Military Bowl 2015: preview

Un match tra due squadre che vedono il football allo stesso modo: ecco cos’è questo Military Bowl 2015, in cui Pitt si reca ad Annapolis per affrontare la #21 Navy.

Reynolds

Probabilmente i Midshipmen avrebbero dovuto “arruolarsi” in una conference molto tempo fa visto che, dopo oltre un secolo di indipendenza, l’accademia si è unita all’American Athletic Conference in questo 2015 e ha vissuto un ottimo esordio come nuovo membro della lega, già dalla prima week di regular season. Sospinta dai record del QB Keenan Reynolds, Navy è entrata in Top 25 per la prima volta dopo 11 anni, grazie alla roboante vittoria per 45-20 sull’allora #13 e imbattuta Memphis . Le speranze dei Mids di competere per la corona della West Division sono venute meno a Houston tre settimane più tardi, ma il team della Marina ha comunque terminato la stagione sul 10-2, vincendo anche il Commander-in-Chief’s Trophy nella sua 14ma vittoria di fila contro i rivali di Army.

Anche Pitt è stata un’ottima sorpresa stagionale, grazie alla guida di coach Pat Narduzzi. Secondi solo a North Carolina, i Panthers son stati la rivelazione dell’anno in ACC, finendo alle spalle dei Tar Heels la corsa alla Coastal Division.

Tutto questo lo hanno fatto con uno staff all’esordio e grazie al RB James Conner davvero sugli scudi. Tra l’altro, ad essere precisi, tre delle sconfitte patite da Pitt sono arrivate contro squadre rankate molto in alto (Iowa, Carolina e Notre Dame) e sempre per una manciata di punti.

Il RB Qadree Ollison e la S Jordan Whitehead sono stati nominati rispettivamente ACC Offensive e Defensive Rookie of the Year, fatto che indica il valore del programma nel prossimo futuro, con Narduzzi al timone.

Sul piano del gioco, Navy dovrà puntare sul suo più che rodato sistema offensivo. L’ultima volta che Pitt ha affrontato la triple-option, infatti, è stato contro Georgia Tech, in una partita che i Panthers han portato a casa a fatica. I Midshipmen, dal canto loro, punteranno tutto sulla combinazione del QB Keenan Reynolds col FB Chris Swain, per un assetto offensivo che ha impensierito un po’ tutti quest’anno, pur nella sua prevedibilità.

Whitehead

Pitt di certo non è una big scorer: con una media di 28 punti a partita è decima in ACC per total offense e raramente la si vede impegnata in big play dal grande yardaggio. Se il lavoro offensivo di Navy sarà logorante come sempre, per Pitt sarà dura corrispondere un adeguato ammontare di punti contro una difesa molto fisica e ordinata che raramente permette guadagni spropositati.

Per contro, è da segnalare che Pitt si trova sicuramente meglio fuori dalle mura di casa. Fuori dall’Heinz Field, infatti, i Panthers hanno chiuso con un 5-1, tra cui le tre importanti vittorie contro Virginia Tech, Georgia Tech e Duke.  I ragazzi di Narduzzi non eccellono in nessun reparto ma mettono in campo ordine e fisicità più o meno in ogni punto; sicuramente faranno correre tanto Ollison, protetto dai blocchi degli ottimi Dorian Johnson e Adam Bisnowaty, avvalendosi però anche della sicurezza fornita dall’asse tra il QB Nate Peterman e il WR Tyler Boyd. In ifesa, Pitt è rimasta sana tutto l’anno, facendo registrare alti livelli di pressione verso i QB avversari grazie al DE Ejuan Price, al DT Darryl Render e ai Linebacker Matt Galambos, Nicholas Grigsby e Mike Caprara.

In conclusione, non aspettiamoci una partita fatta di big play e punteggi stellari, in cui una squadra soverchia l’altra. Entrambi i team, infatti, si avvalgono di reparti rocciosi e giochi semplici, basati sulla fisicità e sullo stato di salute dei propri giocatori. Navy concentrerà tutte le sue forze su Reynolds (per altro alla sua ultima partita dopo una carriera accademica di tutto rispetto) e sulla triple-option cercando di fiaccare ogni arma difensiva dell’avversario, proprio come fatto in stagione contro Notre Dame; fatto questo sarà più facile tenere a bada i marcatori avversari a situazione invertita.

Dal canto loro, i Panthers non hanno la minima intenzione di lasciar passeggiare Reynolds e soci sul campo di casa e cercheranno di opporvisi con le medesime armi.

Il Military Bowl prende quindi la piega di un vero scontro campale fra squadre di football Old School capaci di appassionare il pubblico anche senza giocate spaziali.

La gloria, in fondo, si guadagna coi piedi ben ancorati al terreno, centimetro dopo centimetro.

[Nicholas J. Hook]