War Room: Brett Hundley

Photo of Brett HundleyData di nascita

15 giugno 1993

Ruolo e College

QB – UCLA Bruins (PAC-12)

Altezza e Peso

6-3 (191 cm) 227 lb (103 kg)

Classe

Junior

Overview

Giocatore definito già dal suo anno da sophmore NFL ready che però sta dividendo abbastanza scout e media nelle ultime settimane, Hundley è di sicuro un prospetto interessante per chi vorrà un QB da buttare nella mischia ma non può per forza di cose arrivare ad un Winston o ad un Mariota. La solidità, la dutilità e la precisione mostrati con i Bruins in 3 anni fanno di lui probabilmente il terzo QB dietro ai due già citati sui draft board NFL. Sempre sopra le 3000 yard e con almeno 22 TD stagionali a cui si devono aggiungere altri 10+ TD direttamente su corsa. Ha concluso la sua carriera NCAA con il 67.6% di completi che lo posiziona al secondo posto in PAC-12 dal 1956.

Punti di forza

Come detto Hundley è da tempo considerato un prospetto NFL. A livello fisico ha poco da invidiare a Winston e Mariota sia per quanto riguarda la capacità di reggere i contatti fuori dalla tasca, sia per il grande equilibrio della parte inferiore del corpo che lo rendono un corridore da scramble formidabile (30 TD su corsa in carriera). Non è esplosivo come Mariota in campo aperto ma è decisamente veloce e agile come dimostra anche il tempo sulle 40 yard (4.6).

Ma non è solamente uno scramble QB ma un efficace dual-threat QB. Ha forse il braccio più forte dell’intera classe e anche se manca di un tocco incredibile è efficiente tanto sulle deep ball quanto sul medio-corto il che lo rende duttilissimo a livello tecnico-tattico in chiave pro. Ha chiuso la carriera collegiale con un clamoroso 67% di completi che rende bene il concetto. Nonostante quest’anno sia stato protetto da una delle peggiori OL (vedere per credere la prima uscita @Virginia), non solo della PAC-12 ma delle top 25, ha chiuso comunque la stagione con un sbalorditivo 69% di completi.

Quindi devastante dual-threat, grande equilibrio sia sulla parte inferiore del corpo che in quella superiore, gran braccio e % di completi quasi imbarazzante sono ingredienti molto appetibili per i GM NFL.

Debolezze

Come detto in apertura i media stanno ritrattando nelle ultime settimane quando detto in 3 anni di sua permanenza al college. Nonostante abbia degli ingredienti molto appetibili in chiave pro ha anche qualche lacuna che, visto i precedenti degli ultimissimi anni (Geno Smith thw worts scenario), ha fatto scattare qualche allarme di preoccupazione.

Il suo difetto principale è di non mantenere la concentrazione per tutta la partita, ma anzi avere dei cali mentali repentini e inspiegabili. Giocate o letture molto brutte che possono anche cambiare la inerzia della partita (più volte infatti si sono tramutati in dolorosi pick six). Non si può permettere in NFL di uscire dalla partita in questo modo.

Anche livello tattico c’è qualche preoccupazione. Se da una parte ha un braccio e una precisione che ne fanno un giocatore molto duttile, dall’altra ai Bruins ha giocato quasi esclusivamente in shoutgun formation e potrebbe avere qualche difficoltà se approcciato a qualche sistema offensivo più classico.

Non è inoltre tutto oro quel che luccica. E’ vero che si trova a suo agio nella tasca ed è veramente un ottimo corridore palla in mano ma non pare, paradossalmente, efficace nell’allungare la giocata. Nel momento in cui il gioco si spezza correre diventa la sua unica priorità abbassando immdiatamente gli occhi dal campo, e rendendo i suoi lanci in scramble prossimi allo zero. In NFL dovrà dimostare che quelle gambe e quella mobilità possono essere messe a frutto per allungare l’azione e trovare comunque il ricevitore. Alle volte il panic mode, già a livello NCAA, si è palesato in situazione di grande pressione difensiva. Ma a differenza di altri invece di sparacchiare abbassa la testa e corre anche quando non è la chiave di lettura esatta.

Quello che ha fatto storcere infine qualche naso è come il giocatore abbia mostrato ben pochi miglioramenti nel corso del triennio. E’ arrivato ai Bruins a soli 19 anni come un giocatore molto maturo ma il suo gioco si è poco evoluto. Ci si chiede se riesca ad apprendere e ad abituarsi al gioco del piano di sopra in tempi “da NFL”.

Mock

La scelta di 2 QB come Mariota e Winston nelle primissime chiamate tira inevitabilmente a traino tutti gli altri QB che potrebbero scalare più di qualche posizione in chiave draft. Le prime squadre interessate potrebbero trovarsi già ad inizio secondo giro a  seconda di dove si accaserà Mariota. Titans (#34) e Jets (#38) ad esempio sono mete chiaccherate, mentre sempre al secondo giro potrebbe cadere nelle interessanti mani di Chip Kelly agli Eagles. Potrebbe però anche scivolare direttamente al terzo o quarto giro (Texans?) se sorpassato da un Bryce Petty.

– Manuel Tracia –