Texas A&M Aggies

In vista della prossima stagione di college football, vi presentiamo una breve storia delle principali università che partecipano alla NCAA, con una breve biografia del coach ed una depth chart di massima.

Texas A&M ha risollevato le sue sorti con il passaggio alla SEC nel 2012 e l’esplosione di una serie di giocatori come Joeckel, Evans, Manziel. In realtà il suo periodo d’oro può essere fatto risalire a cavallo tra gli anni ‘10 e gli anni ‘20 del secolo scorso quando, capitanati da Dana X. Bible, vinsero due titoli nazionali e si aggiudicarono ben cinque volte la Southwest Conference. Bible era un eclettico, allenava anche le squadre di basket e baseball, e da Texas A&M iniziò la parte migliore della sua carriera che aiutò realtà come TAMU, Nebraska (dove vinse 6 Big Six in otto anni) e Texas, che portò a tre Cotton Bowl tra il 1942 ed il 1945.

Dopo la seconda guerra mondiale, fino alla metà degli anni ‘80, la squadra ha avuto un lungo periodo di risultati non particolarmente brillanti, inserita nella Southwestern Conference. I tre titoli SWC del ‘56, ‘67 e ‘75 sono i punti più alti della squadra fino all’arrivo in sideline di Jackie Sherrill che segnò il risollevarsi del programma. Con Sherrill arrivarono tre titoli SWC consecutivi e tre presenze al Cotton Bowl, le svariate violazioni delle norme NCAA in cui incappò TAMU nel 1988 portò alle dimissioni di Sherrill ed al ridimensionamento del programma che tornò a brillare con Richard Slocum. Questi portò ben quattro titoli SWC/Big XII in bacheca, diventando il coach con più vittorie nella storia degli Aggies, e contribuendo in maniera decisiva a rendere il Kyle Field uno dei luoghi più temibili per gli avversari, perdendo la miseria di 12 gare casalinghe in 14 anni. Tuttavia anche Sherrill, nel suo periodo a Texas A&M dovette subire una inelegibilità, dapprima per l’eternità di cinque anni, ridotta a uno, per le solite violazioni nelle policy NCAA in fatto di benefit ai giocatori.

Non si può certo dire inoltre che Slocum fosse un fenomeno della post-season, Texas A&M con lui si presentò quattro volte a Dallas per il Cotton, uscendo con quattro sconfitte, ed in generale in undici gare di post season, gli Aggies rimediarono giusto tre vittorie all’Holidaydel 1990, all’Alamo del 1995 ed a quello che sarebbe diventato Houston nel 2001.

L’ingresso in SEC a partire dal 2012 ha reso certamente meno facile la vita a Texas A&M ma ha anche messo più riflettori sul programma, riflettori che si sono moltiplicati con l’esplosione di prospetti come Luke Joeckel, Jake Matthews, Johnny Manziel e Mike Evans, mirabilmente allevati da Kevin Sumlin.

 

Il Coach

Sumlin sembra si sposi bene con Texas A&M, dopo essere stato vice HC di Slocum nel 2001 e 2002, è tornato a College Station per la stagione 2012. Le esperienze ad Oklahoma (ST/TE poi co-OC) ed Houston (HC) lo hanno maturato e gli hanno dato la possibilità di “farsi vedere” come un coach con mentalità offensiva: l’ultimo anno ai Sooners è stato quello con il migliore attacco del paese con una media di 44 punti a partita. Nel 2011, Sumlin nella sua ultima stagione a Houston, ha portato i Cougars 12-0 prima di rassegnare le dimissioni il 10 dicembre, Houston guidata da Tony Levine perse il Conference USA Championship Game contro i Southern Miss Golden Eagles. Infine nel 2012 ha portato Texas A&M a superare, prima squadra nella storia della SEC, 7.000 yard totali di attacco.

Sumlin passa per essere un coach “accondiscendente”, che sa aspettare e tollerare i suoi giocatori più turbolenti per tirarne fuori il meglio, e sta terminando l’assemblaggio della sua squadra, dato che i prospetti reclutati nel 2012 quest’anno saranno al terzo anno di lavoro con il coach. Il recruiting è stato a tutti gli effetti fondamentale per il galleggiamento della squadra in una competizione difficile come la SEC. Dopo un 15mo posto a livello nazionale per il recruiting 2012, si è passati al 11mo, e quello del 2014 secondo Rivals.com è il sesto migliore della nazione. Pur avendo avuto partenze pesanti, a Sumlin si chiede molto.

 

Depth Chart

OFFENSE
WR 9 Seals-Jones, Ricky SO/1 82 Niederhofer, Boone JR
WR 11 Reynolds, Josh JR 18 Pope, Edward JR/2 19 Tabuyo, Jeremy JR/2
WR 4 Ratley, Damion SO 2 Noil, Speedy SO/1
WR 3 Kirk, Christian FR 23 Holmes, Sabian SR/3
LT 65 Gennesy, Avery JR 75 Martin, Koda RS FR
LG 73 Stuckey, Jeremiah JR 78 Sutherland, Keaton FR
OC 56 Matthews, Mike SR/3 77 Gustafson, J.J. SO/1
RG 79 Cheek, Joseph SR/3 72 Eluemunor, Jermaine JR
RT 74 Ifedi, Germain JR/2 75 Martin, Koda RS FR 63 Lindblade, Ryan JR/2
TE 89 Davis, Jordan FR 47 Smith, Caden SR/2
QB 10 Allen, Kyle SO/1 1 Murray, Kyler FR-HS
RB 5 Carson, Tra SR/2 20 White, James SO
DEFENSE
DE 10 Hall, Daeshon JR/2 9 Cunningham, Qualen SO/1
DT 83 Williams, Alonzo SR/3 90 Washington, Deshawn RS FR 88 Keke, Kingsley FR
DT 95 Obioha, Julien SR/3 5 Mack, Daylon FR 98 Walker, Hardreck JR/2
DE 15 Garrett, Myles SO/1 40 Johnson, Jarrett SO/1
SLB 33 Washington, Shaan JR/2 16 Thomas, Dwaine FR
MLB 46 Hilliard, A.J. SO 11 Walker, Josh SO/1 54 Blount, Jake JR
WLB 42 Alaka, Otara SO 31 George, Claude JR/TR
CB 21 Williams, Brandon SR/2 8 Harvey, Nick SO/1
FS 23 Watts, Armani SO/1 26 Burns, Devonta SR/2
SS 14 Evans, Justin SO/TR 30 Dunning, Justin FR
CB 1 Harris, De’Vante SR/3 17 Sezer Jr, Alex JR/2
N 6 Wilson, Donovan SO/1 4 Ellis, Noel SO/1
SPECIAL TEAMS
P 38 Kaser, Drew SR/2 46 Tripucka, Shane SO
PK 24 Bertolet, Taylor SR/3 36 LaCamera, Daniel FR
LS 45 Frey, Austin RS FR 40 Robertson, Christian FR
H 14 McQueen, Conner JR/2 46 Tripucka, Shane SO
PR 3 Kirk, Christian FR 2 Noil, Speedy SO/1 14 Evans, Justin SO/TR
KR 3 Kirk, Christian FR 2 Noil, Speedy SO/1 14 Evans, Justin SO/TR