Il ragazzo che ha fatto tremare la Legion of Boom. Houston Texans Week 8 recap @ Seattle

La partita di week 8 al Century Link Field tra Seahawks e Texans si conclude con una sconfitta per gli ospiti 41-38 e con 3 intercetti lanciati dal rookie QB Deshaun Watson. Insomma, tutto è andato esattamente come previsto: per l’ottava volta la squadra guidata da Pete Carroll vince contro un rookie qb, mandando quest’ultimo nel panico totale; giusto? Non proprio.

La sconfitta per i Texans arriva comunque, i 3 intercetti per Watson pure, ma chi ha visto la partita di domenica sera sa bene che il giovane qb di Houston ha giocato una partita tutt’altro che caratterizzata dal panico. Nonostante i due (comunque gravi) errori dovuti alla costante pressione subita che portano a due intercetti (uno ritornato in TD da Earl Thomas III), purtroppo anch’essi decisivi alla fine per le sorti della partita, Watson esce comunque dall’assordante Century Link Field a testa altissima.

Il QB from Clemson si presenta in campo con un atteggiamento mai visto da parte di un rookie QB in casa della Legion of Boom. Watson infatti non ha nessuna intenzione di limitarsi, optando per scelte di lancio corte e semplici; piuttosto sfida a muso duro sin da subito la temibile secondaria avversaria, lanciando immediatamente una bomba in TD da 59 yards per Fuller, che ammutolisce (anche se per pochi minuti) lo stadio di Seattle.
Due brutti intercetti e una difesa che concede 41 punti purtroppo non permettono di portare a casa una vittoria, ma resta il fatto che il giovane qb, grazie alla sua prestazione (19/30, 402 pass yards, 4 TD, 67 rush yards), rende la sconfitta meno amara, dopo l’ennesima grande prestazione in cui ha lottato fino all’ultimo secondo.

38 punti contro Seattle sono un segnale di come l’attacco si sia mosso bene e stia sempre più migliorando in produttività. Qualche problema resta, ma grazie a Watson e non solo, l’attacco di Houston sembra essere anni luce da quello visto in Week 1.
È tornato Will Fuller V e la cosa è evidentissima, sopratutto alle difese avversarie. Il rapidissimo receiver l’anno scorso è stato un’ottima arma dell’attacco texano, ma è stato limitato dagli infortuni. Quest’anno al suo ritorno Fuller si riconferma un pezzo importantissimo nell’attacco di O’Brien: che sia per sfruttare gli spazi lasciati dalle DB che vanno in double coverage su Hopkins o che sia per togliere marcature proprio a quest’ultimo, Fuller è una freccia rapidissima capace in ogni momento di farsi trovare dietro all’ultimo difensore per ricevere i long pass di Watson. Ah, il ragazzo ha anche ottime mani!

Contro i Seahawks si sono visti due immensi receiver a fare guerra alla Legion of Boom e i 38 punti sono merito anche loro: Hopkins 224 yards per 1 TD; Fuller 125 yards per 2 TD.

Per quanto riguarda il running game, Lamar MIller guadagna poco, con 54 yards in 21 portate, e con una media quindi di poco più di 2.5 yard per portata. Tuttavia, la difesa avversaria non era certo tra le più leggere e il runningback di Houston porta a casa comunque un rushing TD e un receiving TD, chiudendo quindi con una prestazione piuttosto positiva.

Chiudendo con l’attacco, nella offensive line, in costante crescita ma mai ancora pienamente soddisfacente, è tornato Duane Brown, ma le cose non sembrano essere cambiate più di tanto. Al Century Link Field la sfida era durissima, senza dubbio, ma la linea texana fallisce miseramente nel proteggere il proprio QB, che subisce ben 5 sack e che per tutta la partita è costretto ad uscire dalla tasca, correre verso il 1st down, o liberarsi rapidamente della palla (motivo in più per celebrare la fantastica prestazione di Watson comunque).
Come detto, teniamo conto degli avversari, ma la OL attualmente rimane ancora il problema principale dell’attacco di Houston, specie ora che dietro c’è un QB che vale la pena tutelare (ogni riferimento a Osweiler, Hoyer e “chi ne ha più ne metta” è puramente casuale).

Arriviamo alla difesa, il punto solitamente forte della squadra di Houston. Se i 38 punti segnati sono un segnale di qualità per l’attacco, d’altro canto i 41 subiti non possono che allarmare riguardo alla situazione difensiva, con tutte le premesse del caso.
È vero che la partita di domenica è stata una partita apertissima, di quelle in cui il risultato si ribalta continuamente; è altrettanto vero che a questa difesa mancano pezzi importantissimi ed è innegabile che Russell Wilson abbia giocato una partita divina, portandosela a casa quasi da solo. Detto tutto ciò però, rimane il fatto che a difendere il QB di Seattle c’è una linea offensiva tra le peggiori in NFL, ma nonostante questo sono stati concessi al qb avversario 4 TD e 452 yards.

Poco da dire sulla difesa contro le corse, perchè contro una squadra che sta faticando molto nel running game, i Texans fanno ciò che devono e concedono 3 imbarazzanti yards a tutto il reparto runningback. Tuttavia si fatica non poco sugli scramble di Wilson e si evidenziano i problemi in pass rush già riscontrati nelle scorse partite. Clowney è un mostro senza freni (a volte anche troppo) e la pressione su Wilson c’è dall’inizio alla fine, manca sempre però quell’ultimo guizzo per il sack, che non arriva mai ma che anzi permette quasi sempre a Wilson di fuggire.

Ma il vero, e forse unico, disastro di Houston nella partita di ieri sera è senza dubbio il reparto DB. Qui non si salva veramente nessuno, dai giocatori fino al coaching staff. Aldilà dei 41 punti, l’attacco di Seattle è senza dubbio un attacco temibile, ma senza dei veri top receiver, di quelli che non riesci a marcare nemmeno in 3. Ma nonostante questo, tutta la partita è stata un ripetersi di TD fatto e TD subito, fino ad arrivare al punto in cui non c’era più tempo per rimediare.

Quando ci vuole ci vuole e questa volta bisogna dirlo: le chiamate difensive sono state semplicemente IMBARAZZANTI. I giocatori in campo hanno senza dubbio le loro colpe, tra marcature perse e tanti errori, ma troppe volte la difesa di Houston è sembrata essere totalmente fuori da ogni gioco dei Seahawks. Negli ultimi due drive dei Seahawks poi, fondamentali per la partita, le chiamate ignorano completamente la possibilità di correre tracce nel profondo da parte del full-back prima e del Tight-end dopo, regalando di fatto la vittoria a Seattle. È proprio l’ultimo gravissimo errore, nello specifico, a gettare al vento la partita: dopo un intercetto fondamentale e una palla regalata a Seattle con un minuto dalla fine, è quasi impossibile pensare che ci si possa dimenticare di un giocatore come Jimmy Graham, che infatti riceve indisturbato e segna il TD che segna il game over.
Un vero peccato. Se la stessa catch Graham l’avesse fatta immolandosi tra due DB all’ultimo secondo, sarebbe stata comunque una sconfitta, ma più facile da digerire. Così invece si regala una partita in cui i ragazzi hanno lottato all’ultimo sangue fino alla fine contro dei grandi avversari.

Della serie: “Nella vita si vince e si perde, ma non così da coglioni”.

In ogni caso, 41-38 è il risultato finale, con i Texans che si ritrovano dietro Titans e Jaguars nella division. Le note positive da portarsi a casa arrivano tutte dall’attacco e dalla capacità di giocarsela anche con una grande, in un territorio difficilissimo; quelle negative dalle gravi mancanze in coverage che stanno troppo spesso gettando vittorie.

Domenica prossima arrivano i Colts all’NRG Stadium, una squadra tutt’altro che in forma. Servirà una win per continuare la lotta alla AFC South.

-Divi-