New York Giants-Washington Redskins (27-29), #Week3, Recap

Si ferma a due la striscia vincente dei New York Giants, battuti fra le mura amiche del Metlife Stadium per 29-27 dai redivivi Redskins, al termine di un match molto divertente (per uno spettatore neutrale), ma con troppi errori da ambo le squadre. Se nelle prime due giornate, i BigBlue erano riusciti a spuntarla al fotofinish (vuoi per propri meriti, vuoi per demeriti dell’avversario), questa volta sono stati costretti a soccombere sotto i colpi di un DeSean Jackson in formato MVP (5-96-1) e per una serie di ingenuità inammissibili, per una squadra accreditata alla vittoria della division. Tante, troppe le penalità concesse (ben 128 yards) ad una squadra in palese difficoltà visto l’inspiegabile inizio ad handicap, presentatasi incerottata da ambo i lati della linea di scrimmage per via degli infortuni verificatesi nel match di domenica scorsa contro i Cowboys. La dea bendata non ha sicuramente favorito i Giants, abbattendosi come una tempesta contro la secondaria in maglia azzurra (Sia i due CB Dominique Rodgers-Cromartie ed Eli Apple, la FS Darian Thompson, e lo starter RB Rashad Jennings colpiti da infortuni nel pre-gara), costringendo il DC Steve Spagnuolo ad attingere da una Depth Chart dimostratasi non all’altezza della situazione. Washington porta a casa una vittoria (in larghi tratti del match insperata) di vitale importanza per il proprio cammino nella NFC East, sebbene anche la prestazione difensiva degli uomini di coach Jay Gruden non sia affatto scevra di critiche (si sono replicati i problemi sia in linea che in secondaria, Josh Norman a parte). Ai punti la vittoria degli uomini in maglia rossa può ritenersi meritata, soprattutto per una attenta gestione dei momenti chiave del match nella seconda frazione di gioco, al cospetto di una squadra ritornata (triste dirlo) ai nefasti difensivi del recente passato.

E pensare che il primo tempo i Giants erano partiti benissimo, mettendo a nudo le difficoltà della OL avversaria con una running game condotta in maniera esemplare da Shane Vereen e dal terzo RB della Depth Chart Orleans Darkwa (buona la sua prova, condita da un 1 TD e da un piu che soddisfacente visione dei blocchi) nei primi down e da una batteria di ricevitori costituiti da Sterling Shepard (decisamente il migliore dei suoi con 5 catches, 1 TD e 75 yards a referto) e da Victor Cruz, bravi a sfruttare attraverso i buchi in mezzo al campo provocati dalla two-men rish defense dei Redskins, con il solo LB Su’a Cravens  lasciato spesso in Coverage in mezzo al campo. Sull’altro fronte, inizio blando per il tanto atteso QB Kirk Cousins che, grazie al TE Jordan Reed e al WR Jamison Crowder, riusciva con relativa semplicità ad entrare nella Red Zone avversaria, tuttavia senza riuscire a convertire in TD sino all’ingresso in scena di DeSean Jackson. Al termine di un drive durato appena 32 secondi, Cousins lancia due bombe al suo ricevitore (recuperato in tempo per il match dopo alcuni problemini fisici accusati in settimana) che, nello stupore generale, muove per 75 yards la catena e segna il primo TD dei suoi. Al termine della prima frazione, il tabellino recita  21-16 .

 

Ad inizio ripresa, i primi due drive da ambo le parti conclusisi con due Punt sembravano lasciar presagire un cambiamento nelle difese delle due contendenti, ma ben presto i DC hanno avut modo di ricredersi, anche a causa di cattive letture dei due QB. Al minuto 9 del terzo quarto, Cousins lancia Crowder in completa solitudine per 50 yards in una secondaria dei Giants rimasta nella locker room del Metlife Stadium, portando per la prima volta i suoi in vantaggio per 23-21. La reazione capitanata da Eli Manning fatica ad arrivare per colpa di continui falli di Holding ed Illegal formation, autentica manna caduta dal cielo per la difesa dei Redskins, totalmente incapace di trovare soluzioni dalle continue penetrazioni dei RB in maglia Blu (Vereen Rainey). Ma in una partita condita da tanti errori e giocata sul filo del rasoio, lucidità e attenzione avrebbero fatto pendere l’ago della bilancia verso una delle due contendenti. Nel primo drive dell’ultimo periodo si consuma il disastro, con due errori imperdonabili per un attacco che , fino a quel momento, aveva tenuto i suoi in linea di galleggiamento. Se nei primi 3 quarti, la performance di Norman era stata impeccabile (in particolar modo in copertura a uomo contro il suo tanto odiato rivale OBJ), l’ex Panthers commette la sua prima sbavatura con un Unnecessary Roughness, consentendo di Giants di arrivare sino alla linea delle proprie 48 yard, dopo un ottima catch da parte di Shepard. Il pubblico di casa è in visibilio e l’entusiasmo aumenta a dismisura quando Beckham Jr. con una straordinaria finta di corpo, si libera per la prima volta del suo diretto marcatore prima di essere placcato all’interno della Red Zone avversaria. Ben presto però l’entusiasmo lascerà spazio allo sconforto, quando l’arbitro comunicherà il fallo antisportivo commesso dal centro in maglia blu Weston Richburg proprio sullo stesso Norman. Si trattava del secondo fallo per lui e quindi espulsione diretta dal campo. La frittata viene completata da Eli Manning in formato Cousins delle prime due giornate, quando all’altezza delle 20 yards avversarie il Nickel Quinton Dunbar intercetta in End Zone, causando il Touchback e quindi la palla persa. Il canovaccio tattico del match non cambierà per tutto il resto della partita, con i Redskins capaci di segnare ad ogni drive, pur non riuscendo a convertire le azioni create in TD. L’ultima decisiva chance di contro-sorpasso da parte dei Giants si infrange contro un Norman in formato Muraglia Cinese e contro un Eli Manning tutt’altro che irresistibile. Cravens ringrazia, intercetta e festeggia con i suoi una meritatissima vittoria per 29-27.

L’occasione per riscattare questa bruciante sconfitta è dietro l’angolo…domenica si vola a Minneapolis contro uno degli avversari piu ostici che potessero capitare in questo inizio di stagione. Ora però c’è un avversario molto ma molto piu impegnativo con cui confrontarsi, ossia se stessi, per tornare ad essere veri GIGANTI!!!!!

 

Claudio Tatoli