Houston Texans Wild Card preview: vs Oakland Raiders

La partita più importante della stagione: the wild card game.

In un modo o nell’altro, Houston si ritrova a giocare anche quest’anno i playoff, grazie alla vittoria della AFC South. Lo farà giocando in casa propria, ma la cosa più strana è che lo farà da favorita (leggermente, non troppo, ma comunque da favorita).

Houston si presenta con una situazione controversa in attacco, con un QB (Brock Osweiler) ancora titolare, ma solo grazie al concussion protocol di Tom Savage, preferito da O’Brien nelle ultime partite. Ormai abbiamo capito tutti che tra il coach e il QB ex-Broncos non corre buon sangue e pare evidente che la scelta di Osweiler come starter sia stata una scelta dettata dalla situazione. Questo tipo di situazioni non possono di certo aiutare ad affrontare una partita delicata come quella dei playoff, ma coach e QB devono assolutamente sforzarsi per far continuare questo matrimonio, perchè gettare al vento un’altra opportunità di andarsi a giocare un divisional game sarebbe un vero peccato. E poi c’è pure chi sta peggio di noi.

Caso vuole poi che quelli che stanno peggio si chiamino Oakland Raiders (con cui ho fatto quattro chiacchiere su Raiders Italia durante la settimana, se vi interessa) e giochino proprio a Houston Sabato sera. Ma guarda un po’.

La squadra californiana infatti, dopo una stagione brillante e sempre al top della NFL, si ritrova alle wild card anzichè al bye week per una serie di sfortunati eventi, che, se non hanno compromesso la stagione, hanno di sicuro reso le cose più complicate.

L’infortunio di Derek Carr proprio a fine stagione ha decisamente stravolto i pronostici dei Raiders ai playoff. Per una squadra che ha fatto dell’attacco il suo punto di forza per tutta la stagione, perdere il proprio QB nel suo anno migliore, cambia molto la situazione. Soprattutto se si considera che in wild card a giocare sarà Connor Cook, il primo rookie QB a fare il suo esordio in una gara di playoff. Per la fortuna dei Raiders infatti anche il vice-Carr McGloin è infortunato e, quindi, anche per Oakland la scelta QB è obbligata.

A cercare di facilitare le cose al rookie QB ci sarà la OL, numeri alla mano la linea N.1 in NFL per il minor numero di sack concessi, persino meglio di quella dei Cowboys. Anche in questo reparto però l’assenza di Donald Penn potrebbe farsi sentire.

Sembra quindi che ancora una volta i Texans dovranno puntare al massimo sulla propria difesa per uscirne bene. Un reparto che può contare su Jadeveon Clowney, Whitney Mercilus, A.J. Bouye, Jonathan Joseph e gli altri ha tutte le carte in tavola per mettere in crisi il rookie quarterback avversario e per dominare la partita contro un attacco TOP 10 in NFL, ma decisamente indebolito dagli infortuni. Sarà fondamentale “spaventare” sin da subito Cook con i blitz di Clowney, magari costringendolo proprio a forzare qualche lancio verso Bouye, per cercare un intercetto. Si tratterà soprattutto di una sfida psicologica e i Texans non dovranno far sentire al sicuro il QB avversario dietro alla propria OL.

Occhio poi a Latavius Murray che, vista la situazione, potrebbe essere la speranza N.1 per l’attacco dei Raiders. Anche in questo caso, il front 7 texano non ha nulla da temere perchè capace di poter fermare gli attacchi di corsa, ma servirà come sempre la massima concentrazione, perchè in una gara di playoff potrebbe bastare un errore per compromettere tutto quanto.

Rimane poi l’attacco texano, il punto più delicato. Si affrontano nomi che fanno paura, è vero: Khalil Mack, Bruce Irvin, Malcom Smith sono tutti giocatori che spaventano e che sarà dura contenere. Tuttavia, se si guardano le statistiche complessive della difesa dei Raiders, emerge che la squadra quest’anno ha vinto più partite grazie all’attacco, anzichè la difesa. La D# di Oakland è infatti 9^ per passing yards concesse, 10^ per passing TD concessa, 10^ per rushing yards e 6^ per rushing TD. È vero, ha fatto molti intercetti (16, 9^ in NFL), ma è anche vero che fatica tantissimo nei sack (ultima in NFL). Quest’ultima è una grande notizia per i Texans che, con una OL a tratti disastrosa quest’anno, affronteranno una difesa decisamente poco efficace nei sack. Si tratta dell’ennesima, speriamo non ultima, occasione per la OL texana di rifarsi e permettere al proprio QB di ragionare.

Contro una difesa che, comunque impensierisce, ma non è assolutamente tra le migliori dei playoff, sarà fondamentale la prestazione di Lamar Miller. Arrivati ai playoff è arrivato il momento che il RB ex-Dolphins, giochi da playmaker e porti quel contributo in più per portarsi a casa la partita. Oltre a questo servirà soprattutto la concentrazione di Osweiler. Ciò dipende soprattutto da lui, ovviamente, ma la responsabilità passa anche da O’Brien che, da vero coach dovrà cercare di accantonare le discussioni passate e tenere unita la squadra in un evento importante come questo. Per un QB la fiducia del suo coach è fondamentale e O’Brien non può fare finta che non sia così.

Per tutte queste ragioni, i Texans vengono dati da molti come i favoriti (tocchiamoci)  Effettivamente la squadra c’è, le potenzialità pure e davanti si avrà una squadra con una grande stagione alle spalle, ma decisamente stravolta nelle ultime settimane. Ecco perchè, senza sottovalutare gli avversari, sembra che i Texans dovranno giocarsi un match di Wild Card soprattutto contro loro stessi, contro i propri problemi e spaccature, prima ancora che contro i Raiders.

La chiave fondamentale per i Texans, più di marcare Amari Cooper, più di fermare Murray, più di sackare e intercettare Cook, sarà rimanere concentrati. Anche perchè chi conosce bene il football lo sa: ai playoff le capacità tecniche e atletiche spesso contano davvero poco. Conta la concentrazione, la freddezza e la determinazione.

E vogliamo parlare della determinazione che può avere una squadra di texani che sa che il Super Bowl si giocherà in Texas, in casa propria?

We Are Texans!

P.s. Ah, e se ancora non siete entrati in clima partita… c’è anche questo video qua!

…E questo!