Houston Texans Week 1 Recap (vs. Jacksonville Jaguars): Si salvi chi può

Si salvi chi può. Ma chi si può salvare dei Texans di Week 1?

Spoiler: pochi, quasi nessuno perchè l’esordio dei texani in casa contro gli avversari divisionali Jaguars è stato un vero e proprio disastro, senza mezzi termini.
E per onestà intellettuale non facciamo come qualche giornale oltreoceano, sponda texana, che “scusa” la prestazione del team a causa dei recenti tristi eventi di Houston. Quelli sono avvenimenti drammatici, sì, ma che toccano le persone comuni, vere protagoniste di queste sventure, non certo gli atleti di NFL che si allenano in cattività in strutture “super-top”.

Lasciamo perdere le finte scuse e parliamo del match; parliamo della prestazione (quasi imbarazzante) dei texani; parliamo di una sconfitta gigantesca subita contro un avversario che ha senza dubbio i suoi grandi meriti, ma che non si classifica proprio tra le cosiddette “contenders”. Parliamo dei problemi dello scorso anno che, quasi ignorati in offseason, si presentano più attuali e pesanti che mai.

È un articolo duro questo perchè, come accennato, di questi Texans, praticamente non si salva nessuno.
Non si salva, prima fra tutte, l’offensive line. Reparto che per tutto l’anno passato ha creato più di un problema all’attacco texano, ma che non ha visto grandi miglioramenti in offseason e, anzi, è pure vittima del limbo della lotta Duane Brown-società. Il risultato è una OL che durante la week 1 della nuova stagione sembra non sapere nemmeno di avere un QB alle spalle, o un Runningback, o qualsiasi altra cosa; un reparto incapace di creare varchi per Lamar Miller, che deve fare il giro del mondo per guadagnare qualche yard, e che concede 10 (DIECI!) sack alla difesa avversaria.

Inutile dire che, in un contesto del genere, ne esce bocciato pure Tom Savage che per tutta la durata della sua gara si ritrova gli avversari addosso in pochi secondi e, anche quando si ritrova libero per qualche strana congiunzione astrale non è che sfrutti tanto bene l’occasione. Il riassunto è un 7/13, 62 yards, 2 fumble persi, e una chiamata in panchina a metà partita.

Non sarebbe giusto però addossare tutta la colpa all’attacco. Non questa volta almeno, perchè la difesa texana, pronta, fresca e a pieno organico si prende 29 punti in faccia (22 se non contiamo il TD di Fowler) da un attacco, sicuramente cresciuto negli anni, ma che rimane comunque un attacco guidato da Bortles.

Il vero problema poi non è tanto rappresentato dai punti concessi, che sono senza dubbio anche frutto dell’ottima prestazione avversaria, ma piuttosto la facilità e la scioltezza di come questi punti sono arrivati. L’attacco di Jacksonville ha dato l’impressione di non faticare mai più di tanto a bucare una difesa che l’anno scorso si posizionava tra le prime assolute in NFL sia contro i passaggi che contro le corse. La stessa difesa che in questa week 1 ha concesso 125 yards a Bortles e 100 al rookie Fournette (protagonista di un esordio fenomenale, occorre dirlo).

Quindi si salva qualcosa?

Salviamo l’esordio di Desean Watson che, buttato nella mischia in un momento terribile e tra i fischi dell’NRG Stadium, ha saputo far muovere la catena per più di un down alla propria squadra, ha permesso di segnare i primi (e unici) punti e si è inventato tutti i giochi possibili per cercare di recuperare le gravi lacune della propria OL, muovendosi, correndo e lanciando.

Peccato per l’intercetto, che ci sta tutto ma che abbatte psicologicamente il ragazzo; davvero l’unico in quel momento di partita a dare tutto per cercare di rendere meno ridicola la sconfitta. Dopo l’intercetto la sua rincorsa solitaria e tackle a fermare il TD avversario è semplicemente strappalacrime. Proud of you boy!

Salviamo (un po’) Lamar Miller per essere l’unico a guadagnare qualcosa, dividendosi tra RB e ricevitore a corto raggio. Alla fine guadagna comunque troppo poco, ma è almeno qualcosa.

Salviamo Hopkins che sfrutta bene quelle rarissime palle che arrivano, portandosi a casa un TD e 55 yards in un match da 7 punti.

Salviamo un po’ tutti i Texans ricordandoci delle sfortunatissime 5(!) concussion in una sola partita (tutti e 3 i TE Griffin, FiedorowiczAndersonCushing; Allen) e sperando che questa pessima sconfitta sia solo una brutta svista da inizio season, oltre che il frutto di una grande prestazione degli avversari

Ora rimane il problema di un morale da risollevare subito e di tanti infortunati da recuperare nel minor tempo possibile. Problemi amplificati da un Thursday Night Football alle porte che lascia poco tempo per ripensare agli errori, riassettarsi e recuperare.

Inizio in salita a Houston, ma siamo pronti a sudare. Houston Strong!

-Divi-