Penn State Nittany Lions: quick preview 2017

Football Nation Ranking: n. 7

Head Coach: Pat Fitzgerald (12th year, 77-62)

Record 2016: 7-6

Match da non perdere: at Ohio State (Oct. 28), at Michigan State (Land Grant Trophy, Nov. 4), at Maryland (Nov. 25)

Mike Gesicki

Punto di forza: la perdita di Chris Godwin non sarà facile da gestire ma i Nittany Lions sembra che abbiano i mezzi per ripartire fin da subito con un corpo ricevitori variegato e ben assortito, capitanato dal senior DaeSean Hamilton e dal junior DeAndre Thompkins, entrambi già andati a segno lo scorso anno; Juwan Johnson, Brandon Polk, Charles Irwin e Saeed Blacknall completeranno un gruppo che può contare anche sull’ottimo tight end Mike Gesicki, in procinto di diventare il bersaglio preferito del QB dopo aver chiuso il 2016 con 48 prese per 679 yards e 5 TD.

Punto debole: le secondarie possono fare affidamento su una delle safety migliori della nazione, la free Marcus Allen, che ha rinunciato ad entrare nel Draft NFL, dopo aver guidato il team con 110 placcaggi e 6.0 tackles for loss lo scorso autunno, per giocare la sua ultima stagione con la divisa di Penn State, ma l’infortunio subito dal cornerback John Reid in primavera rischia di mettere a dura prova un reparto già chiamato a sostituire un elemento nella deep, dove sarà inserito il SS Troy Apke, ex backup con 28 stops all’attivo; i veterani Christian Campbell e Amari Oruwariye, utilizzati come riserve l’anno passato ma da tempo parte del programma di State College, cercheranno di sostituirlo al meglio dividendosi i minuti di gioco sulla side opposta al senior Grant Haley, autore di 5 pass defended nel torneo 2016.

First look offense: dopo un anno in cui ha battuto diversi record di Penn State Trace McSorley, 3,614 yards, 29 TD pass, 8 INT, torna per guidare un attacco che promette di fare grandi cose sotto la sua guida e si presenta al via con una sicurezza maggiore rispetto a dodici mesi fa, quando le sue titubanze da novello starter erano ben visibili soprattutto nei primi quarti, momenti delle partite per lui sempre molto complicati visto che faticava a carburare e prendere ritmo; cosa che non dovrebbe più succedere in questa regular season grazie all’esperienza maturata nel 2016 e una maggiore conoscenza dei mezzi che ha a propria disposizione, a partire da una linea piuttosto solida.
A guidarla il giovane centro Conor McGovern, perno centrale di un quintetto che recupera due senior, Andrew Nelson, Brendan Mahon oltre all’interessantissimo sophomore Ryan Bates, pronto a spostarsi all’esterno dopo una positivissima stagione da matricola in cui ha ricoperto il ruolo di guardia; al suo posto spazio all’altro second year Steven Gonzalez, attualmente preferito ai giovani Mike Miranda e Michael Menet.

First look defense: sulla linea opposta andranno rimpiazzati entrambe gli end, ma anche in questo caso a State College sono pronti a curarne la sostituzione grazie all’ottimo lavoro fatto nelle stagioni passati e all’esperienza che hanno acquisito i vari backup che oggi si trovano catapultati negli starting spot, come Shareef Miller e Torrence Brown, autore di 6.0 tkl for loss e 5.5 sacks nel 2016; Ryan Buchholz, altro talento interessante, sarà una riserva di lusso per un quartetto che al centro ritrova i quasi omonimi Curtis Cothran e Parker Cothren, run stuffer che per ora si sono fatti preferire ai colleghi Robert Windsor e Tyrell Chavis, giocatori comunque utilizzati con costanza in rotazione dal DC Brent Pry.
Alle loro spalle il confermatissimo Jason Cabinda, 80 tackles, sarà l’elemento di punta di un reparto linebacker che può avvalersi di colpitori produttivi come Koa Farmer e Manny Bowen, 67 placcaggi e 8.5 tkl for loss, e di un gruppo piuttosto profondo nel quale c’è un buon mix di player esperti, Brandon Smith, e giovani in rampa di lancio, Cameron Brown e Jarvis Miller.

Saquon Barkley

NFL Prospect to watch: runner completo, veloce, potente, agile, Saquon Barkley potrebbe diventare ben presto uno dei pezzi pregiati della prossima classe dopo aver dominato in lungo e in largo durante la sophomore season universitaria, conclusa con 1,496 yards corse e 18 TD realizzati in 272 portate; utilizzato spesso anche al di fuori del backfield, 28 prese per 402 yds e 4 touchdowns, ha mostrato di possedere ottime mani e di saper essere determinante anche in fase di ricezione, dove ha prodotto sempre guadagni interessanti.
Da migliorare un po’ come bloccatore sui passaggi, deve cercare anche di diventare più paziente, visto che spesso si fa ingolosire dalla sua voglia di cercare la luce e piazzare un big play finendo per essere fermato alle spalle della linea o subito dopo, con poche yards conquistate; abile a correre sia all’interno che all’esterno dei tackle, se riesce a girare l’angolo diventa pressoché imprendibile e sa mantenere una certa accelerazione anche sulle lunghe distanze. Barkley ha una combinazione di dimensioni fisiche, velocità e rapidità nelle movenze laterali che lo rende pressoché ideale per sfondare a livello professionistico e costruirsi una buonissima carriera in NFL.