Notre Dame Fighting Irish: quick preview 2017

Football Nation Ranking: n. 21

Head Coach: Brian Kelly (8th year, 59-31)

Record 2016: 4-8

Match da non perdere: vs. Georgia (Sep. 9), vs. Southern California (Jeweled Shillelagh, Oct, 21), at Stanford (Nov. 25)

Equanimeous St. Brown

Punto di forza: l’arrivo dell’OC Chris Long da Western Kentucky e la presenza di tanti talenti nel parco receiver dovrebbe permettere agli Irish di cambiare rotta in modo deciso rispetto all’anno passato e andarsi a prendere quelle vittorie che sono mancate ed hanno condotto alla rivoluzione in grande stile nello staff di coach Kelly; l’uomo di punta del reparto è Equanimeus St. Brown, junior che ha guidato il team in autunno con 58 prese per 961 yards e 9 TD, ma non mancano le alternative di livello come i sophomore Kevin Stevenson, Chase Claypool, in grande crescita in primavera, e lo junior C.J. Sanders, autore di 2 touchdowns nel 2016.

Punto debole: la pass rushing di Notre Dame non è stata molto produttiva lo scorso anno e le cose non sembrano destinate a migliorare nonostante l’avvento di un DC come Mike Elko, che ha fatto grandissime cose con la difesa di Wake Forest nelle ultime stagioni; Jerry Tillery, unico starter tornato sulla linea, è stato confermato al centro e affiancato da Jonathan Bonner, ma la spinta decisiva si attende all’esterno, dove il senior Jay Hayes e l’emergente sophomore Daelin Hayes, nessuna parentela, sono attesi ad una breakout season dopo le buone cose fatte intravedere negli spring camp.

First look offense: non c’è più DeShone Kizer ma c’è tanta attesa intorno al junior Brandon Winbush, ragazzo dotato di piedi veloci e di un braccio potente che sembra adattarsi alla peferzione al nuovo sistema offensivo che hanno intenzione di installare Kelly e Long, che mescolerà concetti di read option e spread offense cercando di sfruttare tutte le armi in possesso dei Fighting Irish, a partire da una linea che si candida ad essere il miglior reparto dell’intero football universitario, costruita intorno ai due NFL prospect che stazionano sul lato sinistro, l’OT McGlinchey e la guardia Quenton Nelson.
Linemen completi ed efficaci sia quando devono bloccare sulle corse che proteggere il proprio QB, guideranno un quintetto completato dal centro Sam Mustipher e dal RG Alex Bars, entrambi senior, in cui verrà inserito un solo nuovo elemento, il promettente right tackle Tommy Kraemer; a dar loro una mano il tight end Durham Smythe, altro uomo d’esperienza andato a segno in 4 occasoni in autunno e pronto a dividersi il lavoro nel traffico con il true freshman Brock Wright e l’interessantissimo Alize Mack, five-star recruit della campagna 2016 che non ha visto il campo lo scorso anno per problemi accademici. Per le run, infine, spazio al junior Josh Adams, 933 yards, 5 TD, e al suo backup Dexter Williams, 200 yds, 3 touchdowns, altra importante arma offensiva.

First look defense: visto lo splendido lavoro fatto in passato con i linebacker dei Demon Deacons e l’esperienza del gruppo che avrà a disposizione coach Elko, sarà ancora la mediana l’anima e il cuore della difesa degli Irish, che recuperano il loro miglior giocatore difensivo, ovvero il MLB Nyles Morgan, leading tackler dello scorso torneo con 88 placcaggi, 6.0 tackles for loss e 4.0 sacks all’attivo; con l’altro senior Greer Martini, 55 stops, 7.0 placcaggi per perdita di terreno, sarà capitano e guida sul campo per i compagni, chiamati a gestire il passaggio dalla classica 3-4, che se ancora utilizzata potrebbe vedere l’innesto di Te’Von Coney, ad una più moderna 4-2-5.
In questo modo si coprirebbe meglio la zona più profonda del campo con l’aiuto di un ROVER, posizione in cui verrà impiegato Drue Tranquill, 79 tackles, 1 INT, che andrebbe a supportare la nuova coppia di safeties formata da Nick Coleman e Jalen Elliott, entrambi visti sporadicamente all’opera lo scorso anno; a completare le secondarie i cornerback Nick Watkins, senior recuperato da un infortunio che lo ha tenuto fermo per l’intero 2016 e che lottera con l’altro reduce da acciacchi fisici Shaun Crawford, e Julian Love, già protagonista da matricola con 1 intercetto e 3 broken pass messi a segno.

Mike McGlinchey

NFL Prospect to watch: già indicato lo scorso anno come uno dei lineman offensivi più forti dell’intero panorama NCAA il left tackle Mike McGlinchey è tornato un po’ inaspettatamente a South Bend per completare la sua carriera universitaria e cercare di diventare un top ten prospect, sulla falsariga di quanto fatto dal suo compagno di reparto Ronnie Stanley, entrato con un anno di ritardo nel Draft NFL 2016 e salito fino alla pick numero 6, quando è stato chiamato dai Baltimore Ravens.
Una scelta che però per McGlinchey non è stata dettata solo dai soldi in più che può garantirgli una chiamata più alta, ma anche dalla necessità di affinare ulteriormente la propria tecnica, diventando un giocatore più rapido e potente; in grado di sfruttare le braccia per tenere a distanza gli avversari, veloce a trovare l’equilibrio quando deve lavorare in pass protection, è fisicamente ben costruito, anche se tende troppo a fidarsi della sua stazza fisica, 205 cm per 141 kg, e non sembra così voglioso di lavorare in sala pesi. Buon conoscitore del gioco in generale, i suoi coach hanno già notato un’ulteriore crescita durante le sedute primaverili.