NCAA 4th and inches: storie, risultati e curiosità della week 10

La ventunesima vittoria di fila di Alabama su Louisiana State ha regalato agli appassionati di football uno di quei match di altri tempi, conclusosi con un punteggio bassissimo, 10-0, e ampiamente dominato dalle difese, soprattutto da quella dei Tide, in grado di limitare lo stellare Leonard Fournette ad appena 35 yards corse in 17 portate; quello che viene unanimemente considerato il miglior runningback del panorama universitario, nonché uno dei top di sempre, chiuderà molto probabilmente la carriera NCAA con medie davvero risibili, 1,85 yds conquistate a corsa, contro l’ateneo di Tuscaloosa, agevolato da un’altra prestazione positiva di Jalen Hurts, che dopo un intercetto e un fumble riesce comunque ad essere decisivo con un rushing TD, da 21 yards, ad inizio ultimo quarto.

Per sua fortuna tra i professionisti, dove dovrebbe esordire il prossimo anno, non troverà un reparto difensivo guidato da coach Nick Saban, ormai assoluto dominatore della scena collegiale e della Southeastern Conference, praticamente già decisa nella West Division, dove i Crimson Tide viaggiano a vele spiegate verso un altro match valido per il titolo; comunque buona, in generale, la prova dei ragazzi di Ed Orgeron, che nonostante la mancanza di un QB affidabile, Danny Etiling chiude con 92 passing yds e 1 INT, hanno tenuto bene il campo nella sfida con i rivali di sempre.

Alle loro spalle battuta d’arresto per Texas A&M, che ha di fatto dato credito alle critiche di molti esperti del settore per lo stazionamento al quarto posto del primo ranking stagionale emesso dalla Associated Press; il team guidato da Kevin Sumlin, come accade ormai da un paio di stagioni, sembra stia rallentando dopo un inizio prorompente che lo aveva issato ai vertici della nazione, e lo stop subito contro Mississippi State, 38 a 25, confermerebbe il trend negativo nel momento clou della regular season anche in questo 2016.

Per i Bulldogs è stato fondamentale l’apporto di Nick Fitzgerald, che ha ampiamente dimostrato di meritare l’eredità di Dak Prescott accumulando 391 yards e 4 TD, 2 realizzati su passaggio e 2 su corsa; dall’altro lato del campo gli Aggies hanno forse patito troppo l’assenza di Trevor Knight, 54 yds, 1 touchdown, uscito nel corso del primo quarto a causa di un infortunio alla spalla, e non sono riusciti a sfruttare appieno il buon impatto avuto sul match dal backup Jake Hubenak, che ha chiuso con 11 pass completati su 17 per 222 yards, 2 TD e 1 INT.

Ad approfittare Auburn, che scavalca i texani in classifica e continua a mietere vittime, sbarazzandosi, 23 a 16, di una comunque positiva Vanderbilt, trascinata dal solito, fenomenale, Zach Cunningham, che con altri 9 placcaggi messi a segno si conferma uno dei migliori colpitori dell’intera nazione nonché uno dei prospetti più intriganti del prossimo Draft; i Commodores, 4-5, possono ancora ambire ad un Bowl di fine stagione ma sono praticamente fuori dalla confusionaria corsa per la East Division, resa ancor più combattuta dopo lo stop subito dai Kentucky Wildcats, fermati a sorpresa, 27-27, dagli squinternati Georgia Bulldogs.

I ragazzi di coach Kirby Smart mettono a dura prova la squadra guidata da Mark Stoops e la infilano proprio allo scadere, con un field goal dalle 25 yards trasformato da Rodrigo Blankenship, tra i protagonisti indiscussi della sfida di Lexington con 4 FG e 1 extra point infilati tra i pali; sempre un calcio, quello del 31 a 21, consente a South Carolina di rifarsi sotto, superando i Missouri Tigers in crisi, e con un Larry Odom che sembra sempre più avviato verso il licenziamento a fine stagione, e approfittando di un’altra battuta a vuoto dei Florida Gators, usciti sconfitti, 31-10, dal match con Arkansas, nel quale ha inciso pesantemente il RB Rawleigh Williams III, 26 corse per 148 yds e 2 touchdowns.

Lo scherzetto di Bret Bielema, le cui squadre solitamente accelerano da Novembre in poi, è uno di quei leit motiv che si ripetono ormai annualmente nel college football, un po’ come i crolli cui è soggetta Baylor quando inizia ad incrociare i caschi con gli altri team della Big 12; al di là delle grane off the field che continuano a caratterizzare il programma dei Bears, alle prese con una lotta interna tra i reduci del coaching staff di Art Briles e la direzione atletica dell’università, costerà probabilmente carissimo l’upset, 62 a 22, subito in casa da una Texas Christian trascinata dalle volate del runner Kyle Hicks, autore di un carrer high da 192 yards e 5 TD.

Altro runner sugli scudi nei “cuigini” Longhorns, che la spuntano contro Texas Tech grazie alla decima prestazione over 100 della carriera di D’onta Foreman, cavallo di razza purissimo che oltre a raffreddare la bollente panchina di coach Strong accumula 341 yds e 3 touchdowns in 33 portate; i numeri sarebbero stati ancora migliori se a metà del secondo quarto non avesse perso un pallone a pochissimi millimetri dall’endzone avversaria, e lo stesso non avesse generato una delle giocate più pazzesche del weekend, ovvero il fumble return da 100 yards di Douglas Coleman, che aveva illuso i Red Raiders di Kliff Kingsbury.

Illusioni forti anche per Kansas State che grazie alla difesa, a segno con l’intercceto di Duke Shelley, e alle corse del QB Jesse Ertz, 153 yds, 3 touchdowns, a meno di due minuti dal termine stava conquistando una vittoria importantissima contro Oklahoma State, abile a recuperare in extremis con le giocate di Mason Rudolph; il quarterback, potenzialmente uno dei migliori della prossima classe, riscatta i 2 INT che stavano per costare la partita ai Cowboys confezionando, prima, il quinto TD pass di giornata per James Washington che riporta sotto i suoi, e poi guida il drive del definitivo sorpasso, 43-37, finalizzato dalla run, 17 yards, di Chris Carson e dalla conversione da 2 punti di Jalen McCleskey.

Prestazione monstre alla quale risponde a distanza Jake Browning, altro top del ruolo, che pialla la difesa di California con 6 TD pass e consente ai suoi Washington Huskies di conquistare la vittoria, 66 a 27, che li riporta, di diritto, al quarto posto del ranking, ad un passo dagli ambitissimi College Football Playoffs per cui rimangono in corsa anche i Louisville Cardinals, trascinati dal solito Lamar Jackson, sempre più avviato verso la conquista dell’Heisman Trophy dopo aver totalizzato 416 yards e realizzato 7 touchdowns nel netto 52-7 rifilato a Boston College.

Tra i quarterback ottime anche le prove di Brad Kaaya, che davanti agli scout accreditati di diverse squadre NFL lancia per 356 yds e 4 touchdowns nel 51-28 con cui gli Hurricanes hanno battuto Pittsburgh, J.T. Barrett, 290 yards e 4 TD pass nel 62 a 3 con cui i Buckeyes hanno schiantato Nebraska, e Luke Falk, che continua ad esaltarsi, 311 yds, 4 touchdowns, nell’Air Rad con cui Mike Leach sta facendo volare i suoi Washington State Cougars, passati in scioltezza, 69-7, su una Arizona che vede RichRod sempre più sulla graticola; minimo sindacale per DeShaun Watson, 13 su 16 per 169 yards, 2 TD pass e 1 rushing TD, che abbandona anzitempo la guida dell’attacco di Clemson nel match stravinto, 54-0, con Syracuse per un problema alla spalla, e altra prestazione superlativa da parte di Zach Terrell, che con 3 touchdown pass, per 367 yds totali, guida i Western Michigan Broncos ad una facile vittoria, 52-20, su Ball State.

Coadiuvato come sempre splendidamente da Jarvion Franklin, 109 yards, 2 TD, e Corey Davis, 272 yds e 3 touchdowns, porta sul 10-0 il team di Kalamazoo, che contende il “titolo” di re dello stato ai più blasonati Michigan Wolverines, ancora imbattuti, e lanciatissimi nella corsa playoffs, sotto la guida di un Jim Harbaugh che riesce ad andare su tutte le furie dopo che i suoi ragazzi hanno convertito un secondo down e trentaquattro perché gli arbitri invece di condergli il touchdown piazzano lo spot della palla ad 1 yard dall’endzone avversaria; probabile che la sua insaziabilità non gli abbia consentito di accontentarsi del pesante 59 a 3 rifilato a Maryland, in cui hanno brillato il runner De’Veon Smith, 114 yards e 3 TD, e il quarterback Wilton Speight, autore di 1 touchdown su corsa e di 2 TD pass.

Nervi sicuramente più tesi per i cugini di Michigan State che nel finale perdono l’occasione di centrare la terza vittoria stagionale facendosi superare da Illonis, che si impone, 31-27, grazie al secondo touchdown pass di giornata confezionato dal figlio d’arte Jeff George Jr., 13 su 29 per 140 yards; proprio i Fighting Illini erano stato l’ultimo team, nella stagione 2002, a chiudere la stagione con un record perdente dopo aver vinto la Big Ten l’anno precedente. Una sorte che spetterà ormai ai ragazzi di Coach Dantonio, alle prese con corposo ricambio generazionale.

Tornano a vincere, 45 a 31 su San Josè State, i Boise State Broncos, che grazie alle corse di Jeremy McNichols, 28 portate per 258 yds e 2 touchdowns, e i lanci di Brett Rypien, 16 su 21 per 219 yards e 3 TD pass, si risollevano dopo la brutta caduta con Wyoming dello scorso weeekend e cominciano a risalire un ranking che continua a premiare Penn State, reduce da un 41-14 su Iowa che ha esaltato ancora una volta le doti del runningback Saquon Barkley, 167 yds e 1 TD contro gli Hawkeyes.

Travis Rudolph, a segno su passaggio da 19 yards di Deondre Francois, permette a Florida State di strappare una vittoria in extremis, 24-20, contro North Carolina State, mentre Skyler Howard decide, con 260 yds e 3 touchdown pass, la sfida tra Kansas e West Virginia, che mantiene intatte le proprie quotazione dopo il 48-21 rifilato ai Jayhawks; con qualche patema di troppo, un TD su corsa a sette minuti dal termine del RB Daniel Jones, 99 yards, 2 segnature, rimette in gioco tutto, Virginia Tech supera 24 a 21 Duke, e Colorado vince, 20-10, la settima partita della stagione, rimontando UCLA con un grandissimo secondo tempo, deciso dal punt return, 68 yds, ripotarto in endzone da isaiah Oliver.

Tra le top 25 vincono anche Wisconsin, 21 a 7 su Northwestern, North Carolina, 48 a 20 su Georgia Tech con 3 touchdowns su corsa realizzati da Elijah Hood, e Oklahoma, che seppur priva di Joe Mixon, sospeso per aver strappato una multa in faccia ad un addetto al parcheggio del campus, si impone per 34 a 24 in trasferta ad Iowa State, trascinata da un Baker Mayfield, 25 su 38 per 328 yards, 4 TD pass, 1 INT, in splendida forma.

Belle vittorie per Navy, che supera di misura, 28-27, Notre Dame sfruttando la buona lena di Wendell Worth, il giocatore scelto per sostituire Tago Smith dietro il centro e autore di 28 corse per 175 yds e 2 touchdowns, e Wake Forest, che con l’intercetto ritornato in meta da Jesse Bates nell’ultimo quarto, battono 27 a 20 Virginia e tornano a qualificarsi per un Bowl di fine stagione dopo quattro anni, centrando la sesta win della stagione.

Vittoria di fondamentale importanza, infine, per la “giovane” Old Dominion, che con il 38 a 14 rifilato a Marshall, propiziato dalle belle prove del QB David Washington, 16 su 27 per 199 yards e 3 TD, e del RB Ray Lawry, 209 yds, 1 tochdown, ottiene l’ammissibilità ad un Bowl per la prima volta nella sua storia, appena otto anni più tardi da quando il football è tornato a far parte del programma sportivo dell’università con sede a Norfolk, in Virginia, e quattro da quando i Monarchs sono entrati in Division I-A.