Verso l’infinitesimale, e oltre

Qualche notte fa ha chiuso Patriot Reign, la notizia mi è arrivata solo nella tarda mattinata del giorno dopo e da quel momento non ho pensato tanto al risultato di Kansas City @ New England quanto piuttosto al lavoro che facciamo, quasi quotidianamente, riguardo il nostro sport.

Domenica ha esordito Giorgio Tavecchio, kicker degli Oakland Raiders, con una eccellente prestazione, la migliore nella storia dei kicker rookie. Al di là dell’aspetto tecnico che io non conosco certo a fondo non essendo stato kicker, l’improvviso risveglio di interesse per i Raiders e per la NFL da parte di qualsiasi testata giornalistica, unito alle improvvise grida di gioia da parte di nuovi footballologi italici, mi ha dato di nuovo da pensare.

Penso, penso, e dormo meno del dovuto. Ma è inutile girarci attorno, il nostro sport preferito viene trattato dalle testate giornalistiche (in cui i giornalisti vengono pagati) in una maniera simile a quella che si riserva alle notizie carnevalata come l’animalista incornato dal toro o le capre usate come tosaerba. A salvare l’onore di una informazione, se non puntuale, quantomeno precisa e grosso modo completa ci sono solo i siti internet ed i blog realizzati in maniera completamente amatoriale, da persone che gratuitamente si prendono la briga di descrivere ed analizzare mondi complessi come NFL ed NCAA per farli conoscere spassionatamente a chi ha voglia di interessarsene.

Questo però, in un mondo dove la puntualità è fondamentale, mi porta a chiedermi se questo modo di agire sia ancora fattibile o se stia pian piano declinando, oppure se si stia semplicemente trasformando in qualcosa di peggiore.

Purtroppo abbiamo a che fare con eventi sportivi che hanno necessità di una risposta molto rapida specialmente quando si tratta di risultati, punteggi, tanto è vero che esistono siti internet che si chiamano Diretta.it e non mi risulta ne esistano che si chiamano Differita.it o TeLoFaccioSapereDomani.it. Per ovviare al ritardo di questa amatorialità, in questi ultimi mesi mi sono accorto che l’informazione, anche a livello italiano e anche a livello amatoriale, punta a qualcosa di ben diverso dalla completezza ed alla massima puntualità per raggiungere il proprio scopo, preferendo notizie sensazionali e non disdegnando tecniche di clickbaiting che ormai si vedono fare anche da giornali in cui i dipendenti vengono pagati, in maniera assai laida. Mi rendo conto che il giornalismo “gratuito” ha fatto sì che il giornalismo pagato sia diventato sottopagato, e che abbia tempi e modi di esecuzione sicuramente peggiorati rispetto al mondo pre-internet, ma l’etica dovrebbe essere la stessa, ed invece è cambiata, per non dire peggiorata.

Siamo così giunti alla fine della vera informazione sportiva, compresa quella fatta da amatori? Oppure è solo un problema legato al nostro sport, ai suoi orari spesso assurdi, alle sue molte regole ed alla sua complessità che non permettono a tutti di farvi un immediato accesso come può essere ad esempio per uno sport come il calcio?

Ancora non mi sono dato una risposta, ma di certo so che la china del sensazionalismo non è quella che preferisco per il mio sport che da sempre le migliori sensazioni le dà nel rettangolo di gioco grazie ai suoi atleti. Tutte le altre questioni le lascio a chi preferisce avere un paio di like in più rispetto ad un lavoro più completo e più utile a chi frequenta le sue pagine.

Non mi dilungherò oltre perché purtroppo il tempo disponibile per scrivere nella vita è sempre meno, mi domando solo se le chiusure continueranno e colpiranno prodotti editoriali amatoriali di alto livello, privando chi ha veramente intenzione di approfondire lo sport del football americano di fonti di informazione preziose e soprattutto di una lingua che non è assolutamente quella di origine di questo gioco. E se viceversa mi dovrò sempre di più trovare tra i piedi cose come “Non crederai mai a cosa è successo nel sottoscala dei New York Jets! Leggi l’articolo!

Mi auguro solo di poter continuare ad informare ancora a lungo ma soprattutto di ricevere il massimo numero di feedback dai nostri lettori, poco importa che siano positivi, anzi forse sono più utili quelli negativi che ci fanno imparare ad evitare gli errori di un mestiere che non è il nostro, pur amandolo così tanto.