AFC East Week 1 Rewind.

Buffalo Bills.
BillsHanno perso con i Patriots giocando una buona partita ed arrendendosi solo a cinque secondi dal termine; il lavoro di coach Doug Marrone comincia a dare i suoi frutti, anche se l’attacco non ha funzionato come ci si attendeva alla vigilia, con C.J. Spiller che ha totalizzato molte meno yards del previsto sbattendo spesso e volentieri contro il muro difensivo avversario, e il miglior target, Stevie Johnson, che ha droppato tutto il droppabile, ricevendo solo 3 dei 6 palloni che il suo pitcher ha lanciato verso di lui. Proprio nella posizione di quarterback, buono l’esordio del rookie E.J. Manuel, che non ha messo insieme numeri eccezionali, 18 su 27 per 150 yards e 2 touchdowns, ma ha dimostrato di essere un giocatore solido ed efficace, capace di pazientare il giusto prima di prendere una decisione avventata,  che potrebbe rivelarsi deleteria per la propria squadra; ovvio, per lui era la prima partita in NFL, quindi questa è solamente una prima impressione che ha destato vedendolo all’opera nella tasca dei Bills, ma se il buongiorno si vede dal mattino, la speranza che, questa volta, a Buffalo abbiano pescato bene, c’è. In difesa, che ha concesso parecchio sulle corse, buono l’innesto di Jim Leohnard, subito leading tackler del team con 9 placcaggi in solitaria all’attivo, e l’esordio del rookie Kiko Alonso, da molti ritenuto inadatto alla NFL, che ha zittito i suoi detrattori con 9 tackles messi a segno ed 1 fumble recuperato.

Miami Dolphins.
DolphinsChe fosse voglioso di diventare una star l’avevamo capito in estate, quando cercò un contratto milionario per il proseguo della sua carriera professionistica, ma che lo fosse diventato in tutto e per tutto, nel bene e nel male, l’abbiamo scoperto solo domenica notte, dopo le prime reazioni post partita, nelle quali si è lamentato dell’unico pallone che gli ha lanciato il suo quarterback durante l’intera durata del match; ovviamente mi riferisco a Mike Wallace, giunto a Miami nell’ultima offseason per essere il target primario di Ryan Tannehill, e vistosi superato, nella sfida con i Browns, non solo da Brian Hartline, tra l’altro decisivo con il suo TD in apertura di terzo quarto, ma anche dall’ex Rams Brandon Gibson e dal tight end Charles Clay. Un affronto che, evidentemente non è andato giù al prodotto di Ole Miss, probabilmente non ancora affine a capire che a volte, un grande ricevitore, non deve essere misurato per i numeri che scrive nel box score, ma per ciò che garantisce sul campo; detto in parole povere “se non ricevi molti palloni, ma in tutte le azioni ti porti via almeno due uomini, forse forse, significa davvero che sei diventato grande; proprio come volevi tu”. E se si parla di giovincelli diventati presto uomini, una menzione la merita certamente il kicker Caleb Sturgis, freddo come un ghiacciolo alla prima da titolare tra i professionisti, chiusa con 3 field goal trasformati, nonchè decisivi, da 45, 49, e 36 yards.

New York Jets.
JetsSospesi tra la preoccupazione per le condizioni di Mark Sanchez, che deve decidere se operarsi alla spalla, e quindi saltare l’intera stagione, oppure rischiare la riabilitazione, che dovrebbe permettergli di rientare in campo prima del game over della regular season 2013, e la gioia per l’esordio vincente del rookie Geno Smith, ben altro giocatore rispetto a quello titubante e impaurito visto all’opera in preseason, i Jets si godono la vittoria sul filo di lana conquistata ai danni dei Buccaneers, battuti a 2 secondi dal termine grazie ad un field goal trasformato dalle 48 yards da Nick Folk, che nell’ultima settimana di Agosto ha vinto la sua battaglia personale con Dan Carpenter, riconquistandosi lo spot di kicker titolare. Scelta che si è rivelata indubbiamente azzeccata per i biancoverdi newyorkesi, tanto quanto quella di portare nella Big Apple Kellen Winslow Jr., tight end che si è rivelato fondamentale nello sviluppo del passing game domenica, quando ha fatto suoi 7 degli 8 palloni lanciategli da Smith, chiudendo come leading receiver della squadra e mettendo a segno un touchdown, da 7 yards, risultato decisivo per l’andamento del match. Indubbiamente un buon esordio il suo, figlio di una grandissima voglia di rivalsa, la stessa che probabilmente metterà in campo questa notte, quando affronterà quegli stessi Patriots che non hanno creduto molto in lui la passata stagione.

New England Patriots.
PatriotsHanno iniziato con il piede giusto, come quasi sempre è accaduto nelle ultime stagioni, i Patriots, che però questa volta non sono sembrati così superiori ai Bills, battuti solo in extremis, con un field goal trasformato da Stephen Gostkowski, certamente uno dei migliori uomini di Bill Belichick nella sfida divisionale contro Buffalo; a preoccupare, oltre alle condizioni già critiche del receiver Danny Amendola, che conferma il suo status di injury-prone saltando già il match in programma tra poche ore con i Jets, è la situazione del backfield, uno dei punti di forza lo scorso anno, dove non sembrano esserci più le sicurezze della passata stagione. Stevan Ridley, protagonista assoluto nel 2012, è stato richiamato in fretta e furia sulla sideline dopo il fumble sanguinoso che ha permesso agli avversari di accorciare sensibilmente le distanze domenica, e Shane Vereen, che ha giocato una buonissima partita con i Bills, si è infortunato piuttosto seriamente e salterà almeno metà stagione regolare, lasciando scoperto un ruolo di backup che sembrava disegnato apposta per lui; un problema in più per Belichick, che quest’anno già deve seguire con attenzione il reparto ricevitori, completamente rinnovato ed affidato ad un gruppo quasi interamente composto da giovani, con due veterani a fargli da chioccia, il già citato Amendola e Julian Edelman, decisivo nell’ultima week con 2 touchdowns messi a segno. Per fortuna di Mr. Felpa, comunque, Jerod Mayo è già a mille, come dimostrano i 15 placcaggi messi a segno e le tante giocate che hanno permesso alla difesa dei Pats di tenere al di sotto delle 300 yards l’attacco guidato dal rookie Manuel.