più pressione addosso nel dimostrare di saper condurre la propria squadra alla vittoria pur senza importanti moschettieri al seguito.

Il primo tempo è a basso punteggio e si conclude sul 9-7 per i padroni di casa, ma è solo il preludio alla tempesta della ripresa. Philadelphia esce dagli spogliatoi con uno spirito leggermente più battagliero e nemmeno l’uscita dal campo del loro kicker Jake Elliot (concussion protocoll e sostituito nel second half dal LB Kamu Grugier-Hill, che tra l’altro ha dimostrato di avere un calcio niente male) riesce a fermare la rabbiosa reazione dei leader divisionali. Gli Eagles seppelliscono i rivali sotto un parziale di 30-0 che tramortirebbe anche un T-Rex: l’assenza del kicker titolare offre a Doug Pederson l’opportunità di dimostrare a tutta la lega l’onnipotenza tecnica del suo attacco, che oltre a segnare dopo drive perfetti da 75,90 e 85 yards, mette a referto persino 3 conversioni da 2 punti (la quarta è solamente sfiorata visto che Ertz si lascia scappare il pallone a poche “inches” dalla end zone). L’attacco di Philadelphia è assolutamente spettacoloso ed è impressionante vista la serata non certo memorabile di Wentz (14/27 per 168 yard, 2 TD ma zero tournovers): il running game è esploso definitivamente con l’arrivo di Jay Ajayi, protagonista anche ieri con una cavalcata poderosa da 71-y, ma anche le 57 yards macinate da Blount e le 50 in sole sei portate del sempre più sorprendente rookie Clement (alla quarta segnatura su corsa stagionale oltre ad una 2 pt-conversion) danno la dimostrazione della profondità e della qualità di questo ruolo, che ad inizio training camp doveva essere uno dei ruoli coi maggiori punti interrogativi. Direi che adesso questi sono stati spazzati via con estrema decisione. Ottima la prova anche di Alshon Jeffery che sta sempre di più affinando la sua intesa col suo QB: per l’ex Bears 4 ricezioni per 67 yard ed una ricezione da touchdown nel traffico veramente da top 10 di giornata. Fantastica la prova di tutta la O-Line degli Eagles, specialmente nei blocchi sul running game, veramente perfetti e sempre devastanti nell’aprire i varchi per i corridori: sempre più convincente Halapoulivaati Vaitai nel ruolo di LT, altra mossa azzeccata di front office e coaching staff.

Se l’attacco è scintillante, lo stesso si può dire per la truppa di coach Schwartz che nella ripresa ha letteralmente distrutto la O-line di Dallas, andando a mettere a referto 4 sack (di cui 2 del rookie first round pick Derek Barnett) e 3 INT, il primo dei quali messo a tabellino dal rientrante CB Ronald Darby: per l’ex Buffalo rientro nel line up con il 100% degli snap difensivi giocati (63) dopo essere stato fermo ai box per l’infortunio alla caviglia registrato nell’opener contro i Redskins. Darby ha concesso ad uno dei migliori ricevitori della NFL in Dez Bryant, solamente 6 ricezioni per 48 yard, mettendo la firma su 1 INT e una PD (pass deflection): assieme a Mills, allo slot Robinson ed al rookie Douglas formano un gruppo fenomenale di cornerback, che ricordiamo per l’ennesima volta aspetta ancora il rientro del second rounder Sidney Jones. Per Dak Prescott serata da dimenticare visto il suo career low da 30,4 di passer rating causato dal suo 18 su 31 per 145 yard su lancio, 0 TD, 1 fumble perso (riportato in meta dal LB Bradham) ed il massimo in carriera con 3 INT: stra-perso il confronto a distanza col suo antagonista Carson Wentz. Dallas soffre terribilmente l’assenza del RB Zeke Elliott, alla seconda di sei partite di sospensione per le ormai note e sinceramente noiose vicende domestiche: fatto sta che Dallas negli ultimi due secondi tempi ha un parziale attivo di 0-47 punti. Ball don’t lie, come direbbe l’ineffabile Rasheed Wallace.

Il 37-9 finale dice già tutto sul dominio incontrastato dell’attuale migliore squadra della NFL, che porta così il suo record a 9 W ed una sola L (alla seconda giornata contro i Chiefs): le otto vittorie consecutive sono la miglior striscia attiva della lega (assieme a NOLA) e la più lunga per Philaldephia dal 2003-04, quando con McNabb, Westbrook e T.O. volò al loro secondo Super Bowl della loro storia, poi perso contro New England. Ma questa è un’altra storia. E che rimanga tale. 

– Philadelphia Eagles Italia –