Chicago Bears Training Camp: il punto sui nuovi arrivati

Con l’inizio dei Training Camp si ricomincia a respirare aria di football e con essi si iniziano a vedere i fattori positivi e negativi di tutte le franchigie.

Dopo il Draft e la Free Agent c’è stato un periodo morto dove di football si è parlato poco o nulla, a parte qualche solita notizia di arresti, abusi di sostanze illegali e simili la solita routine di off-season.

 

Gli Orsi tornano in campo vogliosi e determinati a rivendicare la pessima stagione dello scorso anno, ma soprattutto tornano con un roster quasi completamente rivoluzionato, soprattutto nei ruoli chiave.

Molti rookie e new entry provenienti dalla free agent dovranno dimostrare molto in questi camp per poter ottenere un ruolo da starter, ma soprattutto dovranno affilare gli artigli per riportare in alto la franchigia che da anni naviga in cattive acque.

 

Cominciamo dal ruolo che più ha fatto discutere i tifosi dei Bears: il Quarterback.

Per anni come ben sappiamo questo ruolo a Chicago è mancato: Cutler non è mai stato costante (ha portato la squadra ai playoff una sola volta) e non si è mai dimostrato quel leader nonostante un mega contratto da milioni e milioni di dollari, insomma soldi buttati per un giocatore che nella maggior parte dei casi era infortunato e quando era in campo faceva peggio.

Dopo la sua dipartita Chicago ha ben pensato di ingaggiare il QB uscente da Tampa Mike Glennon.

Glennon si unisce agli Orsi dopo aver trascorso le sue prime quattro stagioni con i Buccaneers. Selezionato da Tampa Bay nel terzo round del draft 2013, la sua miglior stagione è stata proprio quella da rookie giocando 13 partite lanciando per 2.608 yard e 18 touchdown, 9 intercetti e con un rating pass di 83.9. Dopo questo buon inizio ha avuto un calo di prestazioni fino all’arrivo di Winston, che lo ha tolto definitivamente dai giochi spedendolo in panchina.

Ryan Pace non è preoccupato dalla poca esperienza di Glennon, a dir suo è stato un grande fan del Quarterback, ammirando la sua etica professionale e affermando che il giocatore possiede un’ottima capacità decisionale.

Dall’altra parte però Chicago al primo round ha scelto proprio un Qarterback, oltretutto pagandolo caro con una trade.

Mitch Trubisky arriva a Chicago come il futuro Franchise Quarterback: Pace in una conferenza post Draf affermò “Il suo potenziale è alto e ha tutte le carte in regola per poter diventare un leader in questo ruolo ed in questo campionato. Sentiamo che Chicago è il posto giusto per questo ragazzo.”

Mitch ha con sé una sola stagione da starter in NCAA e tanti dubbi collegati ad essa. Ha fatto un’ottima stagione lanciando 447 volte di cui 304 completi, 3.748 yard e 30 touchdown. È stato scelto per poter crescere e maturare dietro un giocatore più esperto come Glennon durante questa stagione, ma se già in questi training camp dimostrerà di più credo che la vecchia volpe di John Fox non esiterà a metterlo in campo.

Altro punto spinoso, i ricevitori. Trubisky e Glennon non potranno più far affidamento sulla star Alshon Jeffery che ha scelto di abbandonare Chicago per andare in quel di Philadelpia; il target #1 sarà quindi uno dei più grandi punti interrogativi degli ultimi anni ovvero Kevin White.

White è stato la prima scelta dei Bears del 2015 ma è stato più in infermeria che in touchdown. Ha subito dei seri infortuni alla gamba e quest’anno sarà probabilmente l’anno della verità. Tutti si aspettano una grande stagione da lui, le potenzialità le ha fatte vedere, l’unico dubbio è la sua integrità fisica.

Nel contempo nella free agent Chicago ha offerto un contratto di 1 anno a “Salsa Man”, l’uscente WR dei New York Giants, Victor Cruz. I Giants lo hanno lasciato andare sostituendolo con un ex proprio di Chicago: Brandon Marshall. Cruz dalle ultime news afferma di essere in forma e di sentirsi in grado di guidare questa franchigia.

Nei Camp si stanno mettendo in mostra anche dei ricevitori rookie undrafted come Tenner Gentry, giovane classe 1994 (22 anni) proveniente dall’università del Wyoming. Grazie al suo fisico (1.88m per 90kg) è molto abile nelle situazioni di 1vs1, ottimo anche nelle ricezioni in salto, con diverse One-Hand-Catch realizzate. Chissà che durante i training Camp non riesca a ritagliarsi uno spazio tra il roster definitivo.

Un punto fermo che si spera di recuperare nel minor tempo possibile è la guardia Kyle Long. Long è un veterano del suo ruolo e sta recuperando da una caviglia rotta lo scorso 13 novembre a Tampa, che gli ha impedito di giocare le ultime 7 partite di regular season. Promette grande affidabilità contro le penetrazioni difensive. Al suo fianco ci sarà il centro, al suo secondo anno tra i Pro, Cody Whitehair dimostratosi all’altezza nel ruolo assegnatogli, e il veterano quattro volte Pro Bowl Josh Sitton.

Dopo l’ultima stagione i Bears hanno sfruttato molto i lanci sui propri TE primo su tutti Zach Miller. Nel draft appena concluso Chicago ha deciso di offrire un contratto al forte TE uscente da Ashland University, college di Division II: Adam Shaheen.

Adam l’anno scorso ha collezionato 16 partite con 52 ricezioni e 867 yard. Sarà un’arma in più per i QB, utile a dar il tempo di respirare all’ormai veterano Miller.

Nel backfield si riconfermano le star Jordan Howard, protagonista di una stagione da rookie mostruosa, e il suo collega di reparto Jeremy Langford. I due running back non hanno bisogno di presentazioni e se mantengono le statistiche fatte l’anno scorso saranno davvero una spina nel fianco per le difese avversarie.

 

Passiamo ora al reparto che negli ultimi anni è diventato un punto debole, la difesa.

L’anno scorso in off-season sembrava esserci una luce fuori dal tunnel con l’arrivo nella Windy City di Danny Trevathan e Jerrell Freeman nel ruolo di Linebacker. Luce che si è spenta dopo gli infortuni di entrambi. Chicago da anni non riesce a metter su una difesa paragonabile a quelle cui noi tifosi eravamo abitutati, quella difesa cattiva dei tempi di Lance Briggs e Brian Urlacher per fare i nostalgici, ma neanche troppo.

Chicago presenterà una secondaria tutta nuova con gli innesti di Quintin Demps (Safety) e i Cornerback Prince Amukamara e Marcus Cooper tutti arrivati dalla FA. Demps ha giocato nove stagioni NFL tra Eagles (2008-09), Texans (2011-12 e 2015-16), Chiefs (2013) e Giants (2014), mettendo in saccoccia 18 intercetti negli ultimi quattro anni, tra cui 6 in 13 partite disputate l’anno scorso. “È sempre bene avere un veterano se gioca bene”, ha detto il coordinatore difensivo Vic Fangio a maggio. “Ha disputato un’ottima stagione l’anno scorso a Houston e spero che possa fare le stesse cose per noi quest’anno”. Amukamara arriva dopo aver giocato cinque stagioni con i Giants (2011-15) e una con i Jaguars (2016). Non è riuscito a registrare intercetti l’anno scorso per la prima volta nella sua carriera. Cooper è stato 24 volte titolare in 53 partite disputate durante quattro stagioni giocate tra le file di Kansas City Chiefs (2013-15) e degli Arizona Cardinals (2016), mettendo a segno 130 placcaggi, 7 intercetti e 32 palloni deviati. La scorsa stagione con i Cardinals è stata ad alti livelli per Cooper che ha disputato 15 partite, mettendo a referto 69 placcaggi e quattro intercetti.  Nell’ultimo Draft gli Orsi hanno selezionato nel quarto round la Safety di Alabama Eddie Jackson.

Jackson, rientra da un infortunio alla gamba, è apparso in 41 partite con 37 da titolare per quattro stagioni con Crimson Tide, registrando 130 placcaggi, 9 intercetti, 13 forced fumble, riportandone due in touchdown lo scorso anno.

Insomma la secondaria è totalmente nuova e si spera che questi nuovi innesti possano dare del filo da torcere alle squadre rivali.

Chicago è ancora in fase di ricostruzione, molti buchi sono stati colmati con i vari arrivi e speriamo che la sfortuna dello scorso anno non punti nella Città Ventosa. Gli insider americani non danno molta fiducia a questa squadra pronosticando un misero 3-13 come record stagionale; chissà forse si sbagliano, ma sicuramente ne vedremo delle belle, quindi ATTENTI AGLI ORSI!