Toledo Rockets: quick preview 2015

Football Study Hall Ranking: 69

Head Coach: Matt Campbell (4th year, 26-13)

Record 2014: 9-4

Match da non perdere: Northern Illinois (Nov. 3)

Punto di forza: un reparto runningback intatto dal 2014, che portò in cascina 3.000 yard e 28 segnature, ed a meno di dichiarazioni underclass, il prossimo anno si riproporrà di nuovo con gli stessi elementi.

Punto debole: Facce nuove in linea, tante facce nuove, per una OL che perde un 1st Team All-Conf e due 2nd Team All-Conf, ed in una depth dove l’unico senior è il transfer da Florida State Ruben Carter, gli unici start in NCAA li ha fatti Storm Norton, gli altri sono tutti novellini.

Corey Jones

First look offense: Gioie e dolori sul lato offensivo della palla per Toledo, che nel 2014 fu una delle offense migliori dell’intero panorama nazionale. In posizione di QB ha due opzioni come il transfer da Alabama Phillip Ely, l’anno scorso infortunatosi dopo due gare, e Logan Woodside, entrambi affetti da incostanza. Sul reparto corse abbiamo già speso parole di elogio, anche se tutto, come sempre, andrà rivisto con il filtro di una linea offensiva che ha perso tutti i propri starter e riparte praticamente da zero. Kareem Hunt, Terry Swanson e Damion Jones-Moore, sono andati tutti oltre le 80 portate, con il primo che in 205 corse ha superato le 1.600 yard ed una mostruosa media di 8 YPC, in un attacco sbilanciato per quasi 2/3 verso le corse.
Il corpo ricevitori perde qualche pezzettino come Justin Olack e Dwight Macon, ma sostanzialmente riconferma buona parte del potenziale 2014 con gli affidabili Corey Jones (WR) e Alex Zmolik (TE) in aggiunta ad Alonzo Russell e Kishon Wilcher, due giocatori da big play, ed una masnada di ragazzetti di prospettiva come il sophomore Jon’Vea Johnson, i redshirt freshmen Mykale Rogers, Marcus Whitfield, ed il JUCO transfer Darrion Landry.

First look defense: Jon Heacock, DC di Toledo, ha appena terminato un anno che qualcuno ha definito “frustrante” perchè nonostante i forti miglioramenti nella difesa contro le corse, i benefici che ne ha tratto la squadra sono stati minimi a causa di una difesa sui passaggi che definire orrida è un eufemismo, e che ha visto un miglioramento solo in novembre quando ormai il più era fatto, concedendo in media quasi 300 yard su passaggio a gara. Nell’attacco del passaggio, l’unica unità che si è salvata è la passrush con buone prove soprattutto di due LB che quest’anno hanno terminato la loro eleggibilità, ma Chase Murdock, l’anno scorso in lizza per lo start, torna al suo posto, e verrà affiancato dal sophomore Zach Quinn che si è ben comportato nelle poche occasioni in cui si è visto in campo, mentre il junior Jaylen Coleman ed il freshman Chris Green dovrebbero aggiungere pepe al reparto.
In prima linea, tutto confermato con i Tackle Orion Jones e Treyvon Hester che l’anno scorso assieme hanno sfiorato i 20 TFL, e Jones è riuscito nell’impresa di assere uno dei leader della squadra in sack nonostante partisse dalle posizioni interne. Marquise Moore, che ha saltato buona parte del 2014 per un infortunio ad un legamento del piede, sarà un ulteriore puntello.
Per la secondaria, le luci in fondo al tunnell che si sono scorte da novembre in avanti fanno ben sperare grazie al ritorno di quasi tutti i giocatori di esperienza con l’aggiunta di tre prezione “facce già viste” come Cheatham Norrils fermato nel 2014 per una infezione che lo ha costretto ad una lunga degenza, Cameron Cole infortunato, e la safety Rolan Milligan trasferitosi da UAB. Certo è che fare perggio dell’inizio del 2014 sarà veramente un’impresa…

Kareem Hunt

NFL Prospect to watch: Il RB Kareem Hunt, Junior di Willoughby, Ohio, è una bestia che in due anni solo una volta ha mancato le 100 yard di guadagno in gara da starter, e l’anno scorso ha corso per appunto 1.600 yard saltando un quarto della stagione, il tutto quando ha da poco compiuto 20 anni.
Correre, correre, correre: 2.685 yards e 44 touchdown nel suo ultimo anno di high school, 866 yard e 6 touchdown nel primo anno in cui ha messo piede in campo in NCAA, fino alle 1.631 e 16 TD dell’anno scorso, segnando medie di quasi 9 TPC prima dell’infortunio e scrivendo con i piedi 271 yard e 5 segnature in 32 portate al GoDaddy Bowl contro Arkansas State. 5’11” per 220 libbre, tostissimo RB che ferma i cronometri sui 4″49 e alza 500 libbre nello squat, è un mulo da soma che è in grado di portare con brillantezza la palla ben oltre le 20 volte a gara. Quest’anno è candidato al Doak Walker Award (top running back) ed al Maxwell Award (player of the year) ma sarà posto davanti al compito più arduo della sua carriera da rusher in NCAA: correre con una linea tutta nuova.