Jaguars: breve analisi post GB@JAX

Ok, è arrivata Green Bay, e se n’è andata con la W. Inizio e fine della storia sono come da copione, nel mezzo tutto il percorso di una gara che ha portato Jax a giocarsela fino a 20 secondi dalla fine dentro alla redzone avversaria.

Niente di aziendalista, ma mi rendo conto che ogni partita che passa, l’essere speranzosi suona sempre di più come essere gonzi, in fondo stiamo parlando di una lega iperprofessionistica, e Packers@Jaguars non può essere vista con gli stessi occhi di un Carpi-Juventus.
Bradley ha comunque fatto alcune scelte bizzarre che occorre quanto meno analizzare, sebbene sia riuscito nell’intento di stare con l’attacco in campo molti minuti (31.23 contro 28.37) e quindi lasciare in sideline l’offense dei Packers.

Intanto il running game, utilizzato in maniera più massiccia per variare uno schema ormai conosciuto che prevede un attacco su ricezione efficace ed un attacco su corsa più claudicante, reso ancora meno efficace dall’assenza di Chris Ivory.
L’effetto sorpresa è stato nulla, con allineamenti di Green Bay che hanno creato densità sulla linea di scrimmage e che hanno costretto Yeldon a fermarsi sempre molto presto (massimo guadagno su corsa 7 yard, con una media di 1,9 yard a portata).
Non so se questo tipo di gameplan sia stato deciso precedentemente o le chiamate siano state indotte dai primi giochi (intercetto di Bortles e un paio di corse brevi di Yeldon relativamente fruttuose) e poi siano rimaste per miopia nel cambio dei fattori in gara, fatto sta che a vale della gara, qualche corsa in meno e qualche lancio in più forse avrebbero cambiato il risultato finale.

Sulla fase difensiva la passrush ha prodotto relativamente poco contro una linea che vedeva diversi cambiamenti rispetto all’anno scorso, ed un pro bowler in meno. Il bottino è stato di un sack e tre QB hit di cui una praticamente classificata come buffetto amichevole. E’ chiaro che la componente tecnica ha la sua importanza e che quindi in buona sostanza non abbiamo una passrush di livello, in questo momento, ma come già avevamo detto nel nostro podcast pregara l’abilità elusiva di Rodgers avrebbe pesato, e se non ha pesato in relazione all’abilità tecnica dei giocatori, probabilmente lo ha fatto nel disegnare gli schemi difensivi, incentrati ad evitare un carico di attacco al QB avversario che rischiasse di lasciare qualche buco in secondaria, in questo senso Rodgers è stato lasciato sotto le 200 yard lanciate, sotto il 100 di rating, sotto le 6 yard per ricezione e sotto il 60% di completi.
Ripeto, la visione della gara può sembrare aziendalista ma occorre mettersi in testa che la difesa è stata completamente ridisegnata e, soprattutto, ha giocato contro uno che è in grado di fare quello che potrete trovare qui sotto al minuto 0.33, quindi mettiamola così: nel complesso, contro il QB avversario, siamo stati più che accettabili.

https://www.youtube.com/watch?v=dqwuPhTqf3o

Ultimo aspetto, positivo: l’aggressività.
Gus Bradley può aver sbagliato certe scelte o aver calibrato in maniera infelice certi aspetti ma almeno non abbiamo lasciato le palle sul comodino, ci siamo rialzati dall’uno-due intercetto-taouchdown e abbiamo costretto i Packers a tre 3&out consecutivi pareggiando la gara e portandoci in vantaggio. Nel complesso, se i terzi down sono stati chiusi con frequenza orrida (4 su 15, roba da high school football in mezzo al fango) aver chiuso tre quarti down su quattro, con in quarto in situazione particolare di fine gara, ci fa essere ottimisti, a patto che questo atteggiamento sia ripetuto paro paro anche con avversari che potremmo definire “più abbordabili”, e la questione delle infrazioni sia quanto meno tenuta sotto controllo, per evitare di regalare quasi 80 yard agli avversari, come successo ieri sera.

Infine una parola sull’arbitraggio. Una gara che i ref hanno impostato come un po’ lassista, concedendo tiratine e trattenute varie. Questo di per sè non può essere considerato scandaloso di certo, ogni crew tiene un metro che decide e nel complesso lo stesso metro è stato usato tutta la gara, ma indubbiamente il gioco d’esperienza agevola la squadra più esperta.