NCAA 4th and inches: storie, risultati e curiosità della week 5

Weekend ricco di emozioni per il college football, che ha vissuto la prima sfida ai vertici della stagione, quella tra Clemson Tigers e Louisville Cardinals, che oltre a mettere di fronte due dei migliori programmi di football della nazione ha visto all’opera altrettanti quarterback tra i più accreditati candidati al Heisman Trophy, DeShaun Watson e il sorprendente Lamar Jackson.

Il secondo avrà pur perso la sfida con il diretto concorrente sul tabellone, ma non sembra aver affatto intaccato la propria leadership nella corsa verso il premio individuale più ambito, e ad attestarlo c’è la prova che ha fornito sul terreno di gioco, dove, nonostante la sconfitta, ha comunque collezionato 457 yards totali e 3 touchdowns; l’eroe della serata, e della partita, è però stato Jordan Leggett, autore della segnatura che ha permesso a Clemson di prendere il largo prima del decisivo intervento finale di Marcus Edmond, che a poco più di trenta secondi dal termine ha spento i propositi di rimonta avversari spingendo fuori dal campo, sulla linea delle 3 yds, il WR di Louisville James Quick.

Cornerback sugli scudi anche nel match tra Michigan e Wisconsin, in cui il fenomenale Jordan Lewis ha dato spettacolo mettendo a segno l’intercetto ad una mano più incredibile della storia del football; della serie “provaci altre 100 volte e non ci riuscirai mai…” il defensive back di Coach Harbaugh ha attestato il dominio della difesa dei Wolverines sugli avversari con un intervento che rimarrà probabilmente negli annali della NCAA e sarà uno dei principali protagonisti nei video di pump-up che promuoveranno la season 2017-18.

Sempre l’ateneo di Ann Arbor protagonista anche in attacco, con una curiosa I-formation che ha visto ben 10, DIECI (si, 10, avete letto bene) uomini allinearsi dietro il centro prima di rompersi e schierare una power formation su un secondo down, a due yards dalla conquista del primo down; schema innovativo o tentativo di confondere le idee agl’avversari che non ha forse sortito l’effetto sperato? Probabilmente lo scopriremo solo nelle prossime puntate, ma è comunque innegabile che in pochissimi mesi, l’ex HC dei Niners, è riuscito a cambiare completamente il volto, e la filosofia, della propria alma mater.

Curioso anche il botta e risposta di cui si sono resi protagoniste le rivali SEC Georgia e Tennessee, con i primi che dopo aver confezionato una rimonta ai limiti dell’impossibile grazie alle imprese delle matricole Jacob Eason e Riley Ridley, autori di un TD pass, in coppia, da 47 yards, si fanno mettere al tappeto in un finale decisamente sconsigliato ai deboli di cuore, infiammato da Joshua Dobbs, che mettendo in aria, alla disperata, il solito hail mary trova, non si sa come, in mezzo ad un groviglio di mani quelle del compagno di squadra Jauan Jennings.

Epilogo amaro anche per Florida State, che proprio quando sembrava avere in tasca la vittoria, si è vista infilare da un field goal da 54 yards di Nick Weiler, che firma il sorpasso finale di North Carolina, regalando a Larry Fedora un’altra win, fondamentale per rimanere in corsa per la conquista dell’Atlantic Division.

Sempre grazie ad un calcio, molto più ravvicinato, riesce a mantenere l’imbattibilità Baylor, che ha ragione dei sorprendenti Iowa State Cyclones solo negl’ultimi secondi del match con un piazzato, da 19 yds, di Chris Callahan, che completa una rimonta di 14 punti dei Bears, sempre più soli in vetta alla Big XII e sospinti dalle prorompenti corse, 25 per 237 yards e 1 TD, del solito Shock Linwood.

Upset pesantissimo di Washington ai danni di Stanford, che vede gli Huskies prendere il controllo della North Division della Pac-12 dopo aver ridimensionato nettamente i Cardinals, con la vittoria più larga, 44-6, dal 31-0 con cui si sbarazzarono di Southern California nel 1990, su un team inserito nella Top-10 del ranking nazionale; sempre decisivi Josh Browning, 210 yds, 3 touchdown pass, e Miles Gaskin, autore di 2 TD su run ed un’altra prestazione in tripla cifra, con 100 rushing yards al termine del match.

Doppio upset per quanto riguarda le rappresentanti dell’Oklahoma, stato che a vinto, a mani basse, il derby con il vicino Texas grazie alle affermazioni di Cowboys e Sooners ai danni di Longhorns, 49-31, e Horned Frogs, 52-46; trascinati da Mason Rudolph, 392 yards, 3 TD pass, i primi, e da Baker Mayfield, a segno in 4 occasioni, 2 su corsa e 2 su lancio, i secondi, rientrano entrambi in corsa per il titolo di Conference, mettendosi all’inseguimento di Baylor, West Virginia e Texas Tech.

Incredibile, invece, quanto sta accadendo nella South Division della Pac-12, dove Colorado, che nelle sue prime cinque stagioni all’interno della Conference ha vinto appena cinque partite, è rimasta l’unica squadra imbattuta, dopo aver superato agevolmente, 47-6, Oregon State, grazie alle grandissime prove fornite da Steven Montez, 19 su 27 per 293 yards e 3 TD pass, e Shay Fields, 7 prese per 169 yds e 3 touchdowns.

Oltre alle già citate Clemson, Baylor, West Virginia, Michigan, Washington e Tennesse, rimangono imbattute nelle Power 5 Conference, la solita Alabama, sospinta dal rookie QB Jalen Hurts, 262 yds e 2 touchdown pass e dal fenomenale WR Calvin Ridley, 174 yards, 2 TD, Texas A&M, in lizza con gli stessi Tide per il dominio della SEC West e lanciati in orbita dalla presa pazzesca del WR Jeremy Tabuyo, Nebraska, del prorompente runningback Terrell Newby, 140 yds, 2 touchdowns, Maryland, che ha affossato Purdue segnando 50 punti e regalando la vittoria a Coach Durkin nel primo Conference Game della carriera, Ohio State, guidata da un J.T. Barrett che centra il career high lanciando 4 TD pass, e Miami, che nella partita che ha visto gli Hurricanes contrapposti a , ha onorato il lanciatore dei Marlins Jose Fernandez con la decalcomania “JF16” sui propri caschi.

All’interno del Group of Five, invece, continua la cavalcata degli Houston Cougars, saliti al sesto posto del ranking nazionale dopo la bella affermazione su UConn, 42-14, nella notte di giovedì, impreziosita da una prestazione al limite della perfezione di Greg Ward Jr., 32 passaggi completati su 38 per 389 yards, 3 TD pass, e 65 yds corse più 2 touchdowns personali realizzati; prova mostruosa al pari di quella inanellata dal runner Jeremy McNichols, che con 226 all-purpose yards e 1 TD su ricezione da 61 yds ha condotto la numero 19 Boise State ad una facile vittoria su Utah State, mantenendo imbattuti i Broncos.

Ancora a secco di sconfitte gli altri Broncos di Western Michigan, che dominano il derby con i Central Michigan Chippewas grazie alle loro straordinarie star offensive, il QB Zach Terrell, 176 yards, 3 TD pass, il RB Jarvion Franklin, 132 yds, 2 touchdowns, e il WR Corey Davis, sempre più vicino a diventare il leading receiver All-time della Mid-American Conference dopo aver ricevuto per 72 yards e 2 TD domenica; ultima imbattuta del pacchetto Air Force, che si aggiudica il Commander-in-Chief’s Trophy battendo Navy, 28-14, con un superlativo Weston Steelhammer, che dopo aver passato l’intero primo tempo nello spogliatoio, a causa della sospensione ricevuta dalla NCAA per il targeting di cui si è reso protagonista contro Utah State, nei secondi trenta mette a ferro e fuoco l’attacco avversario, intercettando Will Worth e guidando una defense che chiude con 6.0 sacks, 8.0 tackles for loss, e appena 57 rushing yds concesse ai Midshipmen.