Houston Texans Week #13 recap: @ Green Bay Packers

Let it snow, let it snow, let it snow. Anche se l’aria natalizia a Houston ora non è delle più serene.

Gli Houston Texans, ospiti di una nevosa Frozen Thundra, escono sconfitti contro i Green Bay Packers per 13-21, incasellando, purtroppo, la terza sconfitta consecutiva. Periodo decisamente no per la squadra di Houston che, attualmente si trova ancora al primo posto in division, ma con lo stesso record dei Titans (6-6) e aspettando il risultando dei Colts nel Monday Night, che potrebbero agganciare le 2 squadre.

Tornando alla partita contro Green Bay, i Texans escono sì sconfitti, ma per niente devastati se si guarda la prestazione. La squadra di Houston è rimasta in partita fino alla fine e soprattutto in difesa ha saputo tenere testa alla squadra di casa, mantenendo in bilico il risultato. Purtroppo la difesa è crollata proprio nel momento decisivo, a pochi minuti dal termine quando si doveva riprendere palla e tentare il pareggio. E’ invece è arrivato il TD avversario che, nonostante la risposta dell’attacco texano, ha praticamente chiuso la partita.

-OFFENSE-

QB

Diciamolo per una volta. Nonostante la sconfitta, Brock Osweiler non gioca affatto male. E’ vero, i punti fatti non sono tanti e troppo spesso non si riesce a sfruttare i possessi concessi dalla propria difesa. Tuttavia il QB di Houston lancia 22/35 per 202 yards, 2 TD e senza lanciare intercetti. Sono buoni numeri e Osweiler riesce a produrre lunghi drive, consentendo al proprio attacco di rimanere tanto in campo senza lasciare palla a Rodgers (una delle chiavi migliori della partita di Houston). Il giovane QB sfrutta bene gli spazi lasciati nel middle range dalla difesa verde-oro e si affida al massimo ai suoi TE quando non riesce a trovare un WR libero. Per di più, mostra buone doti anche nel fuggire dai sack avversari, o correndo o liberandosi in fretta della palla.

Purtroppo non basta, ma comunque questa volta Brock si merita un “BRAVO!”

RB

Primo punto dolente, e che inizia ad essere preoccupante considerando le ultime partite.

Lamar Miller ultimamente fa una gran fatica a guadagnare yards, ma tutto il sistema del running game sembra non essere così produttivo. I fattori possono essere tanti: Miller mai al top della forma (anche contro Green Bay in locker room per una fetta del primo quarto); una OL sempre più indecente; delle chiamate prevedibili magari, ma resta il fatto che questo running game non impensierisce affatto. Anzi, Green Bay addirittura approfitta delle debolezze della OL e spinge forte contro le corse portando spesso ad una perdita di yards.
Il migliore della serata nel reparto è Grimes che in 5 portate guadagna 43 yards e diversi 1st down importanti. Ma comunque insieme tutto il reparto (corse di Osweiler comprese) corre per appena 123 yards, solo 14 yards in più dell’inefficacissimo running game di Green Bay.

WR/TE

Anche a causa di una sorprendente prestazione di un reparto DB tutt’altro che solido e forse a causa delle condizioni atmosferiche e del terreno, Fuller Hopkins fanno una fatica pazzesca per quasi tutta la partita. I due ricevono spesso double coverage e sono marcati stretti; ogni tanto riescono a ingannare i loro marcatori sfruttando la velocità, ma in generale non fanno quasi mai male davvero alla difesa avversaria. Il WR n.1 di Houston poi, nonostante il bel TD segnato nel finale di gara, gioca una partita tutt’altro che convincente. E’ sempre marcato, è questo glielo si può perdonare visto il numero di uomini sempre addosso; quello che non gli si può perdonare però sono gli inusuali drop, anche su palle facili, che impediscono ai Texans di avanzare.

Il vero protagonista in attacco è invece, ancora una volta, il TE Fiedorowicz che, insieme all’altro TE Griffin, è quello che più fa male alla difesa dei Packers. Magari i due TE guadagnano meno yards dei 2 WR, ma sono quasi sempre gain pesantissimi che permettono all’attacco di avanzare e di mantenere il possesso. Il feeling di Osweiler con i TE è una delle cose più positive dell’attacco di queste ultime partite e speriamo possa continuare ad essere un’arma offensiva, senza però sostituire le altre ma aggiungendosi a queste.

OL

Poco da dire. O meglio, ci sarebbe tanto da dire ma si finirebbe per ripetere le stesse cose quindi facciamola breve: se l’attacco fatica e segna poco, ancora una volta la causa principale è da ricercare in questo reparto qua. Contro la pressione della difesa dei Packers, la OL collassa e collassa e collassa ancora, sia su running game sia nel proteggere il proprio quarterback. Gli spazi per correre non esistono, i difensori penetrano ancora prima dell’handoff; Osweiler ha a malapena il tempo di voltarsi e ha già l’uomo addosso. Ancora una volta un incubo. Un incubo che deve essere però sistemato se si spera di andare ai playoff.

-DEFENSE-

Parliamo della difesa in generale.

Nel complesso, considerando anche il QB avversario, la difesa gioca molto bene. Già dall’inizio sembra voler dettare il gioco quando ferma l’attacco di Green Bay sulla 1-yard line, addirittura riprendendosi palla su un fumble. Limitando bene il running game avversario (compito non difficile c’è da dire), la difesa riesce a concentrarsi nel difendere contro il passing game e, almeno per gran parte della partita, i risultati sono ottimi.

Il vero merito della difesa texana infatti è quello di permettere a Rodgers e compagni di rimanere davvero poco in campo, restituendo più volte l’ovale al proprio attacco. Qualche errore ovviamente c’è, come testimoniano i 21 punti avversari, tuttavia c’è da precisare che il secondo TD dei Packers è frutto di uno sfortunato scivolone sul fango di Bouye che permette a Nelson di ricevere in endzone tutto solo.

Forse il vero “demerito” della difesa è frutto della stanchezza dovuta ad una partita giocata ad alti livelli in condizioni tremende. Proprio in un terzo down fondamentale infatti, con la possibilità di ridare palla al proprio attacco, la difesa di Houston cede e poco dopo subisce il TD che, di fatto, chiude la partita. Peccato, perchè fino a quel punto, tutto sommato si era sbagliato davvero poco.

La cosa più deludente è forse la pressione su Aaron Rodgers, praticamente mai davvero in difficoltà e sempre in grado di riuscire a lanciare in tranquillità. E’ vero anche però che, se da una parte c’è il demerito di una DL che, martoriata dagli infortuni, non riesce a spingere; dall’altra c’è una OL che non sbaglia quasi nulla e un QB che riesce a muoversi agilmente per uscire dalla tasca.

Purtroppo per i Texans, questa era una partita da vincere per entrambe le squadre e i Packers hanno avuto la meglio. A Houston ora la situazione non è di certo tragica, ma nemmeno rassicurante: con una vittoria dei Colts questa notte infatti, nella AFC South troveremmo 3 squadre sul 6-6, con i Texans in testa grazie a scontri diretti e divisional win.

La situazione è delicata è vero, ma ciò che conta è che, nonostante le 3 sconfitte consecutive, i Texans sono ancora padroni del proprio destino, nel senso che potranno guardare alle prossime 4 partite con la speranza di vincerle tutte, ma senza dover sperare anche in un passo falso di qualcuno davanti a sé.

Si inizia settimana prossima con i Colts, il primo rivale da “eliminare”.

-Divi-