South Carolina Gamecocks: quick preview 2017

Football Nation Ranking: n. 44

Head Coach: Will Muschamp (2nd year, 6-7)

Record 2016: 6-7

Match da non perdere: at Missouri (Battle of Columbia, Sep. 9), vs. Clemson (Nov. 25)

Deebo Samuel

Punto di forza: i Gamecocks hanno segnato meno di tutti i team della SEC la scorsa stagione, ma con un anno di esperienza in più sulle spalle del loro giovanissimo quarterback e un parco ricevitori ben attrezzato come quello che si troverà a disposizione nel prossimo torneo, guidato dal junior Deebo Samuel, 783 yards, 1 TD, ci sono i presupposti per invertire immediatamente la rotta e mettere parecchi punti sul tabellone; oltre al WR numero 1, occhi puntati anche sui tanti talenti emergenti, dai sophomore Bryan Edwards, 590 yds, 4 touchdowns, e Chavis Dawkins, alle matricole OrTre Smith e Shi Smith fino ad arrivare al redshirt freshman Randrecous Davis, in gran spolvero in primavera.

Punto debole: l’anno passato la linea difensiva non ha praticamente generato pressione concedendo troppo tempo agli avversari per impostare i loro giochi offensivi e la cosa ha messo in estrema difficoltà South Carolina, che ora, con il contributo del DC Travaris Robinson, proverà a trovare una soluzione al problema in offseason, cercando di ricostruire partendo dalla solida base centrale formata dai DT veterani Taylor Stallworth, 41 placcaggi, 3.0 tackles for loss, e Ulric Jones; con le loro conferme il coaching staff spera di avere più tempo per cercare una quadratura definitiva all’esterno dove dovrebbero alternarsi i vari Dante Sawyer, Shameik Blackshear, Daniel Fennell e Dennis Wonnum, che Muschamp ha indicato come il pass rusher potenzialmente migliore.

First look offense: dopo l’ottima stagione d’esordio chiusa con 1,420 yards, 9 TD pass e 4 INT all’attivo Jake Bentley torna a guidare l’attacco dei Gamecocks con la consapevolezza di essere uno dei migliori talenti della conference e possedere i numeri necessari per far fare un ulteriore passo in avanti a questo programma; titolare indiscusso nelle ultime sette partite, il figlio del RB coach Bobby cercherà di coinvolgere maggiormente i tight end Hayden Hurst, ex walk-on con un passato nel baseball con i Pittsburgh Pirates che ha ricevuto per 616 yds e 1 touchdown nel 2016, e Kevin Crosby, un bersaglio affidabilissimo in endzone, come dimostrano le 4 mete realizzate.
Nel sistema offensivo di coach Muschamp e dei coordinatori Kurt Roper e Bryan McClendon i due dovrebbero ricoprire un ruolo centrale come pass-catcher, ma viste le difficoltà mostrate dalla linea offensiva lo scorso anno non è detto che debbano supportarla nei blocchi, provando a dare una mano ad un quintetto che internamente recupera tre senior, il centro Alan Knott e le guardie Corey Helms e D.J. Park; quest’ultimo ha sostituito a sinistra quello che probabilmente è il miglior elemento del reparto, Zach Bailey, passato a giocare tackle sul lato opposto a Malik Young.

First look defense: mancano atletismo e rapidità di esecuzione ma ci sono i presupposti per far bene e cercare di migliorare parecchio quest’anno, soprattutto se a Columbia riusciranno a sfruttare a dovere il ritorno di un leader indiscusso come Skai Moore, che andrà ad affiancare in mediana il secondo miglior colpitore della passata stagione Bryson Allen-Williams, 75 placcaggi, 8.5 tackles for loss, dando ai Gamecocks una coppia di linebacker in grado di trasformarsi in veri e propri incubi per i runner avversari; in caso di passaggio ad uno schieramento a tre, con lo slittamento esterno dei due, sarà uno tra il sophomore T.J. Brunson o il freshman Damani Staley a ricoprire il ruolo di MLB, mentre se si opterà per lo schema con cinque defensive back spetterà a Chris Lemmons prendere possesso della posizione di nichel.
Il senior ha infatti convinto di più nel ruolo ibrido rispetto ai colleghi Rashad Fenton e Jamarcus King, che a questo punto saranno nuovamente dirottati sulle sideline, dove in autunno hanno collezionato, rispettivamente, 1 intercetto, 5 pass defended, e 3 INT, 9 borken pass; più indietro Steven Montac e D.J. Smith, 80 tackles, continueranno a presidiare la deep ma saranno chiamati ad accrescere il livello del loro gioco per fornire un contributo più importante nelle varie fasi.

Skai Moore

NFL Prospect to watch: tenuto lontano dai campi di football nel 2016 da un’ernia al collo che lo ha costretto a sottoporsi ad un’operazione chirurgica Skai Moore torna con l’intenzione di tornare ad essere quello straordinario playmaker che ha guidato la difesa di South Carolina nei primi tre anni di carriera, chiusi rispettivamente con 55, 93 e 110 tackles all’attivo; ottimo conoscitore del gioco, veloce a leggere le intenzioni dell’attacco avversario e rapido a dirigersi nella zona di sviluppo dell’azione, sa lavorare benissimo sia contro le corse che in copertura, come dimostrano gli 11 intercetti fatti registrare in NCAA.
Per molti esperti utilizzabile più in ruoli ibridi linebacker/safety come fanno i Cardinals con Deone Buchannon se non addirittura convertibile in SS a livello professionistico, possiede fisicità e atletismo necessari per ricoprire tranquillamente più posizioni e delle doti di colpitore che lo rendono comunque una macchina da placcaggi se schierato, come da tradizione personale, in mediana; gran lavoratore che però ha avuto qualche problemino fuori dal campo nel corso degl’anni trascorsi a Columbia, dovrà dimostrare di aver pienamente recuperato a livello fisico per essere chiamato nei 7 round del prossimo Draft.